Museion - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
Bolzano
via Raffaello Sernesi, 1
0471 980001
WEB
Roni Horn
dal 2/2/2006 al 29/4/2006
mar - dom 10-18, giov 10-20, Lunedi' e festivi infrasettimanali chiuso

Segnalato da

Elena Del Carlo



approfondimenti

Roni Horn
Letizia Ragaglia



 
calendario eventi  :: 




2/2/2006

Roni Horn

Museion - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano

Angie and Emily / Dickinson. Da una sorta di archivio personale "non-intenzionale" -come lo definisce l'artista- collezionato durante i diversi soggiorni islandesi, trae origine "Doubt by Water" (2003-04), un'eterogenea scelta di fotografie bifronti installate su steli di alluminio. In mostra anche una selezione di 7 "Bird Pairs", coppie di uccelli imbalsamati fotografati in un museo che invitano lo spettatore a cogliere la differenza tra le cose. Lo sviluppo parallelo di cose quasi identiche permette all'artista di affrontare tematiche come la differenza e l'identita'.


comunicato stampa

Angie and Emily / Dickinson

Roni Horn (nata a New York nel 1955) e' un’artista ormai famosa in tutto il mondo per la semplicita' e al tempo stesso la complessita' dei suoi lavori, che pretendono il coinvolgimento attivo del fruitore facendo leva sulla sua esperienza immediata delle cose. Che si tratti di opera plastiche, di disegni o fotografie, chi sta di fronte ad un’opera dell’artista americana e' chiamato a cimentarsi in una continua scoperta, che in un certo senso deve poter prescindere da conoscenze gia' acquisite e diventare un lento processo di apprendimento quasi intuitivo: davanti alle opere di Roni Horn siamo chiamati a re-imparare a vedere, a degnare della giusta attenzione cio' che stiamo guardando. Si comprende pertanto la diffusa presenza di immagini e di oggetti “doppi" nella produzione artistica della Horn: lo sviluppo parallelo di cose quasi identiche permette all’artista di affrontare tematiche per lei fondamentali come la differenza e l’identita'.

Per l’esposizione a Museion Roni Horn ha scelto di presentare esclusivamente opere fotografiche. Molte immagini in mostra hanno origine in Islanda, una sorta di terra d’elezione per Roni sin dagli anni Settanta, dove trascorre molto tempo esplorando e fotografando. A partire dagli anni ‘90 questa attrazione ha dato luogo ad un corpo non ancora terminato di libri d’artista intitolati “To Place", il cui titolo rinvia al fatto che Roni considera l’Islanda un verbo e non un oggetto, in quanto proprio in questo paese ha appreso come ogni luogo sia essenzialmente soggetto a cambiamenti e non puo' essere ritenuto una cosa in se' conclusa.

Le sequenze giustapposte di espressioni di visi e di fenomeni naturali che troviamo in Becoming a Landscape (1999-2001) esprimono adeguatamente la dialettica insita all’immenso lavoro in continua evoluzione di “To Place": lo sguardo non puo' essere separato da chi vede e pertanto l’Islanda nello sguardo di qualcuno diventa qualcosa di diverso dall’Islanda in se'. La reciprocita' tra sguardo e cosa vista e' la chiave dell’intero progetto “To Place". Da una sorta di archivio personale “non-intenzionale", come lo definisce l’artista, collezionato durante i diversi soggiorni islandesi trae anche origine Doubt by Water (2003-04), un’installazione di un’eterogenea scelta di fotografie bifronti presentate su steli di alluminio, dove il viso di un giovane si accompagna alla superficie anonima di un corso d’acqua e un paesaggio artico compare sul retro di un fiume. Le diverse fotografie sono riunite nel segno dell’acqua, la quale non solo trasmette emozioni, ma fa anche da tramite per le impressioni di un luogo.

La mostra propone inoltre una scelta di sette Bird Pairs, ovvero una serie di coppie di uccelli imbalsamati fotografati in un museo islandese, in cui si ripropone l’invito allo spettatore a cogliere la differenza tra le cose. Due cose sono apparentemente identiche, ma nel processo di percezione si realizza che non possono esserlo per definizione, dato che non si puo' fare la stessa esperienza due volte. L’esperienza della differenza per Roni Horn comporta anche implicazioni metaforiche piu' profonde con riferimenti alla sessualita' e all’androginia. Vale la pena citare a questo proposito un’affermazione fatta dall’amico artista Felix Gonzalez-Torres in occasione dell’esposizione dell’opera Gold Field a Los Angeles nel 1990: “Alcuni congedano l’opera di Roni Horn come puro formalismo, come se tale purismo fosse possibile dopo anni di consapevolezza che l’atto di vedere un oggetto, ogni oggetto, e' trasfigurato da genere, razza, classe socio-economica e orientamento sessuale." [Some people dismiss Roni’s work as pure formalism, as if such purity were possible after years of knowing that the act of looking at an object, any object, is transfigured by gender, race, socio-economic class, and sexual orientation.]

L’esperienza della differenza e della dialettica tra osservatore e oggetto dell’osservazione ritorna in This is Me, This is You (1999-2000), che consiste in 49 coppie di foto scattate da Roni a sua nipote Georgia Loy in diverse pose nell’arco di due anni, dove in ogni coppia le immagini differiscono solo minimamente una dall’altra.
Completano la mostra due ulteriori lavori fotografici: Her, Her, Her and Her (2004) e Still Water (The River Thames, for Example) (1999). Her, Her, Her and Her riunisce una serie di fotografie scattate negli spogliatoi della piscina di Reykjavik, in cui si affiancano immagini di corridoi vuoti, ambienti freddi e piastrellati, porte chiuse all’insegna di una ripetizione similare che informa molti lavori di Roni.

Still Water combina le immagini delle torbide acque del Tamigi con diverse note a pie' di pagina, che sono costituite da scritti dell’artista sull’acqua e da estratti da altre fonti, compresi gli archivi della polizia municipale e articoli di giornale, che evocano fatti di cronaca legati alle acque. Le fotografie catturano aspetti dell’acqua che non sono visibili ad occhio nudo e si integrano con le parole scritte, che aggiungono un ulteriore dimensione all’opera: nell’insieme si crea una polifonia tra l’immagine, lo sguardo del fruitore e la voce delle note a pie' di pagina.

All’insegna di una poetica del doppio, la mostra di MUSEION, si svolgera' in contemporanea con una mostra parimenti quasi esclusivamente incentrata su lavori fotografici ad Inverleith House ad Edimburgo.

Anche nel titolo che Roni Horn ha voluto dare a questa esposizione vi e' dualita' e vicinanza, nel suo giustapporre l’attrice cinematografica americana Angie Dickinson (nata nel 1931) e la poetessa americana Emily Dickinson (1830-1886). Le due donne condividono un senso di mali'a ed arguzia, come dimostrano due delle citazioni preferite dalla Horn:

“Mi vesto per le donne, e svesto per gli uomini."
Angie Dickinson.

“Penso la tua foresta e il tuo mare come un sorbetto remoto."
Emily Dickinson.

Un simile senso di arguzia e' insito anche al grande manifesto elaborato da Roni Horn attingendo a diversi lavori in mostra, che vengono rimescolati su un' unica superficie di 3 x 6 metri. Concepita per lo spazio pubblico, l'insolita composizione sara' visibile in diversi luoghi della citta' attirando la curiosita' dei passanti.

Letizia Ragaglia (curatrice)

Immagine: Still Water (the river Thames, for example), 1999, 15 offset litographs on paper, 77x5 x 105,5 cm cad.

Stampa e marketing
Elena Del Carlo tel. 0471 312448
Silvia Rissbacher-Valer tel. 0471 051044

Inaugurazione: 3 febbraio 2006 a partire dalle ore 19

Museion - Museo d’arte moderna e contemporanea
via Sernesi 1- Bolzano
Orari di apertura: mar -dom 10.00-18.00, giov 10.00-20.00, Lunedi' e festivi infrasettimanali chiuso. Inoltre siamo chiusi il 24.12., 25.12., 31.12. e il 01.01.
Ingressi: Normale: euro 3,50 (con MuseumCard euro 2,50); Ridotti: (studenti, anziani, gruppi): euro 2,00 (con MuseumCard euro 1,50), Ingresso famiglia euro 7,00 (con MuseumCard euro 5,00); Scuole superiori con visita guidata euro 2,50, Scuole medie con o senza visita guidata euro 1,00; MuseumCard euro 2,50

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