Cantieri Teatrali Koreja
Lecce
via Guido Dorso, 70
0832 242000 FAX 0832 242000
WEB
Giuseppe Mingolla
dal 3/2/2006 al 23/2/2006
9 - 13 e 15-18.30 e nelle serate previste nella stagione teatrale

Segnalato da

Angela Serafino



approfondimenti

Giuseppe Mingolla



 
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3/2/2006

Giuseppe Mingolla

Cantieri Teatrali Koreja, Lecce

Monocromi in estensione. In questa mostra le forme pittoriche nel loro rigore (tratto peculiare che contraddistingue l'opera dell'artista) sono diventate struttura o piccoli progetti caratterizzate da un solo colore, il blu.


comunicato stampa

Monocromi in estensione

“In fondo alla notte, in quell’immensa lastra di nero, quando ogni bagliore e' sigillato e pensante, quasi non si percepisce, in fondo a quella notte, alcuna movenza.
La materia oscura, una particella ignota alberga senza peso, quasi senza respiro, come se fosse tutto quel fondo coinvolto a sfidare un contrasto, un angolo dalle rette decise. Dal buio del nero i margini e gli spigoli, si spingono, si accostano come un timpano, in un prevalere verso…verso. Verso?"

Verso, era il titolo della mostra, che avevo curato nel marzo del 2000, per la quale mi ero posta la domanda come si sarebbero trasformate le tensioni direttrici. Dal fondo del nero di quelle opere pittoriche dal quale venivano fuori campiture geometriche di azzurro e modulazioni di rosso, Mingolla ha elaborato quelle che nel suo vocabolario chiama strutture, scegliendo per esse un solo colore, il blu. Da una dimensione frontale, quella del quadro, che gia' prometteva l’apertura verso…il movimento e l’andatura plastica, l’artista ha elaborato delle forme in estensione che si collocano nello spazio, ammorbidendo le divisioni dei motivi compositivi precedenti.

In questa mostra, Mono'cromi in estensione le forme nel loro rigore (tratto peculiare che contraddistingue Mingolla) sono diventate struttura, o piccoli progetti come dal vocabolario creato dall’autore. Sappiamo da Benjamin che dare nome alle cose e' l’atto con cui l’uomo “perviene da se stesso alla loro conoscenza - nel nome". Quindi ogniqualvolta nel gioco costante delle contaminazioni si creano altri nomi, o si danno nomi usati a cose che prime non c’erano, e' il segno che l’artista (il nominatore) ha elaborato una sua cosa, per identificare la quale e' necessaria una parola che e' solo quella e non altre.

Perche' comprende il processo di elaborazione che fa dell’opera non una cosa tra le altre ma l’opera nel suo proprio nome (in principio era il verbo!!!). Queste strutture raccolgono lo spazio mondato, polito dalle invasioni e confusioni. Il blu, colore cosi' caro all’elaborazione interiore (remembering Kandinsky!), conferisce ulteriormente questo senso di quiete di riservatezza.

Il piacere nel percorrerle (le strutture) con lo sguardo e' intenso. Seguendo questa onda blu che appena appena implode e da' segno di movimento interno come fa il mare nello stesso movimento quando tiene nel fondo la tempesta e porta alla superficie non lo spruzzo ma la curva dell’onda che ripiega e ritorna nel blu del profondo. Le strutture, oltre a scorrere in orizzontale, sono anche sospese nell’aria e ruotano e viaggiano come velieri; forse da qui ricomincia la possibilita' di un caos ragionato. Lo vedremo forse alla prossima mostra? Angela Serafino

Cantieri Teatrali Koreja
Via Dorso 70 - Lecce
Orari: La mostra e' visitabile dalle 9 alle 13, dalle 15 alle 18.30 e nelle serate di spettacolo previste nella stagione teatrale.

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