Nuove avventure di forma/colore. Le opere dell'artista si compongono di due parti distinte: una tela rappresenta la mimesi del naturale. Una seconda tela riproduce invece la visione cromatica di quella stessa realta'.
Nuove avventure di forma/colore
Giorgio Albertini nasce nel 1930 a Milano, citta' nella quale vive e lavora
attualmente. Le prime mostre risalgono agli anni Sessanta nell'ambito di una pittura
tecnicamente informale, ma con evidenti riferimenti naturalistici. Con il passare
degli anni la sua attenzione si sposta verso soggetti semplici che appartengono al
mondo reale: in primo luogo i fiori, con il loro prodigioso ensemble cromatico, poi
le montagne e le acquamorfosi, ovvero i giochi ottici creati dall'acqua.
Dai primi anni Novanta l'artista persegue un difficile equilibrio tra astrazione e
figurazione.
Le opere si compongono di due parti distinte: una tela rappresenta la mimesi del
naturale in ogni minimo particolare; una riproduzione tecnicamente perfetta, cosi'
precisa e cosi' estrema da sembrare paradossalmente innaturale. Una seconda tela
riproduce invece la visione cromatica di quella stessa realta': puro colore che
scivola e si espande per tutta la superficie del quadro.
La pittura di Albertini spesso e' stata definita iperrealista, e se si considera la
maestria della sua tecnica, lo e'. Il suo dipingere pero' prende le distanze dalle
motivazioni del movimento originario (volto a sottolineare la banalita' ed il
nonsenso della vita quotidiana), per concentrarsi invece su di un particolare della
realta' da fare suo, per giocare con le immagini e con la loro rappresentazione.
Nelle opere piu' recenti , presenti in mostra, i fiori rimangono protagonisti
assoluti, ma l'unita' dell'opera si tramuta in trittico, dove la tela figurativa
diventa il punto di partenza centrale dal quale si irradiano i bagliori cromatici
sulle tele vicine. Non e' piu' un uso del colore sgocciolato, Albertini abbandona il
dripping per concentrarsi sull'uso di un colore pieno, che sembra implodere in se
stesso piuttosto che esplodere sulla tela. L'intimita' di questi quadri racconta
l'intimita' della nostra quotidianita'.
Sergio & Thao Mandelli
Galleria Mazzini, 6 - Seregno (MI)