Sergio&Thao Mandelli (vecchia sede)
Seregno (MB)
Galleria Mazzini, 6
0362 330250 FAX 0362 330250
WEB
Giorgio Albertini
dal 10/2/2006 al 14/3/2006

Segnalato da

Sergio & Thao Mandelli



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Giorgio Albertini



 
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10/2/2006

Giorgio Albertini

Sergio&Thao Mandelli (vecchia sede), Seregno (MB)

Nuove avventure di forma/colore. Le opere dell'artista si compongono di due parti distinte: una tela rappresenta la mimesi del naturale. Una seconda tela riproduce invece la visione cromatica di quella stessa realta'.


comunicato stampa

Nuove avventure di forma/colore

Giorgio Albertini nasce nel 1930 a Milano, citta' nella quale vive e lavora attualmente. Le prime mostre risalgono agli anni Sessanta nell'ambito di una pittura tecnicamente informale, ma con evidenti riferimenti naturalistici. Con il passare degli anni la sua attenzione si sposta verso soggetti semplici che appartengono al mondo reale: in primo luogo i fiori, con il loro prodigioso ensemble cromatico, poi le montagne e le acquamorfosi, ovvero i giochi ottici creati dall'acqua.

Dai primi anni Novanta l'artista persegue un difficile equilibrio tra astrazione e figurazione.

Le opere si compongono di due parti distinte: una tela rappresenta la mimesi del naturale in ogni minimo particolare; una riproduzione tecnicamente perfetta, cosi' precisa e cosi' estrema da sembrare paradossalmente innaturale. Una seconda tela riproduce invece la visione cromatica di quella stessa realta': puro colore che scivola e si espande per tutta la superficie del quadro.

La pittura di Albertini spesso e' stata definita iperrealista, e se si considera la maestria della sua tecnica, lo e'. Il suo dipingere pero' prende le distanze dalle motivazioni del movimento originario (volto a sottolineare la banalita' ed il nonsenso della vita quotidiana), per concentrarsi invece su di un particolare della realta' da fare suo, per giocare con le immagini e con la loro rappresentazione.

Nelle opere piu' recenti , presenti in mostra, i fiori rimangono protagonisti assoluti, ma l'unita' dell'opera si tramuta in trittico, dove la tela figurativa diventa il punto di partenza centrale dal quale si irradiano i bagliori cromatici sulle tele vicine. Non e' piu' un uso del colore sgocciolato, Albertini abbandona il dripping per concentrarsi sull'uso di un colore pieno, che sembra implodere in se stesso piuttosto che esplodere sulla tela. L'intimita' di questi quadri racconta l'intimita' della nostra quotidianita'.

Sergio & Thao Mandelli
Galleria Mazzini, 6 - Seregno (MI)

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