Paper Trail - works on paper 1951-2005. La mostra antologica testimonia attraverso una selezione di oltre 220 lavori su carta, di cui 60 donati al Museo, la ricerca eclettica ma intimamente coerente dell’artista, partendo dalle sue prime prove datate agli inizi degli anni ‘50 fino ai suoi lavori piu' recenti del 2005. Delicati paesaggi acquerellati si alternano a foto-collage, figurazioni surreali a pattern astratti e ad operazioni concettuali, olio, gouache, tempere, sempre su carta.
Paper Trail - works on paper 1951-2005
Paper Trail, works on paper 1951-2005, mostra antologia di Lucio Pozzi, testimonia
attraverso una selezione di oltre 220 lavori su carta, di cui 60 donati al Museo, la
ricerca eclettica ma intimamente coerente dell’artista, partendo dalle sue prime
prove datate agli inizi degli anni ‘50 fino ai suoi lavori piu' recenti del 2005.
Grande sperimentatore di tecniche - acquerello, olio, gouache, tempere,
foto-collage, collages - nel particolare supporto scelto, la carta, Pozzi trova
quelle doti di immediatezza che gli permettono di registrare impressioni e
riflessioni personali trasferendo i dati del mondo reale in pittura e questa in
altri media.
Nelle sue prime opere giovanili si riflettono le grandi correnti artistiche europee
- cubismo, surrealismo, metafisica - e su queste si innesta successivamente la
conoscenza non superficiale dei grandi artisti e movimenti americani,
dall’Espressionismo Astratto, alla Scuola di New York alla Arte Concettuale a
Fluxus, con un fare artistico che di fatto trascende la nozione di stile, nel senso
convenzionale del termine, per approdare ad una ricerca di innegabile coerenza che
rifiuta criteri rigidi ed etichette. Delicati paesaggi acquerellati si alternano a
foto-collage, figurazioni surreali a pattern astratti e ad operazioni concettuali.
Nell’uso sincronico di registri diversi e - in alcuni casi - anche in contraddizione
ogni sua opera diviene un tassello, un intenso momento emotivo aperto, da percepire
nella sua integrita' e, nello stesso tempo, nel contesto generale. In questa logica
la mostra di Villa Croce, curata dal critico newyorkese Robert Knafo, va letta
come un’installazione globale che si snoda nelle sette sale del piano nobile del
Museo.
Il filo conduttore e' l’immaginazione stessa dell’artista che procede utilizzando gli
strumenti che l’arte gli mette a disposizione - materiali, processi, tecniche- senza
regole fisse, rifiutando sistematicamente il principio di unicita' dello stile: un
artista “che fa quello che vuole".
Il fine dell’arte, lo scopo, e' quindi per Pozzi quello di creare un
“fraintendimento creativo" come dialogo aperto e sfaccettato tra spettatore e autore
dove nessuno dei due si sottomette alle leggi dell’altro. “Non conosco esattamente
le finalita' della mia arte. La faccio cosi', esistenzialmente, tanto per esserci".
Nato a Milano (1935), poi trasferitosi a Roma e, dal 1962, definitivamente a New
York, dove - fino ad ora - vive e lavora, dal 1983 membro della National Endowment
for the Arts Visuale Artist Fellowship, Pozzi ha iniziato ad esporre in mostre
collettive e personali dal 1961 nei piu' importanti musei e gallerie italiani ed
internazionali, partecipando nel 1977 a Documenta 6 di Kassel con l’installazione
Homage to Palermo e nel 1980 alla 39'.
Catalogo bilingue, a cura di Sandra Solimano con testi di Robert Knafo, Lucio
Pozzi, Sandra Solimano, Alberto Zanchetta.
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Inaugurazione: 16 febbraio ore 18
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3 - Genova
Orario: da martedi' a venerdi' h. 9-18.30; sabato-domenica h. 10-18.30; lunedi' chiuso
Ingresso: intero euro 4.00, ridotto euro 2.80
catalogo Neos Edizioni - Euro 15