"Una vera e propria fenomenologia archetipale e' quella che si squaderna davanti agli occhi del visitatore; fatta di sagome non ben identificate, che sembrano voler tutte insieme additare lo ‘schema’ originario dell’esserci universale" (Massimo Dona').
Vibrazioni-quadri sonori & non
Divoratore onnivoro dell’arte contemporanea in ogni sua declinazione, anche di quelle piu' paradossali e inquietanti. Ammiratore dell’utopia rigeneratrice di Joseph Beuys, Lodi e' riuscito nel corso degli anni a rinvenire una cifra che di tutta la storia dell’arte sa essere in qualche modo memore, senza farsi mai, dalla medesima, comunque fagocitare.
E’ difficile confondere una qualsiasi delle sue opere; cosa gia' di per se' ammirevole, ma non certo sufficiente a trasfigurare lo ‘stile’ in vera e propria significanza estetica.
Entrare nel suo studio, comunque, e' un’esperienza ‘forte’. Il suo mondo pulsa e richiama ad un’attenzione lucida e vigile. Tutto vi si trova disordinatamente ordinato. Come se ogni opera incarnasse da sola una visione prospettiva sul mondo tale da renderla intrinsecamente dialogante con le altre, sia pur dal proprio particulare punto di vista.
Una vera e propria fenomenologia archetipale e' quella che si squaderna davanti agli occhi del visitatore; fatta di sagome non ben identificate, che sembrano voler tutte insieme additare lo ‘schema’ originario dell’esserci universale. E quindi la struttura che tutto regge - sia pur trovando in ogni distinta realitas una diversa e specifica, nonche' irriducibile, configurazione.
(estratto dal testo di Massimo Dona' in catalogo)
Galleria d'Arte L'Occhio
via Dorsoduro, 181 - Venezia