In 'Tracce sedimentate' l'artista presenta un ciclo di opere recenti, in cui la materia-colore e' assoluta protagonista. Una materia fatta di trame, di grumi, di velature; il segno incide la materia come graffio sottile.
Tracce sedimentate
a cura di Loredana Rea
Martedi' 21 febbraio 2006 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori si inaugura la personale di Renzo Bellanca, Tracce sedimentate.
La mostra, e' il secondo appuntamento di Appunti quotidiani, ciclo tematico di approfondimento, ideato e curato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti - Giovanni Liberatore, Renzo Bellanca, Marco D’Emilia, Stefano Giovannone, Rita Mele e Rosella Restante - differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualita' di lavoro, si confrontano su un terreno comune, il quotidiano impegno nell’ampio e multiforme territorio della sperimentazione contemporanea.
L’intento critico e' quello di riflettere sul presente, per cogliere le motivazioni profonde del fare arte e ipotizzare verso dove si stanno incanalando la sperimentazione creativa e le problematiche progettuali di oggi.
Tracce sedimentate presenta un ciclo di opere recenti, in cui la materia-colore e' assoluta protagonista. La ricerca di Bellanca, infatti, fin dalle sue prime esperienze si connota in primis come indagine operativa su di essa, nell’esplicito intento di arrivare a conoscerne le possibilita' espressive, di portarne alla luce le intrinseche qualita' evocative, di metterne alla prova le capacita' di trasformazione attraverso gli strumenti dell’arte. Una materia fatta di trame, di grumi, di graffi, di velature, di opacita', di trasparenze, di rarefazioni ed ispessimenti utilizzati da una parte per creare un dialettico rapporto tra forma, segno e spazio e dall’altra per ritmare l’emergere delle forme dalle pieghe e dalle escrescenze. Alla materia si affianca l’interesse per il segno che incide la materia come graffio sottile o rasoiata profonda, per creare l’impalcatura architettonica che impedisce alla materia di disgregarsi e ritma il depositarsi e lo stratificarsi dei detriti: lettere, numeri e frammenti di immagini. Questi ultimi si presentano allora come reperti riaffiorati dallo scorrere del tempo, tracce sedimentatesi nella vischiosita' cromatica a documentare il flusso inarrestabile di sempre nuove aggregazioni e di continue trasformazioni.
Inaugurazione: Martedi' 21 febbraio 2006 alle ore 18,00
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli 22 - Roma
Orario: dal martedi' al venerdi' dalle 17,00 alle 20,00