In mostra una serie di dipinti. La pittura dell'artista, caratterizzata da un forte impatto cromatico e da una gestualita' impetuosa, si ricollega alla tradizione non figurativa che contraddistingue molta della ricerca pittorica israeliana degli ultimi decenni.
Nascondigli
Giovedi' 2 marzo alle ore 18.30 lo Spazio Via Dell’Orso inaugura una
mostra
personale di Michal Kaufman. In questa sua prima esposizione in
Italia, la
giovane artista israeliana presentera' una serie di dipinti tra i piu'
recenti. La sua pittura, caratterizzata da un forte impatto cromatico
e da
una gestualita' impetuosa, si ricollega alla tradizione non figurativa
che
contraddistingue molta della ricerca pittorica israeliana degli ultimi
decenni. La mostra e' introdotta da testi di Roberto Borghi e Irit
Carmon.
Per Michal Kaufman la pittura sembra essere innanzitutto una dimensione
magnetica. Il gesto di dipingere polarizza la sua tensione creativa, al
punto da “sentirsene scelta", da avvertirlo come qualcosa di
necessario,
sembrerebbe quasi di fatale. La tela rappresenta per lei “una
situazione
primaria", una superficie imposta alla sua percezione: non puo' non
misurarsi
con essa, con gli interrogativi che le suscita, con il suo invito a
parlarle di se'. Il dipinto rappresenta un vero e proprio interlocutore
dell’artista, che gli si consegna, gli affida le sue pulsioni piu'
profonde.
Il passaggio sembra avvenire con modalita' quasi cruente: l’opera sembra
essere il risultato di un impatto, di una trasmissione intensa e
repentina
che lascia tracce dell’urto nella stesura del colore. La tela e'
l’esito di
una collisione che riesce letteralmente ad animarla, a conferirle una
vibrazione caratteristica, una vitalita' peculiare.
Roberto Borghi
Michal Kaufman dipinge in un breve lasso di tempo sotto un
inarrestabile
impulso creativo. La fonte della sua ispirazione e’ all’interno del
corpo,
quale reazione a sentimenti, accadimenti e situazioni della vita. I
gesti, i
movimenti della mano, la scelta del colore e le pennellate
costituiscono
movimenti ripetitivi che tuttavia cambiano da un quadro all’altro e
riflettono uno stato d’animo corrispondente ad un momento determinato,
quasi
in una situazione di trance. Kaufman e’perennemente occupata, nel
processo
di formazione dell’opera, nel non seguire un metodo, una tecnica od un
linguaggio, nel tentativo di sfuggire da qualsiasi processo didattico e
cosciente.
Irit Carmon-Popper
Inaugurazione: Giovedi' 2 marzo alle ore 18.30
Spazio Orso 16
Via Dell’Orso 16 - Milano
Orario: Dal martedi' al sabato dalle 15.30 alle 19.30