L'artista viene ricordato come uno dei maggiori illustratori italiani. Le sue opere appaiono nel primo decennio del ‘900 sulle riviste La Lettura, Illustrazione Italiana, Varietas, Secolo XX, Italia Ride e nei libri di Marinetti, Neera, Cavicchioli, Notari. Una sezione della mostra e' dedicata a questo aspetto della sua produzione, attraverso l’esposizione di edizioni originali e disegni, alcuni dei quali inediti e provenienti da collezioni private.
Un inquieto sentimentale
Organizzata dai Musei Civici Veneziani e da Trart, con il contributo di Regione del
Veneto e il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco e di
Assicurazioni Generali, la mostra espone un centinaio di opere - tra olii, tempere,
chine e matite - dell’irrequieto pittore veneto, figura emblematica di un ambiente
artistico vivace e scapigliato a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Fratello del poeta Diego, Ugo Valeri - animatore di circoli culturali e valente
illustratore - e' anche un riferimento importante della celebre secessione di
Ca’Pesaro del 1909 e proprio a Ca’ Pesaro incontra il suo tragico destino, morendovi
nel 1911.
Mostra e catalogo Trart a cura di Federica Luser.
Ugo Valeri appare come una meteora nel panorama artistico tra fine ’800 e inizi
del ‘900.
Nato a Piove di Sacco (PD) nel 1873, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di
Venezia nel 1896 e nell’anno seguente a quella di Bologna. Ma, incapace di
sottostare a qualsiasi disciplina, viene espulso da entrambe. Protagonista della
vita scapigliata e bohemienne della citta' emiliana, come animatore della Congrega
dei Giambardi della Sega, lavora anche a Milano e a Venezia.
Valeri e' poeta della
strada, ovvero una sorta di narratore provvisto di matita, carboncino, acquarello,
tempera e olio, che tratteggia la vita irrequieta dei primi anni del ‘900: il popolo
dei caffe', dei teatri e del demi-monde, delle sartine e dei dandy. Caparbio e
ribelle, Valeri vive al di fuori degli schemi preordinati del mondo artistico,
seguendo la propria indole insofferente che lo costringe a una vita raminga alla
ricerca di quei gruppi di artisti, definiti all’epoca “scapigliati", con cui
condivide lo stesso stile di vita. Ma Valeri e' anche uomo di successo, come
testimonia la sua partecipazione ad importanti esposizioni quali il Premio Francia a
Bologna (che vince nel 1898), l’Esposizione Internazionale per l’apertura del
Sempione nel 1906, la Biennale di Venezia nel 1907 e le personali a Ca’ Pesaro nel
1909 e 1910. E’ proprio a seguito dell’enorme riscontro della personale del 1909 che
viene a determinarsi la svolta secessionista di Ca’Pesaro, ovvero il movimento
innovativo che, sotto l’ala di Nino Barbantini, nell’ambito delle prime esposizioni
Bevilacqua La Masa, trova spazio al Museo di Ca’ Pesaro, in fertile polemica con
l’establishment critico dell’epoca, offrendo visibilita', tra gli altri, ad artisti
come Arturo Martini, Felice Casorati, Gino Rossi.
A quasi un secolo di distanza , la mostra consente un’ampia rilettura della vasta
produzione dell’artista, proponendo una ricca selezione delle opere piu' importanti -
circa un centinaio tra olii, tempere, chine e matite - provenienti da istituzioni
museali e collezioni private, in cui si evidenzia come elemento principe il segno
grafico: la linea diventa una serpentina che costruisce i corpi, li fa volteggiare e
contorcere fino al limite della caricatura, con un ritmo sfrenato che si diluisce
d’un tratto, per effetto dell’acquarello, in un’atmosfera rarefatta, come in Ballo
popolare: preludio e Ballo popolare: fine. Differente il risultato invece negli
splendidi e interessanti dipinti a olio che hanno un respiro diverso e piu' ampio, ma
che mantengono il suo tipico stile, come in Autunno e Primavera, La Sagra e La
Popolana.
Abile disegnatore, grazie all’intuizione che il “nuovo" sta nel dinamismo e nella
velocita', Valeri viene ricordato anche come uno dei maggiori illustratori italiani:
sue opere appaiono nel primo decennio del ‘900 sulle riviste La Lettura,
Illustrazione Italiana, Varietas, Secolo XX, Italia Ride e nei libri di Marinetti,
Neera, Cavicchioli, Notari. Una sezione della mostra e' dedicata a questo aspetto
della sua produzione, attraverso l’esposizione di edizioni originali e disegni
alcuni dei quali inediti provenienti da collezioni private. Ma la promettente
parabola dell’artista veneto e' destinata a interrompersi bruscamente: Valeri muore,
infatti, nel 1911, cadendo proprio da una finestra di Ca’ Pesaro.
Inaugurazione: Venerdi', 3 Marzo 2006, ore 18.
Museo Correr
Piazza San Marco - Venezia
Orari: Tutti i giorni dalle 9 alle 17