Galleria d'Arte Moderna - GAM
Faenza (RA)
via Maestri del Lavoro, 1
0546 682027
WEB
Alessandro Algardi
dal 4/3/2006 al 1/4/2006
Dal lunedi' al venerdi' dalle 09.00 alle 18.00. Sabato e domenica dalle 15.30 alle 19.00

Segnalato da

Stefania Mazzotti




 
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4/3/2006

Alessandro Algardi

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Faenza (RA)

I manoscritti illeggibili. Algardi trasforma la scrittura in semplice segno grafico e in un gesto rituale e ripetitivo. Una sorta di esercizio meditativo in cui l’azione di azzeramento, di depurazione dal rumore delle forme, dai colori, dai significati diventa pura esperienza soggettiva del pensare e rappresentazione di un paesaggio spirituale. A cura di Ubeir Peeters.


comunicato stampa

I manoscritti illeggibili

a cura di Ubeir Peeters

Alessandro Algardi di origine milanese ha cominciato la propria ricerca alla fine degli Sessanta e gli inizi degli anni Settanta all’interno delle ricerche sulla scrittura e sulla grafia e traendo ispirazione dalle poetiche degli anni Sessanta di Piero Manzoni e Fontana. Da allora ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all’estero tra cui tra cui ricordiamo “Libri e parole" allestita nel 1982 alla Biblioteca Nazionale Madrid, “The artist and the Book in the Twentieth Century Italy" al Museum of Modern Art di New York nel 1992 e l’ultimissima “Arte e' pensiero" a Palazzo Te' a Mantova nel gennaio-febbraio di quest’anno.

Come Manzoni e Fontana Algardi lavora su tele monocrome. Il bianco o il nero sono i suoi colori preferiti su cui incide piu' volte sulla stessa riga diversi strati di scritture fino a rendere illeggibile il significato. Come nei suoi maestri il suo lavoro comincia con l’azzeramento dell’estetica della pittura. Ma a differenza loro l’introduzione del segno della grafia diventa elemento estetico, grafia non decifrabile e polisemica. Ambigua.

“Queste stesure di bianco, svolte entro un ridottissimo margine di godibilita' percettiva, - scrive il critico Flaminio Gualdoni nel 1983 - si muovono in un ambito di precisa fisicita', istituendo un campo di scorrimento fluido tra la materialita' dello scrivere (le quantita' della traccia) e quella del supporto (la tela, la carta, eccetera), in cui la mobilita' di letture istituita dalle variazioni di incidenza luminosa svolge un ruolo attivo, nettamente propositivo".

In questo modo Algardi trasforma la scrittura in semplice segno grafico e in un gesto rituale e ripetitivo. Una sorta di esercizio meditativo in cui l’azione di azzeramento di depurazione dal rumore delle forme, dai colori, dai significati diventa pura esperienza soggettiva del pensare e rappresentazione di un paesaggio spirituale.

“L’arte di Alessandro Algardi e' viva. - spiega il curatore della mostra Ubeir Peeters - E’ facile scriverne poiche', nelle sue opere calligrafiche su tela, l’eleganza dei suoi quadri illeggibili e' dominata dall’espressione nascosta delle sue idee. Nella sua scrittura pietrificata e' possibile trovare un’eco e una sedimentazione di secoli di culture scritte".

Catalogo: Alessandro Algardi edito da Christian Maretti Editore

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Inaugurazione: Domenica 5 marzo 2006 alle 18,30

G.A.M
via Maestri del Lavoro, 1 - Faenza (RA)
Orario: Dal lunedi' al venerdi' dalle 09.00 alle 18.00. Sabato e domenica dalle 15.30 alle 19.00

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