Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2
Milano
via Giovanola, 21/c
02 6425119 FAX 02 6425119
WEB
Enrico Cattaneo
dal 4/3/2006 al 4/4/2006
Lunedi', mercoledi' e venerdi' dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e su appuntamento

Segnalato da

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2 - Giovanola



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Enrico Cattaneo



 
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4/3/2006

Enrico Cattaneo

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2, Milano

La mostra propone lo sguardo che Cattaneo ha posato sul Naviglio della Martesana tra il 1958 e il 1960, per riproporre il rapporto tra la citta' e questa importante via d'acqua, attraverso il lucido utilizzo che l'artista propone della realta' esterna.


comunicato stampa

La Martesana 1958-60

Non vi e' alcun dubbio che Milano rappresenti in un certo senso un'eccezione rispetto sia a molte capitali europee, sia a molte citta' italiane: non sorge infatti presso alcun grande fiume, le manca quel rapporto particolare ed esclusivo che molte citta' stabiliscono con le proprie acque, le quali finiscono per rappresentarle. Basti pensare, a questo proposito, al rapporto che i parigini hanno con la Senna (la mente corre immediatamente alla "Canozone della Senna" di Pre'vert, ma anche a numerosi dipinti impressionisti), o che i Londinesi hanno col Tamigi (chi non conosce la sfida di canottaggio che dal 1829 contrappone le univerita' di Oxford e Cambridge, nelle sue acque?), o ancora che Roma ha con il Tevere (che per gli antichi era addirittura un Dio, il biondo Tevere, da rispettare ed amare, ma nelle cui acque si bagnavano, ancora negli anni 60 i "ragazzi di vita" pasoliniani).

Milano non ha la fortuna di sorgere sulla riva di un fiume, ma fin dal Medioevo ha coltivato lo sviluppo e il mantenimento di un sistema di Navigli, che potesse colmare questa mancanza con opere di incredibile ingegneria idraulica (alcune delle quali sviluppate dal genio di Leonardo da Vinci): nel 1272 fu terminata la costruzione del Naviglio Grande, straordinaria via d'acqua verso il Ticino, mentre il Naviglio della Martesana fu terminato (dopo soli 40 anni di lavori) nel 1497, permettendo di collegare Milano all'Adda e al Lago di Como.

Questo Naviglio ha origine dall'Adda, presso il Castello di Trezzo e prende il nome dal contado che attraversa ("Si costrui' un canale dal castel di Trezzo alla citta', e denominossi della Martesana, contado che traversa." - cosi' descrive Cesare Cantu' la costruzione del corso d'acqua) per giungere a Milano presso la "Cassina de Pomm", antico albergo o osteria. Fin da subito l'impatto della Martesana sull'economia e sul territorio milanese fu imponente, per il doppio ruolo di canale navigabile e dispensatore di acqua per l'irrigazione dei campi. Nel 1800 fu istituito un servizio regolare di trasporto passeggeri, il cosidetto "barchett de' Vaver".

Fino al ventennio fascista il Naviglio della Martesana, come del resto gli altri navigli meneghini conobbe grande floridezza (pur incutendo rispetto e timore negli abitanti dei comuni vicini, per le sue acque placide ma scure), mentre dopo gli anni '30 inizio' un periodo di decadenza, il cui culmine si ebbe negli anni '60, quando il tratto urbano della Martesana venne interrato, e subi' un sempre maggior degrado, a causa dell'aumento dell'inquinamento e dello stato di incuria in cui versava. Solo a partire dagli anni '90 e' iniziato un percorso di riqualificazione del Naviglio della Martesana (e degli altri Navigli milanesi).

All'interno della decima edizione del Mondo Urbano, dedicata proprio al rapporto tra la citta' di Milano e le sue acque, il Circolo Culturale Bertolt Brecht propone lo sguardo che Enrico Cattaneo ha posato sul Naviglio della Martesana tra il 1958 e il 1960, per riproporre il rapporto tra la citta' e questa importante via d'acqua, attraverso il lucido utilizzo che Cattaneo propone, secondo le sue stesse parole, della realta' esterna, strumento per ricercare l'immagine che il fotografo ha sognato e immaginato in precedenza. Aldo Torrebruno.

Enrico Cattaneo e' nato a Milano nel 1933. Si occupa di fotografia amatoriale dal 1955, prediligendo, in quegli anni, il reportage e il racconto sociale. Dal 1963 e' fotografo professionista: si dedica quasi esclusivamente alla riproduzione di opere d'arte, lavorando per pittori, scultori, architetti, gallerie ed editori d'arte contemporanea. Sue fotografie illustrano numerosissime monografie e cataloghi per artisti di tutto il mondo. Ha allestito circa cinquanta mostre personali e ha partecipato a importanti collettive in Italia e all'estero. Vive e lavora a Milano. Hanno scritto di lui: Gino Baratta - Rossana Bossaglia - Enrico Crispoldi - Dennis Curti -Francesca Della Monica - Luigi Erba - Matteo Galbiati - Lorella Giudici - Ermanno Krumm - Elisabetta Longari - Alberto Lui - Angela Madesani - Zlata Maltaric - Giuseppe Marchiori - Barbara Mazzoleni - Roberto Mutti - Daniela Palazzoli - Mimma Pasqua - Francesca Pola - Elena Pontiggia - Patrizia Serra - Giorgio Seveso - Stefano Soddu - Luisa Somaini - Emilio Tadini - Francesco Tedeschi - Tammaso Trini - Giuseppe Turroni - Miklos Varga - Albertio Veca - Lea Vergine

Circolo Culturale Bertolt Brecht
Spazio 2
Via Giovanola 21/c - Milano

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