Se si studiasse! I disegni esposti si dividono in due gruppi: da una parte quelli che testimoniano lo studio attraverso la copia di opere dei grandi artisti del passato; dall'altra, quelli che rappresentano la progettazione e la creazione di opere autografe.
Se si studiasse!
a cura di Chiara Palumbo
Riportiamo alcuni brani dei i testi in catalogo di Emilio Ghiggini e di Chiara Palumbo.
Sono cresciuto con Lodovico Pogliaghi. Fin da piccolo ho visto le sue opere in casa;
ho ascoltato i racconti del nonno e del papa' che, oltre a essere suoi grandi
estimatori, ne avevano una conoscenza diretta fornendogli molte volte il materiale
per i suoi lavori preparati nel nostro laboratorio di decorazione ... .
... Nel 1975, curata con l'amico Sandro Vedani e il contributo di Silvano Colombo,
ho allestito la prima mostra su Pogliaghi, cui fece seguito la tesi di laurea
imperniata sul lavoro di inventario dei disegni del Nostro conservati al Sacro
Monte. Seguirono la collaborazione con Gottardo Ortelli per la mostra alla Sala
Veratti nel 1997, con la Basilica del Santo a Padova per la esposizione dedicata ai
suoi interventi nella cappella del Sacramento nel 1998 e con la IX Biennale d'Arte
Sacra Contemporanea, curata da Maurizio Calvesi a San Gabriele Isola del Gran Sasso
nel 2000. (Emilio Ghiggini)
Lodovico Pogliaghi. Se si studiasse! Titolo insolito e curioso per una mostra di
disegni di uno tra i piu' grandi artisti di fine '800 e inizi '900, ingiustamente
trascurato dalla storiografia artistica e dimenticato tanto dalla Sua Milano quanto
da Varese, citta' adottiva alla quale dedico' gli ultimi anni del suo operare e che
tra l'altro ospita quel suo magnifico eremo di casa-museo sito presso il borgo di
Santa Maria del Monte. Un titolo suggeritomi da Emilio Ghiggini, che ricorda essere
stato monito espresso di sovente dal Pogliaghi stesso, sia all'interno delle aule
dell'Accademia di Brera, sia al di fuori. Difatti la testimonianza di Mons. Luigi
Lanella apparsa nella pubblicazione curata da Ugo Nebbia rammenta proprio di quel
giorno in cui il Maestro, rimproverato di aver troppo largheggiato nell'uso dell'oro
nei suoi lavori rispose con bonarieta', non disgiunta da una certa severita': se si
studiasse.. Una frase ad hoc per questa occasione, poiche' i disegni esposti sono da
dividersi in due gruppi ben distinti: da una parte quelli che testimoniano lo studio
attraverso la copia di opere dei grandi artisti del passato; dall'altra, quelli che
rappresentano la progettazione e la creazione di opere autografe. Queste due sezioni
della mostra sono pero' unite da un filo rosso: la scrupolosa ricerca, il continuo
tendere ad una perfezione di forme, proporzione e ritmo, cui fa capo
un'intransigente fedelta' alla tradizione e una rigida disciplina legata a quegli
schemi classici che tanto il Pogliaghi considerava assiomi per se stesso e per i
propri allievi. ...
... Poco piu' di una trentina sono i disegni esposti, molti inediti, altri riproposti
in seguito ad un'errata attribuzione del soggetto rappresentato, come nel caso del
panneggio della Storia (Famedio, Cimitero Monumentale di Milano), del volto di San
Giuseppe (San Babila a Milano), dell'allegoria della Gloria (Tomba di Camillo e
Arrigo Boito, Cimitero Monumentale a Milano) e di altri studi di composizioni
riconducibili a opere di artisti del passato. La maggior parte di essi sono eseguiti
a carboncino (studio del Profeta Geremia di Donatello, studio da Saffo e Alceo di
Alma Tadema), talvolta impreziositi da tocchi magistrali in biacca o sanguigna
(studi per la Porta Centrale del Duomo di Milano, Pulpito del Duomo di Chiavari, San
Giuseppe), oppure semplicemente a matita (studio dagli schizzi leonardeschi per la
Battaglia d'Anghiari, da La Pieta' e da Leda e il cigno di Michelangelo, da La
Disputa del Sacramento di Raffaello, da La Madonna della rosa di Parmigianino, da
Diana al bagno di Boucher), ripassata in alcune occasioni a china (studio per il
Crocifisso del Duomo di Milano, studio per Giano Bifronte e Nettuno del Palazzo San
Giorgio a Genova) o, infine ad olio (studio per la Storia, Famedio, Cimitero
Monumentale di Milano). ...
... Studio e ancora studio, nel proliferarsi di una produzione grafica tanto vasta
quanto singolare nel suo genere, soprattutto se inserita in quell'ottica con cui ci
si dovrebbe avvicinare per conoscere e apprezzare la personalita' artistica di
Lodovico Pogliaghi: la poliedricita' dei suoi interessi, l'eclettismo che lo
caratterizza. (Chiara Palumbo)
Collaborazione: Daniela Daverio, Eileen Ghiggini
Inaugurazione: venerdi' 10 marzo, ore 18
Galleria Ghiggini
Via Albuzzi 17 - Varese
Orario: Tutti i giorni 10-12.30 e 16-19.15. Lunedi' chiuso. Aperto la prima domenica del mese
Ingresso libero