L'artista si appropria delle abitudini del vivere quotidiano, degli oggetti dell’urbano, di frammenti della natura. Le forme delle sue installazioni sono spesso di un “geometrismo" crudo, addolcito da materiali di consistenza volatile e dall’effetto delle luci.
Mostra personale
a cura di Graziella Zardo
Le installazioni di Luca “C" Matteazzi per un allestimento dedicato ad
una natura intrigante.
Si prenda della rete elettrosaldata; con estrema cura e facendo
attenzione a non farsi male, la si ritagli in varie porzioni delle
dimensioni desiderate; poi con infinita pazienza, si uniscano i pezzi
cucendoli l’uno all’altro con del filo di ferro per dare la forma
voluta a quella che sara' la vostra opera; dopo aver creato la sagoma la
si arricchisca scegliendo con attenzione delle immagini da giornali o
riviste; le si ritaglino in piccoli pezzi per incollarle
successivamente l’una accanto all’altra, su un supporto rigido, mai a
caso, sempre con infinita pazienza, per creare un’unica immagine che
abbia un senso e un equilibrio cromatico; a questo punto sistemerete il
collage sulla sagoma a rete e avrete cosi' un’opera unica.
Si puo'
provare, ma sicuramente se non si e' degli artisti, il risultato non
sara' quello sperato. Scoprire la tecnica con cui un’artista si cimenta
per dare origine alle proprie opere, in realta' non svela alcun
mistero: la sensibilita', la conoscenza, le esperienze sono alla base di
ogni espressione artistica. La tecnica e' solo l’intermediario tra
artista e astante. Luca C Matteazzi (C sta per Colori), crea le sue
opere osservando un rituale, sempre con tanta pazienza, utilizzando
svariati materiali, quelli che piu' si avvicinano alle sensazioni
scaturite da una particolare situazione.
Le forme delle installazioni
sono spesso di un “geometrismo" crudo, addolcito da materiali di una
consistenza resa volatile dall’effetto delle luci esterne o interne
all’opera, e dalle cromie edulcorate che incantano l’astante. L’artista
riesce a dare un senso compiuto a cio' che e' considerato abituale o
addirittura banale. Luca C Matteazzi si appropria delle abitudini del
vivere quotidiano, degli oggetti dell’urbano-merceologico, di frammenti
della natura; e li ripropone a noi, attraverso il suo rituale, in una
versione intrigante e significante. Le installazioni di Luca C parlano
con il linguaggio dei colori, non intinti nella tavolozza, ma “rubati"
ad immagini del vissuto: frammenti di frammenti, uno zibaldone di
colori e materiali assemblati per una nuova poetica dell’oggetto.
Inaugurazione: sabato 11 marzo 2006 ore 18:00
Primo Piano Arte Studio (Sala Grande)
C.tra' S. Barbara, 21 - Vicenza