Isolari. L'affiorare, da memorie storiche primitive, o dal fondo di un inconscio collettivo, e' il senso forte delle grandi carte e dei frammenti su cui l’artista interviene con segno sicuro.
Isolari
a cura di Alberto Zanchetta
Prima personale a Bologna di Simone Pellegrini, una delle figure piu' originali della giovane ricerca contemporanea. Nato ad Ancona nel 1972, dopo avere frequentato l’Accademia di Belle Arti in Urbino, si stabilisce a Bologna. Numerose sono le sue presenze in sedi private e pubbliche. Fra le testimonianze critiche piu' recenti, gli scritti di Alberto Zanchettta e Sabrina Foschini - che introducono il Catalogo monografico edito per l’occasione - Flaminio Gualdoni, Marco Meneguzzo, Franco Fanelli, Ivan Quadroni. Colto e non convenzionale creatore di opere in cui si uniscono disegno, pigmenti, impressioni su carte, anche di notevoli dimensioni, Pellegrini attinge da antiche culture atmosfere arcaiche e le anima di uno spirito moderno e vitale, che cattura pubblico, critica e il collezionismo piu' attento.
La mostra porta il titolo di “Isolari", termine che anticamente indicava libri composti di carte geografiche in cui, prima dell’avvento dell’atlante, veniva descritto il globo terrestre.
Dagli isolari si evince la descrizione di emergenze terrose private di quel rapporto di contiguita' con le terre limitrofe che sara' proprio della visione rinascimentale. E’ il mare, primordiale elemento, a trattenerle dal fondersi con quanto di altrettanto arso e rappreso ha fatto la sua comparsa altrove. Questa visione parziale tende al frammento piuttosto che alla continuita', predilige la focalizzazione dei luoghi alla percorribilita' dello spazio, volge il proprio sguardo non a cio' che avanza, ma a cio' che originariamente affiora. Ed e' proprio l’affiorare, da memorie storiche primitive, o dal fondo di un inconscio collettivo depositario di comuni archetipi e istinti naturali, il senso forte delle grandi carte e dei frammenti su cui l’artista interviene con segno sicuro, di naturale durezza e nitore.
Ricche di fascino ambiguo, di una selvaggia sensualita', venata in filigrana da una moderna e distaccata ironia, le grandi carte in mostra di Simone Pellegrini ci faranno incontrare questo cercatore di tracce di un passato archetipico, i cui segni arcaici, riti, rappresentazioni sono al contempo graffiti rupestri e testimonianze dell’uomo attuale, isola in cui istinto e ragione continuano incessantemente a vivere la loro vicenda. Ora come allora.
Catalogo con testi di Alberto Zanchetta e Sabrina Foschini
Opening: Sabato 11 marzo 2006 Ore 18
Galleria L'Ariete
via Marsili, 7 - Bologna
Orario: Feriali 16/20 o su app