La ricerca artistica di Boudvin parte da un'analisi delle architetture che sono divenute parte del nostro panorama urbano. Attraverso i suoi progetti l'artista reinterpreta questi luoghi. Con la rielaborazione digitale interviene sulle architetture riadattandole a nuove possibilita'.
And so on
La ricerca artistica di Simon Boudvin parte da una attenta analisi di
quelle architetture che, sorte per soddisfare una qualche utilita', sono
divenute parte del nostro panorama urbano.
Attraverso i suoi progetti l'artista reinterpreta questi luoghi. Con la
rielaborazione digitale interviene sulle architetture riadattandole a
nuove possibilita'. Come un Robinson Crusoe, confinato in un isola
deserta, cerca di arrangiare tutto cio' che trova in funzione delle
nuove necessita', cosi' l'artista agisce sul paesaggio recuperando alcune
costruzioni e, non curante della funzione per le quali sono state
edificate, le modifica in alcuni punti finendo per dotarle di una
diversa, anche se assurda ed ironica, chiave di lettura.
Simon Boudvin ricostruisce all'interno della galleria uno di questi
scenari non difficilmente visibili nei centri abitati. Ma questa volta
il visitatore sara' costretto ad osservarlo da un nuovo punto di vista
con una conseguente diversa percezione dell'architettura, come il
Robert Maitland del ''Concrete Island'' di J. G. Ballard che,
ritrovandosi nel mezzo di una isola spartitraffico, circondato dallo
sfrecciare continuo delle macchine, instaura con il luogo gia'
conosciuto un inedito alienante rapporto.
La prima mostra italiana di Simon Boudvin propone, non senza ironia,
visioni di comuni contesti urbani recuperati e riadattati secondo una
nuova luce, che ambiscono a porre l'attento visitatore al di fuori del
consueto sistema che lo circonda, dotandolo di una capacita' cognitiva
utile a saggiarne i limiti e le implicazioni.
''L'apparente naturalita' che osserviamo nella sua opera, cela sempre
qualche cosa di inatteso, di anormale, un assurdo possibile. Questo
sottile contrasto genera una sorpresa, una lettura imprevista che
provoca attorno all'opera un'aura leggera di poesia'' (Giuseppe Penone)
Blindarte contemporanea
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