Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Torino
via Modane, 16
011 3797600 FAX 011 3797601
WEB
Patrick Tuttofuoco
dal 11/4/2006 al 3/6/2006
martedi' - domenica 12-20, giovedi' 12-23. Lunedi' chiuso

Segnalato da

Angiola Maria Gili




 
calendario eventi  :: 




11/4/2006

Patrick Tuttofuoco

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Revolving Landscape, suggestioni da 18 megalopoli. In mostra sculture e installazioni inedite. La sua opera conserva memoria del futurismo: sia perche' il suo e' un mondo di materiali plastici e coloratissimi, carte rifrangenti e smalti industriali, sia perche' per lui l'arte e' una questione di reazioni epidermiche immediate, in bilico tra ordine ed entropia.


comunicato stampa

Revolving Landscape.
Suggestioni da diciotto megalopoli.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo prosegue il suo impegno a favore dell’arte contemporanea italiana e negli spazi di Torino (via Modane, 16) presenta, dal 12 aprile al 4 giugno, la mostra personale di Patrick Tuttofuoco: Revolving Landscape .

“Sostenere gli artisti italiani e' uno degli obiettivi della Fondazione che da anni segue il lavoro di Patrick Tuttofuoco presente nel 2002 in Exit, la mostra di apertura degli spazi di Torino, e vincitore nello stesso anno del Premio Regione Piemonte" afferma Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione.
E’ la prima mostra personale in un’istituzione museale di questo giovane artista (nato nel 1974 a Milano dove vive e lavora), invitato nel 2003 a partecipare alla 50ma edizione della Biennale di Venezia e nel 2004 alla rassegna Manifesta 5. Tuttofuoco ha gia' esposto in importanti centri internazionali come il Museum of Contemporary Art di Kanazawa (Giappone) e il Centre d’Art Contemporain di Ginevra (Svizzera).

L’artista interpreta le tematiche attuali con un lavoro carico di energia, il riflesso di una cultura giovane, tecnologica e collaborativa in perenne evoluzione. Quello di Tuttofuoco e' un gioco in cui si ottiene il massimo del divertimento quando l’ordine delle regole e' intaccato dal germe dell’imprevisto, dalla materia morbida dell’autobiografia, persino dal sentimento. L’artista e' affascinato dai paesaggi urbani che reinventa in modo fantastico attraverso suggestioni inaspettate. Tuttofuoco usa la luce ed il colore per creare atmosfere ed emozioni, creando veri e propri spazi fisici di impronta pop che sembrano usciti da un videogioco in 3D. L’opera di Tuttofuoco conserva la memoria del futurismo: non solo perche' l’artista vive in un mondo di materiali plastici e coloratissimi, carte rifrangenti e smalti industriali, ma soprattutto perche' per lui l’arte e' una questione di stati d’animo, di reazioni epidermiche e immediate, in bilico tra ordine ed entropia.

In mostra sculture e installazioni inedite.
Revolving Landscape, il progetto concepito appositamente per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nasce da un viaggio intorno al mondo di tre mesi attraverso diciotto megalopoli (Milano, Mumbay, Udaipur, Jaipur, New Delhi, Bangkok, Kuala Lumpur, Jakarta, Singapore, Shanghai, Beijing, Seul, San Francisco, Las Vegas, Los Angeles, Mexico City, Sao Paulo, Rio de Janeiro) compiuto tra ottobre 2005 e gennaio 2006 dall’artista insieme ai due registi Mattia Matteucci e Damaso Queirazza e all’ architetto Andrea Pozzato.
Durante il viaggio e' stata raccolta una quantita' incalcolabile di suggestioni attraverso interviste, fotografie e testi che andranno a ricostruire il paesaggio visivo della mostra, basato sulla memoria comune del gruppo. L’itinerario del viaggio parte dal presupposto che nel mondo di oggi, soltanto il 7% della popolazione vive in aree densamente popolate ed e' questa minima percentuale di persone che ne gestisce le sorti politico-economiche. Il viaggio dell’artista vuole documentare e rendere una veduta d’insieme delle estreme diversita' delle forme di urbanizzazione possibili.

Ad accogliere gli spettatori ci sara' il lavoro Revolving: la scritta al neon gnivlover (revolving al contrario) riflessa su una parete specchiante che dara' vita a diverse interpretazioni.
Lo spazio principale della Fondazione sara' un vero e proprio paesaggio reso da quindici sculture ispirate alle citta' visitate dall’artista e dalle suggestioni visive che caratterizzano il tipo di urbanizzazione specifico di ogni metropoli. Le sculture saranno dislocate nello spazio secondo la mappa creata dalle linee di neon colorati installati sul soffitto che contribuiranno a rendere la sensazione delle megalopoli illuminate delle insegne colorate. Attraversando questo paesaggio, lo spettatore si trovera' davanti a una videoinstallazione di sei schermi che occupera' tutta la larghezza della sala e che raccontera' il viaggio attraverso le interviste, le immagini, i suoni delle metropoli attraversate.
Sul tetto della Fondazione sara' collocata la scritta luminosa Luna Park Varesine (2005) che l’artista ha prelevato dal suo luogo originario (il Luna Park delle Varesine di Milano, da tempo demolito) e che ha deciso di restaurare e di rendere di nuovo funzionale. Luna Park e' una riflessione sulla trasformazione del tessuto urbano: una vecchia insegna al neon dimessa, ritorna a vivere grazie all'intervento dell'artista.

In occasione della mostra sara' pubblicato un catalogo con le fotografie del viaggio e i testi di Francesco Bonami, Ilaria Bonacossa e le interviste di Patrick Tuttofuoco a diversi esperti come architetti, urbanisti, antropologi a proposito della sorte della citta' globale.
Saranno inoltre realizzati specifici progetti didattici per gli studenti delle scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori.

Patrick Tuttofuoco
“Il viaggio e' il motore che ha generato tutti gli elementi che si trasformeranno nella mostra.
Il viaggio denuncia il legame stretto e diretto tra il lavoro artistico e il mondo reale: tutto quello che si trasforma in mostra e' gia' avvenuto e la forma ha valore soltanto perche' racconta l’ingranaggio che sta dietro. Il viaggio e' pura ricerca minima e necessaria per costruire una mostra perche' non e' il lavoro che sta raccontando qualcosa al mondo, ma il contrario e esplicitare questo e' una scelta precisa.". Patrick Tutofuoco

E’ nato nel 1974 a Milano, dove vive e lavora. A soli trentadue anni, Patrick Tuttofuoco si sta imponendo come una delle personalita' piu' interessanti della nuova generazione italiana. Lavora con il video, il disegno e l’installazione. Quello di Tuttofuoco e' un gioco in cui si ottiene il massimo del divertimento quando l’ordine delle regole e' intaccato dal germe dell’imprevisto, dalla materia morbida dell’autobiografia, persino dal sentimento. L’artista e' affascinato dai paesaggi urbani che reinventa in modo fantastico attraverso suggestioni inaspettate. Tuttofuoco usa la luce ed il colore per creare atmosfere ed emozioni, creando veri e propri spazi fisici di impronta pop che sembrano usciti da un videogioco in 3D. L’opera di Tuttofuoco conserva echi futuristi: non solo perche' l’artista vive in un mondo di materiali plastici coloratissimi, carte rifrangenti e smalti industriali, ne' perche' modifica scooter rendendoli velocissimi e policromatici, ma soprattutto perche' ha capito che l’arte e' una questione di stati d’animo, di reazioni immediate, in bilico tra ordine ed entropia. Tuttofuoco impone un ordine e poi assiste al suo disfacimento, cerca di correggerlo, di ritrovare un equilibrio: il risultato e' una forma investita di desiderio, che conserva inscritta dentro se' la traccia di un processo. Il rigido apollineo viene invaso e corrotto dal caotico dionisiaco attraverso la collaborazione con amici e sconosciuti.
Le installazioni di Tuttofuoco richiedono spesso il contatto con gli spettatori, come le palle da gioco giganti dai colori sorbetto ammassate in un’unica stanza nelle sezione La Zona alla Biennale di Venezia 2003. In questa installazione il pubblico era sollecitato a far rotolare e mutare di posto le sfere trovandosi ad essere una pedina in un imprevisto gioco di dama. Le sfere di plastica trasparente evocavano il design tipico degli anni ’60 e un’atmosfera pop adolescenziale da film di fantascienza anni ’70.
Nel 2002, Tuttofuoco ha vinto a Torino il premio della Regione Piemonte partecipando alla mostra collettiva Exit di giovani artisti italiani, presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo creando una installazione luminosa e sonora +, un "lavoro carico di energia positiva" nel verdetto della giuria internazionale. Nel 2001, l’artista ha realizzato anche un video, "Boing", viaggio immaginario nello spazio virtuale del computer, presentato al Centro di Arte contemporanea di Ginevra.
Tra le mostre cui ha partecipato ricordiamo la sua personale del 2000 allo Studio Guerzani di Milano, My private a Milano e le collettive Something Old, Something New a S. Giovanni Valdarno nel 1999, Fuori Uso 2000 al The Bridges di Pescara nel 2000, L'Art dans le monde al Pont Alexandre III di Parigi nel 2001, Videotake presso Openbare Bibliothiik di Lovanio in Belgio nel 2002, Fai da te allo Sparwasser HQ di Berlino nel 2002, presenta il suo lavoro a Manifesta 3 nel 2004, Bidibidobidiboo alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e Fuori Pista a Sauze d’Oulx.

Ufficio Stampa Fondazione Sandretto Re Rebaudengo:
Angiola Maria Gili angiola.gili@fondsrr.org 011 3797610 / Silvio Salvo press@fondsrr.org 011 3797632

Catalogo: Prodotto dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Testi di Francesco Bonami, Ilaria Bonacossa, Patrick Tuttofuoco

Inaugurazione: mercoledi' 12 aprile ore 19

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, Torino
Orario: Da martedi' a domenica dalle 12 alle 20.
Giovedi' dalle 12 alle 23. Lunedi' chiuso.
Intero € 5 , Gruppi € 4, Ridotto € 3
Didattica: Laboratori per studenti delle elementari, medie e superiori

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