Galleria Radar
Mestre (VE)
via Caneve, 12
041 5344427
WEB
Enten Eller
dal 21/3/2006 al 28/4/2006
Martedi'-sabato h. 16-19.30

Segnalato da

Galleria Radar




 
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21/3/2006

Enten Eller

Galleria Radar, Mestre (VE)

Nella pittura di Andres David Carrara cio' che viene evocato e' l’oltrepassamento della realta' attraverso una sua temporanea sospensione. Nell’opera di Alessandro Casagrande si e' oltre la linea che separa il fisico dal metafisico, nei suoi dipinti tutto e' spaesamento e incongruenza.


comunicato stampa

Alessandro Casagrande e Andres David Carrara

“E’ un istante grave e significativo quando per un’eternita' ci si avvince ad un’eterna potenza, quando si coglie se stessi come colui la cui memoria nessun tempo dovra' cancellare, quando in eterno ed indefettibile senso si prende coscienza di se quali quel che si e'….Ecco, qui giace un Enten Eller!!" Soren Kierkegaard

Enten Eller: in queste due parole e' racchiuso il senso della vita e della filosofia per il grande pensatore danese Soren Kierkegaard. La mostra ne prende a prestito solo il senso piu' immediato (Aut Aut) per evidenziare le opposte posizioni teoriche da cui nascono le opere di due giovani autori.

Nella pittura di Andres David Carrara (La Plata, Argentina, 1973) cio' che viene evocato e' l’oltrepassamento della realta' attraverso una sua temporanea sospensione. Il risultato sono dipinti dal sapore metafisico ma che assorbono anche suggestioni neoclassiche prelevate direttamente dalle sculture di Canova, al quale l’artista dichiara di ispirarsi per quanto concerne il tema dell’oltrepassamento, del varco, del passaggio (si pensi al monumento funerario di Maria Cristina D’Austria). La serie Presenze e' forse quella che meglio sintetizza tutti questi elementi attraverso la rappresentazione di attimi prelevati direttamente dal quotidiano: la caffettiera sul fuoco, i bicchieri e i vari oggetti disposti ordinatamente sul tavolo da pranzo o nella lavastoviglie. Sono momenti riconoscibili, familiari, semplici, ma che sulle tavole dipinte assumono una particolare densita' emotiva. Quella di Carrara e' infatti una pittura dell’immobile, del silenzio e della quiete soggiacenti ai gesti ed alle piccole cose, che grazie alla luce ed alle variazioni tonali si animano di vibrazioni, sussurri, ombre e chiaroscuri, mescolando l’oscurita' del mistero metafisico alle cose chiare che si realizzano.

Se nei lavori di Carrara il quotidiano e il verosimile fungono da varco per l’oltrepassamento della realta' contingente, nell’opera pittorica di Alessandro Casagrande (Conegliano Veneto, 1971) siamo gia' ben oltre la linea che separa il fisico dal metafisico. Nei suoi dipinti tutto e' spaesamento ed incongruenza. Casagrande non evoca ne semplicita' rassicuranti, ne viaggi di andata e ritorno dalla dimensione metafisica, bensi' una permanenza forzata nella sfera dell’onirico e dell’irreale. La sua pittura sembra essere la controparte necessaria rispetto a quella di Carrara: infrante le regole della congruita' e della verosimiglianza, tutto e' sfibrato, lacerato, evocato. Il gesto pittorico deride la ragione e il concetto, alimenta il sogno, permette al lavoro onirico di colonizzare assediando il paesaggio della mente: laddove ci si aspetta di trovare un bambino rinveniamo solo una flebile ombra vacillante, ed al posto di un marciapiede un possibile dirupo, mentre sotto un’ umida pensilina qualcuno attende un treno che forse e' in arrivo sul fiume ghiacciato.

Sono prospettive stranianti quelle messe in scena da Casagrande, prospettive capaci di minare alle basi le piu' banali aspettative razionali dell’osservatore e che trovano un salvifico contraltare nelle morbide luci che illuminano i dipinti di Carrara. Qui, appunto, giace un Enten Eller!

Inaugurazione: 22 Marzo h 18

Galleria Radar
Via Caneve 12 - Mestre (VE)
Orari: Martedi' - sabato - 16.00 - 19.30

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