Palazzo Martinengo
Brescia
via Musei, 30
030 2807934, 030 3753003
WEB
Banditi. Sulle vie dell'Art Brut
dal 26/4/2006 al 27/5/2006
martedi' - venerdi' 9-17, sabato e domenica 10-19. Chiuso il lunedi'
030 3501708

Segnalato da

Elena Bari



approfondimenti

Mario Del Curto
Elisa Fulco



 
calendario eventi  :: 




26/4/2006

Banditi. Sulle vie dell'Art Brut

Palazzo Martinengo, Brescia

Una carrellata di scatti fotografici di Mario Del Curto rigorosamente in bianco e nero che testimonia la creativita' clandestina di artisti che operano in atelier psichiatrici, in laboratori a cielo aperto in lontane e sperdute province (dalla Francia, alla Polonia, agli Stati Uniti).


comunicato stampa

Mostra fotografica di Mario Del Curto

a cura di Elisa Fulco

La mostra Banditi. Sulle vie dell'Art Brut, prima personale italiana del fotografo svizzero Mario Del Curto (Losanna, 1955), e' una carrellata di scatti fotografici rigorosamente in bianco e nero che testimonia la creativita' clandestina di artisti che operano in atelier psichiatrici, in laboratori a cielo aperto in lontane e sperdute province (dalla Francia, alla Polonia, agli Stati Uniti).

Da giovedi' 27 Aprile Banditi. Sulle vie dell'Art Brut porta in anteprima assoluta a Palazzo Martinengo di Brescia la mostra itinerante Les clandestins. Sous le vent de l'art brut del Muse'e de l'Elyse'e di Losanna - costituita da 126 ritratti di autori noti nel panorama internazionale dell'Art Brut-, una quindicina di ritratti appositamente commissionati nel 2005 a Mario Del Curto dall'IRCCS - Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Brescia nei tre Atelier del Fatebenefratelli presenti in Lombardia (Bottega dell'Arte, Brescia, Atelier di Pittura Adriano e Michele, San Colombano al Lambro (Mi), Atelier la Bicicletta Blu, Cernusco sul Naviglio -, una inedita sezione dedicata ai luoghi d'arte irregolare italiani.

In ambienti inattesi ci si imbatte nel francese Andre Robillard dall'aria severa con i suoi disarmanti fucili-giocattolo, nello svizzero Eugenio Santoro, le cui sculture di legno si trasformano in animali cavalcabili, nello statunitense Vollis Simpson, famoso per i suoi enormi mulini a vento disseminati nel paesaggio. Non mancano toccanti scoperte di Mario Del Curto, tra tutti il polacco Stanislaw Zagajewski, autore di infinte sculture dall'aspetto antropomorfo, le cui fattezze seppur deformate hanno un carattere autobiografico.

Numerosi scatti sono dedicati agli Atelier, in particolare ai primi ad imporsi nel circuito dell'Art Brut, quali Gugging, storica Casa degli Artisti sorta nel 1981 nei pressi dell'ospedale psichiatrico di Vienna che ha ospitato a lungo artisti noti quali August Walla, Johann Hauser, Johann Fischer; l'Atelier La Tinaia di Firenze, fondata da Massimo Mensi nel 1975 sull'onda italiana dell'antipsichiatria, i cui autori (Franca Settembrini, Marco Raugei) sono presenti in importanti collezioni di art brut straniere.

Il titolo, e il senso di questo progetto, Banditi. Sulla via dell'Art Brut gioca sull'ambiguita' semantica dell'essere messi al bando e dell'essere banditi, cioe' dei fuori legge. I protagonisti della mostra fotografati da Mario Del Curto creano la loro opera fuori delle leggi del "sistema" dell'arte, operano in luoghi isolati, si rifugiano in comunita' protette. Come accade con i fuori-legge ed i perseguitati, a volte se ne perdono le tracce. Attraverso il passaparola, la "segnalazione" di amici e conoscenti, Mario Del Curto da piu' di vent'anni ricostruisce i percorsi di questi artisti e traccia nuove mappe e geografie umane.

La spinta utopica che accomuna la generazione di autori nati negli anni 50, guida Del Curto a inseguire e immortalare visi, luoghi e opere destinate a disperdersi, castelli di carta portatori di sogni di breve durata. Il fotografo preferisce non parlare di reportage ma piuttosto di un omaggio alla creativita' anonima lontana dalla luce dei riflettori e dal mainstream. Il progetto fotografico di Mario Del Curto e' nato nei primi anni '80 a seguito della visita alla collezione di Losanna, gli scatti in mostra conducono il pubblico in un viaggio per il mondo alla scoperta degli autori di art brut ancora viventi.

Sezione Italiana

L'Ircss di Brescia, in linea con la sua politica volta a sensibilizzare il grande pubblico nei confronti del disagio psichico, dopo la mostra pittorica "Calendario Provvisorio" per l'edizione 2006 presenta oltre alla mostra itinerante "Les clandestins. Sous le vent de l'art brut" un nuovo reportage dedicato ai pazienti che operano nei tre Atelier del Fatebenefratelli (Atelier di Pittura Adriano e Michele, San Colombano al Lambro, Atelier La Bicicletta Blu, Cernusco sul Naviglio, Bottega dell'Arte, Brescia).

Approfondiscono questa inedita sezione italiana della mostra, le fotografie recenti dedicate al graffito murale di Ferdinando Nannetti nell'ex manicomio di Volterra, alla casa Museo di Luigi Lineri a Zevio (Verona), una suggestiva installazione di pietre di fiume composta nell'arco di trent'anni, agli Atelier "La Manica Lunga Officina Creativa di Sospiro (Cr) e "Blu Cammello" di Livorno. Les clandestins. Sous le vent de l'art brut >> si e' tenuta per la prima volta nel 2000 al Muse'e de l'Elyse'e di Losanna, ed e' stata successivamente esposta nei musei di Weimar, Ginevra, Montreal, Sydney, Bruxelles e in diverse sedi statunitensi.

Art Brut o Outsider Art Il termine Art Brut e' stato inventato dall'artista e collezionista Jean Dubuffet nel 1947 per riunire sotto un'unica dizione le svariate creazioni di artisti inconsapevoli, mentalmente o socialmente emarginati, esposte in occasione dell'apertura del Foyer dell'Art Brut di Parigi.

L'artista nel manifesto L'Art Brut pre'fere' aux arts culturels del 1949 ha differenziato l'Art Brut dai campi apparentemente limitrofi (Art Naif, Arte Primitiva) tracciando una sorta di identikit dell'artista outsider che per essere considerato tale doveva possedere determinate caratteristiche: creare per il piacere della creazione in se', essere libero da ogni condizionamento culturale e da una qualsiasi volonta' di adesione a una corrente artistica riconosciuta. Il nucleo storico della collezione di Dufuffet e' ospitato dal 1976 al Museo dell'Art Brut di Losanna .

Note biografiche Mario del Curto

Mario Del Curto, fotografo losannese (Pompaples, 1955) specializzato in reportage tematici, ha iniziato la sua attivita' documentando i movimenti sociali degli anni 1970 - 1980. Dai primi anni Ottanta la sua attenzione si e' spostata sul mondo teatrale e della danza, realizzando numerosi ritratti di attori, ballerini, artisti, scrittori in cui lo storico teatro di Vidy occupa un ruolo centrale. "Dal 1983 e fino ad oggi fotografo gli artisti dell'Art Brut e il loro universo. E' la cosa che prediligo nella mia attivita'". Attualmente e' curatore e fotografo della mostra Esprit del la foret, Halle Sain Pierre, Parigi (20 Marzo- 27 Agosto).

Note critiche Mario Del Curto

"Le fotografie di Mario Del Curto raccontano di storie e di persone marginali, che al centro preferiscono la periferia, alla socialita' la solitudine, all'omologazione l'ostinato attaccamento alla propria individualita'. Un'identita' forte che emerge in ognuno dei fotografati, spesso come estrema resistenza a un mondo che non li vuole, che non li accetta cosi' come sono. La creazione per molti di loro diventa lo strumento di riscatto, la capacita' di darsi un senso, o piuttosto il mezzo per allontanarsi da tutto e da tutti, creandosi un proprio paradiso artificiale, dove ogni disegno, ogni oggetto in legno, in ferro sostituisce e mima una relazione mancata, sia con gli uomini che con le attivita' svolte in precedenza" (Elisa Fulco).

"Mario Del Curto ci conduce nell'intimita' delle loro abitazioni, nei laboratori a cielo aperto in universi nascosti e misteriosi in cui l'opera nasce, matura, si accumula, si stratifica e si impasta con la vita stessa dell'autore" (Teresa Maranzano). "Una scommessa quando si tratta di persone solitarie, eccentriche, asociali, umbratili, refrattarie a qualunque esposizione mediatica, pubblicitaria e di comunicazione commerciale: persone che bisogna sapere "addomesticare"(Michel The'voz).

Collection de L'Art Brut di Losanna

La collezione dell'Art Brut di Losanna, ospitata nel castello seicentesco di Beaulieu, inizialmente comprendeva circa 4000 opere di autori prevalentemente europei. Attualmente la collezione conta piu' di 30,000 lavori di artisti provenienti dai diversi angoli del mondo. Il Museo dell'Art Brut di Losanna e' espressione ancora oggi di un'attenta politica culturale e sociale in grado di valorizzare e conservare quanto prodotto da istituzioni psichiatriche e non solo. Il museo e' visitato annualmente da circa 35,000 visitatori.

Note biografiche Elisa Fulco

Elisa Fulco e' storico dell'arte, da diversi anni lavora come critico d'arte contemporanea e curatore di mostre. Al tema dell'art Brut ha dedicato diverse esposizioni e saggi: Acrobazie#2, Marcello Maloberti, a cura di Elisa Fulco e Teresa Maranzano, Atelier Adriano e Michele, San Colombano al Lambro; Calendario Provvisorio, Palazzo Martinengo Brescia, 2005; Acrobazie, Sandrine Nicoletta, 2004, Atelier Adriano e Michele, San Colombano al Lambro, Dall'eternita' non c'e' via d'uscita, Collezione di Art brut Eternod-Mermod, Lugano, 2002, I colori dell'Ombra, Cantieri Culturali della Zisa, Palermo. Attualmente e' consulente per le attivita' culturali di alcune importanti Associazioni italiane.

Promossa da:
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Fatebenefratelli di Brescia Patrocinio della Provincia di Brescia Patrocinio dell'Istituto Svizzero di Roma (ISR), Centro Culturale Svizzero di Milano Con il contributo del Cantone di Vaud In collaborazione con il Muse'e de l'Elyse'e, Losanna

Per informazioni: Guido Uggeri, La Bottega dell'Arte, Brescia. Tel 0303501708
Ufficio Stampa: Elena Bari, telefono: 328 9781241, e-mail: eba@fastwebnet.it

Inaugurazione giovedi' 27 aprile ore 18.00

Palazzo Martinengo
Via dei Musei 32 - Brescia
Orario: da martedi' a venerdi' 9 - 17, week end 10 - 19. Chiuso il lunedi'
Ingresso gratuito

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