Primary. Valerio Berruti si appropria di un topos collettivo, ne reinveste la sedimentazione nella memoria e ci consegna l’ipotesi di un’altra percezione. Nel libro scorrono temi, disegni, schizzi, appunti, e soprattutto le foto illibate, qui trattate con pastelli a olio e affresco, morbidi e ruvidi al contempo.