I lavori recenti dell'artista mostrano nuovi sviluppi della sua ricerca pittorica. L'attenzione per la figura umana e il suo inserirsi nel paesaggio coincidono con il rapporto fra la natura e l'elemento architettonico. Dai piccoli dipinti di Djordje Ozbolt, nella Project room, emerge una visione oscura e romantica.
Mostra personale
I recenti dipinti di Gianluca Di Pasquale mostrano nuovi sviluppi della sua
ricerca pittorica. L'attenzione per la figura umana e il suo inserirsi nel
paesaggio coincidono ora con il rapporto fra la natura e l'elemento
architettonico.
La composizione che ancora mostra superfici in cui il bianco immacolato
raccoglie i corpi in uno spazio assoluto, e' ora arricchita dalla delicata
presenza dell'elemento vegetale: rami, foglie, arbusti che con il loro
infittirsi creano una leggera trama che si sovrappone o fa da sfondo alla
scena.
La presenza delle forme architettoniche viene fatta emergere per contrasto
dagli elementi naturali e paesaggistici che la tratteggiano, la delineano e
la interpretano svelandola lentamente come per riscoprirla:
"Mi hanno sempre affascinato le architetture abbandonate dove la natura
giorno dopo giorno in silenzio, lentamente ritesse le sue fila conquistando
cio' che l'uomo le aveva tolto'.
In alcune tele il punto di vista tende ad essere il perfetto equilibrio tra
quello antropocentrico e quello della natura che sembra osservare i corpi in
lontananza e gli edifici. La medesima esigenza d'equilibrio si riflette in
una pittura caratterizzata da alcune pennellate dove la gestualita' e' piu'
evidente e in altre in cui la pittura si fa piu' descrittiva e analitica,
conferendo all'immagine musicalita' e la delicatezza di una composizione
quasi orientale.
La pittura di Gianluca Di Pasquale e' un viaggio che si compie stando fermi
ad osservare. L'inserimento di elementi vegetali che potrebbero far pensare
a mete esotiche mostrano invece la realta' di tutti i giorni e scorci,
piccoli ritagli di natura che l'artista ha scoperto e subito voluto
restituire con la pittura, come per appuntarli e preservarne il ricordo.
La figura umana che come in precedenti opere mostra la partecipazione di piu'
individui ai lunghi pomeriggi di tempo libero, in alcuni lavori si concentra
sul singolo, mostrando un rapporto piu' diretto con l'individuo, a suggerire
una conoscenza piu' intima del corpo, immaginandolo come un paesaggio dove la
natura con i suoi elementi ne interpretano le forme e lo spirito.
Gianluca Di Pasquale e' nato a Roma nel 1971. Vive e lavora a Milano
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Project room
Galleria Monica De Cardenas Milano
Djordje Ozbolt
Dai piccoli dipinti di Djordje Ozbolt emerge una visione oscura e romantica.
Eclettici sia da un punto di vista stilistico che concettuale, coinvolgono
una vasta gamma di fonti e riferimenti, che spaziano dall'iconografia
religiosa alla cultura popolare e dalla storia dell¹arte alle fiabe.
Sovente nel suo lavoro un tema emerge dall'atto stesso del dipingere,
portato dalla memoria di un film o dalla notizia di un fatto violento
sentito alla radio. Col tempo le connessioni tra i lavori emergono e
rivelano gli interessi dell'artista, che provengono da aspetti della vita
che lo hanno toccato o affascinato, come gli eventi turbolenti del suo
passato, le osservazioni fatte durante i suoi viaggi e i suoi recenti studi
artistici, influenze che spesso si fondono e mutano. Per esempio Untitled
2005 parte da una miniatura indiana vista durante una delle sue abituali
visite nel Subcontinente. Il pennello prende possesso del personaggio
trasformandolo in una figura maschile giapponese, o un'ermafrodita,
disposto per contrasto in uno scenario classico europeo. L'idea per Fountain
2004 e' basata sulla dea Kali, che in alcune immagini viene raffigurata
mentre si nutre del sangue della sua testa divisa. Nonostante la ferocita'
della sua storia e immagine, e' onorata dai suoi fedeli come una madre
amorevole. Ozbolt trasforma questo spaventoso essere divino in un uomo, che
si alimenta della propria testa tagliata, ma che da' anche nutrimento ad un
giovane ragazzo skater e al suo cane. Cultura popolare e miti antichi sono
uniti per creare un'immagine disturbante ma tuttavia intrigante.
I lavori presentati in questa mostra rappresentano una frazione della sua
produzione. Il suo spirito dadaista e' rivelato dalla sua decisione di non
aderire ad un unico stile o tecnica, privilegiando invece il fluido scorrere
dell'immaginazione. Ozbolt descrive il suo modo libero di lavorare come
'impaziente', spiegando che questo gli da' la possibilita' di dipingere
utilizzando diversi idiomi in modo veloce e senza restrizioni. Le piccole
dimensioni dei suoi dipinti gli permettono di affrontare i soggetti piu'
difficili e controversi, accanto a motivi ironici e aneddotici. Frammenti di
idee, pensieri e narrazioni si combinano per costruire un'immagine del mondo
visto attraverso gli occhi di Ozbolt.
Djordje Ozbolt e' nato a Belgrado nel 1967. Vive e lavora a Londra, dove
alcune sue opere sono attualmente esposte alla Tate Triennial presso la Tate
Britain.
Immagine: Gianluca Di Pasquale Maddalena, 2006 Olio su tela
cm. 40 x 50 Courtesy Monica De Cardenas, Milano
Inaugurazione giovedi' 27 aprile ore 19
Galleria Monica De Cardenas Milano
Via Francesco Vigano' 4 20124 - Milano
Orario apertura: martedi' sabato ore 15-19