Institut Francais de Naples
Napoli
via Francesco Crispi, 86
081 669665 FAX 081 668415
WEB
Bernard Delort
dal 10/4/2006 al 11/5/2006
dal lunedi' al venerdi' ore 10-13 / 16-19

Segnalato da

Catherine Colin



approfondimenti

Bernard Delort



 
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10/4/2006

Bernard Delort

Institut Francais de Naples, Napoli

Mostra di una cinquantina di foto in bianco e nero, in "due parti". La prima e' dedicata alla zona di Santa Lucia. La seconda al santuario della Madonna dell'Arco.


comunicato stampa

Mostra di una cinquantina di foto in bianco e nero, in "due parti". La prima parte con foto prese nella zona di Santa Lucia (1987/88) e la seconda con foto prese nei pressi e nel santuario della Madonna dell'Arco (2004). Delort dice: "la fotografia e', per me, un mezzo privilegiato per incontrare la gente e sopratutto per raccontarla. Vivo la mia fotografia come un narratore d'immagini ed ognuno potra' scoprire nelle mie immagini e in tutte queste pose la sua propria prosa. Amo coniugare il verbo fotografare all'imperfetto dell'obiettivo, in fondo il capolavoro e l'istante decisivo non mi ossessiona, stavo per dire non m'interessa. Preferisco raccontare "piccole storie" della vita quotidiana che hanno come punto comune, l'essere umano con le sue gioie e i suoi dispiaceri".

Il culto cristiano della Madonna dell’Arco affonda le sue radici nella meta' del XV' secolo. La leggenda vuole che, sul ciglio della strada che porta ad Ottaviano, a pochi chilometri da Napoli, un artista sconosciuto abbia dipinto sul muretto un’immagine della Madonna. Il posto dove si trovava l’icona era chiamato Arco poiche' si trovava sulle rovine degli archi di un acquedotto romano. In questo posto, il lunedi' di Pasqua 1450, si svolgeva una festa campestre. Alcuni giovani giocavano a “pallamaglio", sorta di golf rudimentale. Uno di loro manca il colpo ed, in un’impeto di collera, si appropria della palla e la lancia violentemente contro l’immagine della Madonna che, colpita alla guancia sinistra, comincia a sanguinare.

In seguito ad un processo sommario, il malcapitato fu impiccato. I fedeli per proteggere l’immagine dalle intemperie, erigono una cappella che rapidamente ha la reputazione di avere virtu' miracolose. Nel 1594 la Santa Sede affida il santuario ai Padri domenicani che tutt’ora ne sono i guardiani. Gli autori che hanno studiato questo cerimoniale concordano sulla sua origine pagana. Piu' di 300 associazioni sono disseminate su tutto il territorio napoletano. Ogni associazione organizza una “paranza" cioe' una squadra. Questi fedeli, in uniforme tradizionale: abito bianco, sciarpa rossa alla cintura, un’altra azzurra di traverso sul dorso, piedi nudi o con scarpe bianche, percorrono le strade del loro quartiere e dei quartieri vicini invocando la tipica “voce d’a cerca", il canto della questua. Raccolgono le offerte necessarie al finanziamento di tutto l’apparato rituale. Un’altra parte del denaro raccolto sara' distribuito alle famiglie bisognose. Il pellegrinaggio alla Madonna dell’Arco rimane una manifestazione sempre molto popolare, quasi mezzo milione di fedeli onorano ogni anno la Madonna. Il rito del lunedi' di Pasqua comincia all’alba e finisce la sera tardi.

Inaugurazione: Martedi' 11 Aprile 2006, ore 19

Grenoble
Via Crispi, 86 - Napoli
Orari: dal lunedi' al venerdi' ore 10-13 / 16-19

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