Karin Andersen & Christian Rainer. La mostra ruota attorno ad un video da cui nasce la produzione dei diversi materiali che costituiscono il sistema nervoso e muscolare del progetto: still fotografici, fotografie manipolate digitalmente, light-box, reperti scultorei ed elementi installativi.
Karin Andersen & Christian Rainer
a cura di di Gianluca Marziani
Gli inizi.
Partiamo dalle parole di Christian Rainer: “La canzone Stranger era gia' conosciuta
tra i miei amici fin dal 2000 (l’anno in cui la scrissi) ma solo dopo aver superato
mille controversie sono riuscito, alla fine del 2005, a registrare l’album che oggi
la contiene. Una delle idee era di affidare ogni brano ad un artista diverso (me
compreso) per realizzarci un video che avesse la doppia valenza di progetto
artistico e videoclip. La prima persona coinvolta e' stata Karin: e in quel momento
nessuno dei due aveva dubbi sul fatto che il brano scelto sarebbe stato proprio
questo. (…) Cosi' abbiamo gettato le basi del video solo su terreni dove
l’approvazione reciproca fosse totale…"
Il video
Tutto ruota attorno ad un video intitolato Stranger. E’ il cuore/cervello della
mostra, l’oggetto misterioso che delinea la recente collaborazione tra Christian
Rainer e Karin Andersen. Dal video nasce la produzione dei diversi materiali che
costituiscono il sistema nervoso e muscolare del progetto: still fotografici,
fotografie manipolate digitalmente, light-box, reperti scultorei ed elementi
installativi.
Note del curatore
Due immaginari che si incontrano senza scontri, due entita' creative che fondono
linguaggi e tensioni espressive con decisiva e ponderata empatia. Christian Rainer
da una parte: artista che indaga i complicati processi del corpo/mente all’interno
di una natura fortemente reale; Karin Andersen dall’altra: artista che indaga gli
sviluppi imprevedibili della fisicita' “aliena" in un paesaggio che fonde le
evoluzioni futuribili con la piena consapevolezza del presente.
Christian Rainer concepisce l’arte come indagine multidisciplinare (dal video al
progetto musicale, dalle fotografie alle performance, dalla scrittura alle diverse
collaborazioni creative) in cui il corpo diventa un diapason nel paesaggio naturale.
Figure umane e luoghi incontaminati (o quasi) elaborano profondi dialoghi psichici
ed emozionali, come se la verita' del corpo (e viceversa) si disgelasse dentro la
totale onesta' del paesaggio (e viceversa).
Karin Andersen sceglie le derive visionarie di una natura artificiale. Attraverso le
sue immagini digitali, ipotizza una societa' mutoide e metamorfica dove i corpi
ribaltano qualsiasi certezza genetica. Esseri animaloidi, femmine impossibili,
fusioni e ibridi di inclassificabile trasversalismo: li vediamo dentro luoghi del
quotidiano, nelle citta' che riconosciamo, tra metropolitane e situazioni in cui le
nostre sicurezze, architettoniche e non solo, iniziano a traballare.
Due immaginari che agiscono sui confini tra normalita' ed eccesso. Due universi
figurativi in cui la complessita' del presente si asciuga dentro visioni magnetiche,
anomale per stile e atmosfere, ricche di peculiarita' estetiche e concettuali.
Notizie sul video.
Unite due immaginari distanti ma complementari. Mantenete le peculiarita' stilistiche
e le competenze di ognuno degli artisti. Poi pensate ad un comune filo concettuale e
tematico: uno sguardo sul diverso che entra nei luoghi normali di una civilta', la
Nostra, dove l’invisibile spesso nasconde piu' densita' delle cose fin troppo
evidenti.
Il catalogo con il testo del curatore della mostra Gianluca Marziani ed un
intervento del critico musicale Edoardo Bridda sara' disponibile in galleria o su
richiesta.
I siti degli artisti :
http://www.christianrainer.com
http://www.karinandersen.com
Inaugurazione: Sabato 29 aprile 2006 ore 18.00. In occasione del vernissage si terra' un concerto di Christian Rainer all’Unisono Jazz Cafe', Piazza Maggiore 4, Feltre
Galleria de faveri a.rte
Via Mezzaterra, 10 - Feltre (BL)
Orari della galleria: Da martedi' a domenica 15.30-19.00