L'artista racconta storie di vita quotidiana, dei media, della gente comune, con una tecnica mista, collage e olio su tela, nella quale recupera immagini quotidiane di tutti i generi, ma sempre con un filo d’ironia e una giocosita' divertente.
Dopo la pubblicita'...
Un po’ naif e un po’ ...pop, il napoletano Cicalese racconta con una pittura “infantile" storie di vita quotidiana, qualche volta legata alla sua terra, altre volte al mondo della TV, dei media, della gente comune, di cio' che ci ruota intorno. Lo fa con una tecnica mista, collage e olio su tela, nella quale recupera immagini quotidiane di tutti i generi, ma sempre con un filo d’ironia e una giocosita' divertente.
Il linguaggio che utilizza e' spesso riconducibile a quello del cinema e della televisione piuttosto che a quello della pittura. Uno “slang visivo" che traccia polidiscorsive linee di senso, modificando e decontestualizzando icone e segni stereotipati della pubblicita' e del commercio, utilizzando i contorni marcati del fumetto, alterando il significato sia dei segni che delle parole. Il tutto e' rafforzato dall’applicazione, in collage, di biglietti di tram, scontrini, sezioni di calendari, etichette, banconote, fino a diventare una sorta di rap variopinto ed incessante con toponomastiche intriganti, cartografie sociali, mappe di una realta' metropolitana futuribile e non sempre improbabile.
I riferimenti possibili ed impossibili per questi divertiti e divertenti collage “catodici"sono molti, dal Pop metropolitano al Graffitiamo surreale, passando per il Fluxus. Tra gli uni e gli altri appare, naturalmente il Vesuvio: con la sua presenza simbolica, con la sua tipologia figurativa. Al di la' del profilo familiare del vulcano c’e' la realta' complessa di Napoli, c’e' un mondo che si anima di maliziose istigazioni intellettive. C’e' la figura dell’emigrante: con la vecchia valigia di cartone tramandata dalla piu' tradizionale oleografia, ma anche con l’inquietitudine suggerita dal moderno disagio di un viaggio verso l’ignoto.
In mostra tele a olio, acrilico, smalto, nelle quali Cicalese esprime l’esuberanza delle sue origini culturali, filtrate attraverso gli incontri e le esperienze artistiche vissute in Europa.
Queste opere ritraggono il senso della vita moderna con tutto il suo traffico, la mancanza di tempo, i linguaggi stereotipati, le comunicazioni tanto veloci quanto ambigue, i passaggi al telecomando. Quasi che la vita di oggi sia un’immagine surreale semplicemente da trasporre sulla tela.
Un’arte che risponde alla complessa caoticita' del mondo contemporaneo immergendoci in uno zapping intellettuale divertente e stimolante che induce a chiedersi cosa ci sara' dopo la pubblicita'…
L’inaugurazione si terra' giovedi' 20 aprile 2006 alle ore 19.00
Spazioinmostra
via Cagnola, 26 (angolo Melzi d'Eril) - Milano
Orario: lunedi'-giovedi' 16-20; venerdi' 12-16, fuori orario su appuntamento