Te' e' il titolo del progetto, composto da una serie di disegni autoritratto su tutte le pareti bianche dello spazio. I disegni sono sottilmente delineati dal segno rosso, mentre su una parete si poggia una tavola dello stesso colore che ripete l’immagine dell’artista mentre beve il te' con segni incisi.
Parole Project
Il 3 maggio si apre a Torino,
all’nmb studio, la mostra di un’originale installazione progettata appositamente
per questo piccolo spazio da Lim.
Primo elemento interessante e' la coincidenza di
esporre in uno spazio piccolo che si avvicina in tutto a Edicola Notte, lo spazio
che Lim ha a Roma da dieci anni nel cuore di Trastevere, dedicato a nuove
installazioni per artisti italiani e stranieri che “passano" per la capitale
lasciando una loro traccia.
Te' e' il titolo di questo progetto piuttosto complesso,
composto da una serie di disegni autoritratto su tutte le pareti bianche dello
spazio torinese. I disegni sono sottilmente delineati dal segno rosso, mentre su
una parete si poggia una tavola dello stesso colore che ripete l’immagine
dell’artista mentre beve il te' con segni incisi. Il gesto di bere il te', tipico
della tradizione cinese (da cui si scopre l’origine di Lim) viene tradotto e
descritto dettagliatamente attraverso le immagini e la scrittura.
L’opera di Lim,
dalla pittura alla scultura fino alle performances, si interessa particolarmente
della comunicazione. Una comunicazione fatta innanzitutto di immagini che,
paradossalmente, la rendono fruibile e immediata a chiunque: “le immagini come la
luce vengono prima dei suoni" spiega l’autore.
Il linguaggio dei gesti, da quello
dei sordomuti a quello piu' tipicamante italiano che Lim ha potuto imparare nei suoi
oltre vent’anni di vita vissuta in Italia fino a quello propriamente descrittivo
dei movimenti, si giustifica attraverso la logica scientifica ma soprattutto
attraverso un discorso sociale. Il linguaggio per immagini non ha barriere
linguistiche ed e' comprensibile sia in Oriente che in Occidente senza necessita' di
parola. Si puo' dire un linguaggio “universale e cosmopolita" come d’altronde e' Lim
con le sue origini incrociate tra Cina, Malaysia e la sua vita in
Italia.
L’individuo esiste e la sua forza e' il linguaggio: un linguaggio
comprensibile da tutti perche' e' quello delle immagini, un “linguaggio non rumoroso"
un meta-linguaggio assoluto, che permette di esistere nel mondo ma per Lim anche di
esistere come artista.
Il lavoro di Lim mette in stretta relazione culture
completamente diverse legandole con un unico filo che va oltre il linguaggio
stesso; con i suoi segni e immagini evidenzia la connessione tra significato e
significante quali elementi della comunicazione globale ma soprattutto pone una
riflessione profonda sulla quotidianita' e la covivenza di lingue e conoscenze
differenti, esperienza che lui ha provato personalmente.
Segni e parole, oggetti
quotidiani e materiali malleabili, bianchi, neri, rossi come i colori delle sue
pitture insistono ed evidenziano il rapporto stretto e continuo tra diverse culture
e diversi paesi.
La sua performance a Tirana nel 2005 dal titolo “Red Room"
rappresenta l’estremo della sua idea di arte-comunicazione. Lim si presenta davanti
a un tavolo per conferenze, vuoto, e si fa inchiodare la lingua: parlare attraverso
le immagini significa infatti non parlare.
Lim mette alla prova se stesso e
soprattutto la reale esistenza di linguaggio senza parole ma attraverso le
immagini. Di nuovo si trovano continui rimandi al confronto-dialogo tra Oriente e
Occidente, metafora del mondo moderno, tali da porre la questione dal punto di
vista sociale come lui stesso afferma: “da una parte non e' possibile parlare e
dall’altra si parla troppo".
Questo lavoro ha molti riferimenti con altri progetti
precedenti di Lim, dalla mostra presso la galleria Umberto di Marino a Giugliano
(NA) fino a quello piu' recente realizzato dopo una residenza al Frac des Pays de la
Loire, in Francia, dove ha realizzato un murales di 24 metri di lungezza con
ritratti e gesti.
Testo a cura di Serena Basso
Biografia
H.H. LIM
(Malaysia-1954)
Cino-malese, nato in Malaysia. Ha studiato all’Accademia di Belle
Arti di Roma, dal 1976 vive e lavora a Roma. Ha esposto a:"Artisti suonati" presso
il Trevi Flash Art Museum, Trevi (TN) 2001; “Tribu' dell’Arte" presso il Macro di
Roma, 2001; “Dream 2" presso Red Mansion Foundation, Londra 2002; “Le Opere e i
Giorni" presso Certosa di Padula, Salerno, 2001-2003; “Contemporaneo Temporaneo"
presso la sala Mazzoniana a Termini, Roma 2001-2003; “Luoghi d’affezione" presso
Grand Palace dell’Ikob, Brussel, 2003; “Parole" presso Torrione Passari a Molfetta
(BA) 2003; “A L’est du sud de L’ouest" presso Villa Arson, Nizza, 2004; centre
Re'gional d’Art Contemporaine, Se'te in Francia, 2004; “Interni Moderni" presso
Volume! Roma, 2005; “20x20 artisti della Galleria Nazionale d’Arte Moderna
1980-2000" presso Castello Colonna di Genazzano, Genazzano (RM) 2005; “Sweet Taboo"
alla Biennale di Tirana 3 e “Go Inside" presso the National Gallery of Arts,
Tirana, Albania 2005; “Punto di vista" presso Museo Manzu' di Ardea (RM) 2005;
“Strade di Roma" presso Villa Poniatowski, Roma (a cura di Giuseppe Cerasa e Maria
Ida Gaeta) nel 2006; “Super" residenza e mostra presso de Frac de Pays de la
Loire, Carquefou, Francia (a cura di Laurance Gateau), 2006.
Inaugurazione: Mercoledi' 3 maggio 2006 h. 19.30
nmb studio
via Mazzini 50/e - Torino
Orario: Martedi'-mercoledi'-giovedi' h. 10.00-13.00 - 15.00-19.00, venerdi'-sabato h. 15.00/19.00