Centrale Montemartini
Roma
via Ostiense, 106
06 39967800 FAX
WEB
Carteles de la guerra civil
dal 11/5/2006 al 17/6/2006
Martedi' - Domenica 9,30 e 19
WEB
Segnalato da

Elisabetta Berre'




 
calendario eventi  :: 




11/5/2006

Carteles de la guerra civil

Centrale Montemartini, Roma

Spagna 1936 - 1939. La mostra racconta attraverso le immagini e gli slogan dei manifesti, i valori repubblicani in contrapposizione all’aspirante regime fascista. Le opere di propaganda bellica esposte riflettono il fervore con cui la cultura del periodo sposo' la causa della II Repubblica Spagnola. La rivoluzione russa, l’ascesa del nazismo, le nuove tendenze artistiche che segnano il picco dell’arte del manifesto come forma annunciatrice di idee e azioni.


comunicato stampa

Spagna 1936 - 1939. Arte e propaganda per la liberta'

La mostra "Carteles de la guerra civil" a Roma Dal 12 maggio al 18 giugno si svolgera' a Roma una mostra sui manifesti di propaganda della Guerra Civile Spagnola promossa dall'Istituto Cervantes col sostegno del Comune di Roma e dell’Ambasciata di Spagna "Carteles de la guerra civil", questo e' il titolo della mostra, che si terra' nei suggestivi locali della Centrale Montemartini. La mostra verra' inaugurata il 12 maggio alle 18.30 da Walter Veltroni, sindaco di Roma, da Alfonso Guerra, presidente della Fundacion Pablo Iglesias, esponente di spicco del Psoe (fu vice-presidente del Governo con Felipe Gonzalez tra il 1982 e il 1996) e attuale presidente della commissione Costituzionale delle Cortes, e da un rappresentante del Governo Spagnolo, e ospitera' alcune opere di artisti molto noti che hanno messo la loro arte al servizio della causa repubblicana.

I manifesti della propaganda anti-fascista

L’entusiasmo dei professionisti della cultura per la causa repubblicana

L’esposizione dei manifesti della guerra civile spagnola (appartenuti al Partito Socialista Operaio Spagnolo, all’Unione generale dei Lavoratori, al Partito Comunista Spagnolo, alla Gioventu' Socialista Unita, alla Sinistra Repubblicana, alla Confederazione Nazionale del lavoro, alla Federazione Anarchica Iberica, cosi' come a diversi ministeri del governo repubblicano e ad altre organizzazioni del periodo) e' una selezione degli oltre 2000 esemplari provenientidagli archivi della Fundacion Pablo Iglesias che a distanza di piu' di mezzo secolo offre al pubblico l’opportunita' di ammirare un’arte vera e propria che duro' fino alla meta' del XX secolo. Nel triennio della guerra civile spagnola (1936-39), per contrastare la sollevazione franchista, il governo spagnolo insieme alle organizzazioni politiche, sindacali e sociali del paese diede il via ad un’intensa propaganda attraverso la cartellonistica pubblicitaria.

Le azioni propagandistiche di queste organizzazioni furono uno dei fenomeni intrinseci della Guerra Civile spagnola: furono proprio quelle prime opere a rappresentare l’immagine eroica della rivoluzione spagnola e ad accendere una grande speranza nei cuori del proletariato internazionale.

La mostra vuole raccontare attraverso le immagini e gli slogan dei manifesti, i valori repubblicani in contrapposizione all’aspirante regime fascista, conservatore e reazionario.

Queste opere di propaganda bellica riflettono il fervore con cui la cultura del periodo sposo' la causa della Seconda Repubblica Spagnola, un entusiasmo che ha prodotto opere che ancora oggi conservano tutta la propria forza creativa. "Un grito pegado a la pared" “Un grido attaccato alla parete": cosi' veniva definito negli anni’30 il manifesto: una unione estetica di immagini a forte impatto emotivo e testi brevi che cattura l’attenzione e trasmette un messaggio semplice. Come si vede dai manifesti in mostra, si tratta di opere di grande impatto grafico ed ideale: da esse nacque l’immagine eroica della rivoluzione spagnola che contribui' ad accendere grandi speranze nel proletariato internazionale

La scena artistica Il movimento artistico che si coalizzo' con il governo legittimo dell’epoca, la Seconda Repubblica Spagnola, comprendeva letterati importanti - Rafael Alberti, Max Aub, Jose' Bergami'n, Luis Bunuel, Luis Cernuda, Leo'n Felipe, Mari'a Teresa Leo'n, Juan Ramo'n Jime'nez, Antonio Machado, Pedro Salinas, Mari'a Zambrano - ma anche un grande numero di disegnatori, illustratori, pittori, scultori e grafici che usarono il loro ingegno a favore del popolo spagnolo dando il via al fenomeno dei manifesti come propaganda politica.

La doppia lettura Circa 70 anni dopo la fine della guerra civile, questi manifesti offrono oggi due chiavi di lettura: da una parte testimoniano l’aspetto politico della guerra che divise la Spagna; dall’altra sono la testimonianza delle inquietudini artistiche di un’intera epoca. Ammirare questa mostra di manifesti permette quindi da una parte di riflettere sul dramma della faida tra borghesia e proletariato e dall’altra sulla creazione artistica nel periodo della guerra. Due riflessioni che ancora oggi non hanno perso di attualita'.

Joan Miro' emblema della lotta

Gli artisti della Repubblica risposero, attraverso la loro visione personale o militante, alle esigenze politiche del momento. Cosi', ad esempio, Joan Miro' realizzo' un francobollo intitolato “Aidez l'Espagne" per il Padiglione spagnolo dell’esposizione di Parigi nel 1937 e questa opera divenne, con il passare del tempo, l’emblema della lotta e della difesa della democrazia del popolo spagnolo.

Le opere selezionate

L’arte del manifesto Nella selezione sono rappresentati gli artisti principali - disegnatori, illustratori, grafici - che sostennero dal 1936 al 1939 la causa repubblicana. Tra questi si citano, per l’originalita' del loro lavoro, Mauricio Amster, Bagaria, Arturo Ballester, Jose' Bardasano, Canavate, Jose' Espert, Gori Munoz, Pedrero, Jose' Renau, Sola' y Tono. I manifesti erano utilizzati in Spagna per annunciare le corride e le feste patronali. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale e poi della Rivoluzione Russa, ispirandosi agli esempi alleati e dei rivoluzionari russi, i manifesti diventarono a pieno titolo strumenti di comunicazione politica. Nel periodo tra le due guerre anche i manifesti commerciali si svilupparono enormemente.

La rivoluzione russa, l’ascesa del nazismo, le nuove tendenze artistiche, lo sviluppo della produzione di beni di consumo e infine la Guerra Civile Spagnola segnano il picco dell’arte del manifesto come forma annunciatrice di idee e azioni, la cui crescente importanza va di pari passo con l’ascesa della radio e del cinema.

I manifesti repubblicani

La maggior parte degli autori di manifesti repubblicani provenivano dal settore pubblicitario e da sindacati e associazioni professionali del tutto estranee alle vicende politiche del paese. I gruppi piu' grandi erano dislocati nelle quattro citta' repubblicane piu' importanti: Barcellona, Valencia, Madrid e Bilbao. Le principali associazioni professionali erano: Sindacato dei Disegnatori Professionisti (Barcellona) Sindacato dei Professionisti delle Belle Arti (Madrid) Sindacato dei Professionisti delle Belle Arti (Valencia)

La mostra itinerante

Il progetto vuole dare continuita' alla mostra tenutasi nel 2004 al Circulo de Bellas Artes di Madrid. Successivamente la rassegna e' stata portata a Barcellona, in Messico, Guatemala, Antigua, Argentina e Peru'. Dopo Roma verra' trasferita in Germania.

Inaugurazione: 12 maggio 2006, ore 18.30

Centrale Montemartini
via Ostiense, 106 - Roma
Orari: Martedi' - domenica 9,30 - 19

IN ARCHIVIO [26]
Media Art Festival
dal 24/2/2015 al 28/2/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede