Appunti di viaggio dall’Italia ad Asmara e ritorno. In queste nuove opere l’artista e' come se annotasse su di un taccuino di viaggio le impressioni di nuovi paesaggi ritrovati a distanza di anni: una via di mezzo tra le vedute su motivo e i paesaggi della memoria. A cura di Ivana D’Agostino.
Appunti di viaggio dall’Italia ad Asmara e ritorno
a cura di Ivana D’Agostino
Martedi' 2 maggio 2006 alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Rita Mele, Appunti di viaggio dall’Italia ad Asmara e ritorno a cura di Ivana D’Agostino.
La mostra, e' il quinto appuntamento di Appunti quotidiani, ciclo tematico di approfondimento, ideato e curato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti - Giovanni Liberatore, Renzo Bellanca, Marco D’Emilia, Stefano Giovannone, Rita Mele e Rosella Restante - differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualita' di lavoro, si confrontano su un terreno comune, il quotidiano impegno nell’ampio e multiforme territorio della sperimentazione contemporanea.
L’intento critico e' quello di riflettere sul presente, per cogliere le motivazioni profonde del fare arte e ipotizzare verso dove si stanno incanalando la sperimentazione creativa e le problematiche progettuali di oggi.
La scrittura e il racconto fanno parte della ricerca artistica di Rita Mele. Gia' nel 2002 alla grande installazione Corpo dedalo: rosso presentata ad Arte Fuori Centro l’artista affidava “l’involontaria memoria della parola scritta" vergandola ossessivamente in un monocromo sanguigno e passionale, ritualistico e dirompentemente effusivo per ogni dove nello spazio.
Il lavoro attuale, Appunti di viaggio dall’Italia ad Asmara e ritorno, con cui a quattro anni di distanza la Mele si ripresenta a Roma, non prescinde da quell’esperienza, oggi tuttavia decantata attraverso nuove riflessioni e piu' pacati accenti, risolti nella quasi assoluta prevalenza del colore bianco.
In queste nuove opere, similmente a quanto facevano i pittori tardo ottocenteschi o quelli dell’Avanguardia degli inizi del Novecento - Klee, Matisse, Nolde -, l’artista e' come se annotasse su di un taccuino di viaggio le impressioni di nuovi paesaggi ritrovati a distanza di anni: una via di mezzo tra le vedute su motivo e i paesaggi della memoria.
In queste opere c’e' un traguardare nuovo, una unitarieta' maggiore del racconto: materia e segno, astrazione e frammenti iconici si aggregano e frantumano creando un discorso pittorico costituito sia di moduli a se' stanti che composti in una serie. Il suo lavoro richiama alla mente modelli scritturali di poesia visiva, suggestioni neo-informali e concettuali ed anche riferimenti all’astrazione lirica, come pure al Gastone Novelli delle scritture rupestri mutuate da Klee. Tutto questo si percepisce seppure l’artista lo rielabori in un ben preciso e personale linguaggio affabulatorio che e' solo suo.
Il viaggio della Mele dall’Italia ad Asmara e ritorno assume il senso di un ritrovarsi essendo l’artista figlia di un’etiope e avendo passato la sua infanzia in Africa. Il ritorno,in un eterno divenire, una volta ricostruita nell’insieme la storia del personale vissuto alla luce dei nuovi tasselli acquisiti, non esclude nuovi viaggi, e nuovi ritorni.
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli, 22 - Roma
Orario: dal martedi' al venerdi' dalle 17,00 alle 20,00.