Museo d'Arte Provincia di Nuoro - MAN
Nuoro
via Sebastiano Satta, 27
0784 252110
WEB
Gavino Ganau
dal 5/4/2001 al 6/5/2001
WEB
Segnalato da

Paolo Carta, ThanitART




 
calendario eventi  :: 




5/4/2001

Gavino Ganau

Museo d'Arte Provincia di Nuoro - MAN, Nuoro

Only the landscape is changing. Electronic painting. La pittura tradizionale soggiace alle possibilita' espressive limitate dalla tela, spazio angusto su cui non trovano posto rappresentazioni del reale altro, assunto per osmosi da medium di massa creatori di archetipi virtuali. La mano, strumento destinato all'obsolescenza, trova nell'opera di Gavino Ganau strumento espressivo mediatico, electronic painting, orizzonte indefinito in continuo mutamento tra chip di silicio e montagne di granito. A cura di Claudia Colasanti.


comunicato stampa

Only the landscape is changing. Electronic painting

A cura di claudia COLASANTI

La pittura tradizionale soggiace alle possibilità espressive limitate dalla tela, spazio angusto su cui non trovano posto rappresentazioni del reale altro, assunto per osmosi da medium di massa creatori di archetipi virtuali. La mano, strumento destinato all'obsolescenza, trova nell'opera di gavino GANAU strumento espressivo mediatico, electronic painting, orizzonte indefinito in continuo mutamento tra chip di silicio e montagne di granito. Ancora la mano, espansione cerebrale dell'occhio che da osservatore diventa osservato, Echelon esoterici che controllano i nostri gusti, il nostro incanalamento mediatico.
Il campionamento ipertrofico compare sulle tele riconducendo la pittura a mezzo visivo contemporaneo interscambiabile all'arte digitale, al cinema, alla fotografia, al video-clip.
Temi espressamente contemporanei, frame, campioni loop applicati su dittici e trittici, attimi di esasperazione cerebrale metropolitana, gigantografie del millennio appena iniziato, esperienze ed oscure verità. lancinanti suoniultrasuoni.
Electronic painting b/n dove l'occhio viene ricondotto al monocratico essenziale concetto del multimedia, senza artifici da effetti speciali digitali, gioco su chiaroscuri di luce in greyscale, obiettivo: dagherrotipo.
La visione di un tubo catodico [d'altri tempi], un film muto d'inizio secolo destrutturato e ricomposto su immagini rubate alla velocità del clip televisivo, al subwoofer, alla letteratura pulp e cyberpunk, al rave, 180 bpm come apertura. Multimedialità che si realizza nella contemplazione delle icone contemporanee, nuovi archetipi del jet set cinematografico e musicale: icone rock e estenuanti ritmi techno drum and bass, elementi fatti di carne e feticci scovati nell'immaginario collettivo giovanile, il cristo e skin, la mitizzazione dell'irrefrenabile necessità di un confronto che si apre a un'inconsueta rappresentazione sulle tele di grandi dimensioni.
Minimal painting dai tratti trasgressivi, lucidi ricalchi del territorio indipendente sonoro, noise metropolitano che lascia spazi di possibilità al minimo significato per la totale immaginazione emotiva, per la costruzione del next frame, per una quadricromia mancata, visibile solamente oltre lo spazio dell'iride.
Uno schermo acceso e zapping su canali tematici, pixel della MTV generation e landscape[s] del new world order, interruzione sulla banda satellitare, download completato, risoluzione definitiva, l'urlo soffocato dei fear factory, ancora icona sudore lacrime.
Elementi figurativi divengono coagulazione di un mondo mediatico avvolgente che nel contemporaneo secolo agli albori circonda l'essere ed il suo spirito sospingendolo per informazione indotta all'out of control. Electronic painting che circuita il media, estrapola con lo stesso criterio del taglia copia incolla del mezzo informatico, ottenendo un soggetto che fuoriesce dai canoni televisivi e/o cinematografici per divenire dettaglio-icona-oggetto. Come le icone ritagliate, serigrafate e centuplicate da Warhol, gli squarci temporali ottengono stesso risultato tecnico grazie ai multimedia che parallelamente fanno da ispirazione/clone/contorno all'opera.
Opere progettate al computer, mezzo anch'esso mediatico per la trasposizione finale prima della lotta corpo a corpo con la tela, spazi angusti, desolazione reazione da un luogo non luogo, un incubo verso la cornice definitiva, un contorno color nero 0.0.0.100 che lascia l'opera sola al buio della visione verso un tunnel dell'underground che al termine vede la luce filtrata da paesaggi che cambiano in continuazione, only.the.landscape.is.changed

MAN museo arte nuoro, Via Satta 15, Nuoro

ThanitART [paolo carta . fabio coronas]

gavino GANAU
http://www.thanitart.com/gavinoganau
on line dal 05.04.01

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