Galleria Sonia Rosso
Torino
via Giulia di Barolo, 11/h
011 8172478 FAX 011 8172478
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Charles Avery
dal 3/5/2006 al 21/7/2006
martedi' - sabato, 15-19 o su appuntamento

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Galleria Sonia Rosso



approfondimenti

Charles Avery



 
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3/5/2006

Charles Avery

Galleria Sonia Rosso, Torino

L'artista prosegue il progetto 'The Islanders'. Un lavoro ambientato in un'isola immaginaria, popolata da una moltitudine di personaggi inventati. La mostra, attraverso disegni e sculture, introduce agli abitanti, alla topologia e cosmologia dell'Isola e all'intero progetto, sorta di allegoria del mondo delle idee.


comunicato stampa

The Islanders: an introduction - part 2

La galleria e' lieta di presentare la terza personale di Charles Avery.

Per l’occasione l’artista prosegue il progetto “The Islanders" che probabilmente lo vedra' impegnato negli anni futuri: un lavoro epico, ambientato in un’isola immaginaria, popolata da una moltitudine di personaggi inventati.

L’artista, come un esploratore, deduce l’esistenza di un altro mondo oltre l’orizzonte e, approntata una barca, dopo un intrepido e avventuroso viaggio attraverso il buio, scopre qualcosa di simile ad una “Terra Incognita", ricca di strane forme e creature che sfidano ogni descrizione. Accumulati gli oggetti piu' bizzarri, fiero ed orgoglioso, ritorna nel suo regno, sicuro di sigillare la sua reputazione come grande esploratore.

Ma il responso non corrisponde alle attese e la gente non sa come considerare gli oggetti e, piuttosto che concedere loro un nuovo statuto, li paragona a cio' che gia' conosce. Il viaggio viene ripetuto con la stessa euforia, ma anche con la medesima frustrazione del ritorno, fino a quando l’esploratore non fa una nuova sorprendente scoperta: non e' il solo ad essere stato nella Terra Incognita.

La mostra, attraverso disegni e sculture, introduce agli abitanti, alla topologia e cosmologia dell’Isola e all’intero progetto, sorta di allegoria del mondo delle idee.

Per un ulteriore approfondimento vengono di seguito riportati alcuni passi dell’intervista di Tom Morton a Charles Avery, per la rivista Pacemaker:

TM: Il tuo progetto in divenire, “The Islanders" (2005 - ), descrive un’isola immaginaria attraverso disegni, oggetti e testi. Potresti parlarmi dei suoi abitanti, della topografia e cosmologia?

CA: L’isola e' abitata da una intera gamma di esseri, alla fine della quale c’e' una “popolazione" che assomiglia agli umani, ma non fa parte dell’umanita'. Nell’isola, l’umanita' e' rappresentata da una patetica sotto specie chiamata gli “if’en" che sperimenta tutte le tribolazioni dell’esperienza quotidiana. Degni di nota sono anche “ the gods", un gruppo di circa otto individui che si riuniscono nel Plane of Gods, fuori dalla citta', verso l’oscurita'.

La gente non li vede come degli esseri superiori, ma semplicemente come fatto della vita, come le montagne che a seconda della propria immaginazione, provocano gioia o timore. Ci sono, poi, molti altri esseri come “pietra-topi" e “vento-vermi" e noumena, e altri che abbracciano l’intera gamma dell’esistenza.
Nella mente degli Islanders, la maggior parte del territorio dell’isola e' misterioso, perche' piu' ci si inoltra verso il centro, piu' il buio cala fino all’oblio. C’e' una sorta di linea concettuale (simile a quella del Circolo Artico) chiamata “Descartes Axiom", che delimita la latitudine raggiunta la quale, se ci si avventura oltre, non c’e' piu' ritorno.

Naturalmente sull’isola ci sono quelli che reclamano di aver violato il confine ed esistono resoconti straordinari su cio' che giace aldila' del muro del buio. La gente trascura questi resoconti, ma l’ “If’en" ne va alla ricerca, con convinzione e caparbieta'.

Alcuni degli abitanti persistono nell’idea che l’isola e' completamente simmetrica rispetto ad un’asse spazio-temporale, pertanto se ci si trovasse a girovagare sull’isola, ci dovrebbe essere contemporaneamente un altro-identico che cammina sul lato opposto. Si dovrebbe ritornare nel punto da cui l’altro e' partito, senza, pero', esserne consapevoli. Ecco perche' altri abitanti pensano, invece, che l’isola non sia affatto simmetrica. Ma, in ogni caso, non c’e' alcun modo per provarlo - e' solo una questione rispetto a quale sistema si preferisce. “The Islanders" non mettono alla prova ne' verificano, perche' non credono nella verita' o, piuttosto credono nel concetto di verita', ma non lo ritengono superiore al concetto di errore.

Fondamentale nel lavoro di Charles Avery e' il disegno. Prosegue Tom Morton:

TM: Sembra che, sebbene tu crei oggetti e scrivi testi, il disegno sia il centro - addirittura il centro filosofico - della tua pratica.

CA: Io penso attraverso il disegno. Il disegno mi viene in maniera molto naturale, in un modo che, invece, per la scrittura non accade. Per i miei disegni, non c’e' un modo giusto o sbagliato di essere. Nonostante costantemente ridisegni sullo stesso pezzo di carta fino alla conclusione, cerco di non sradicare le vecchie linee. Sono parte del disegno cosi' come le nuove che le ricoprono. Non c’e' sbaglio nei miei disegni. Rappresentano il mio pensiero nel modo piu' diretto. Sono i miei pensieri.

TM: Guardando indietro ai tuoi lavori pre-Islanders, molti dei suoi elementi - il tetraedro “Art Atoms", la figura di “The Hunter" (il cacciatore), “The Eternal Forest" - sembrano anticipare l’arrivo del progetto “The Islanders" come un principio regolatore, una spina concettuale. C’e' un senso per cui The Islanders sono sempre stati parte della tua pratica - un arcipelago nascosto al semplice sguardo?

CA: The Islanders sono sempre stati parte di me. Ho sempre avuto tutte queste idee e le ho attuate, ma tutte mi sembrano spingermi in differenti direzioni. So che erano in relazione tra di loro, ma non potrei precisamente dire in che modo. E poi sono stato colpito da questa idea. Creare un posto e infilarvi queste idee, cosi' le loro relazioni possono essere descritte in termini spaziali, geografici. [...]
Si, l’isola e' sempre stata li'. Avevo solo bisogno di trovarla. Forse e' solo sorta dalle onde.

Galleria Sonia Rosso
via Giulia di Barolo 11/h I - 10124 Torino
La galleria e' aperta dal martedi' al sabato, dalle 15 alle 19 o su appuntamento.

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