Touch. 15 dipinti. La pittura dell'artista e' applicata sulla superficie di alluminio o acciaio con i piu' svariati utensili e quasi mai con il pennello. La qualita' del fondo metallico accompagna, determinandoli, i tre toni dominanti delle opere: il rosso, il payne’s grey (un nero bluastro) e il bianco.
Touch
Per la prima volta alla galleria Spirale Arte artecontemporanea, Paul Goodwin presenta TOUCH: quindici dipinti a olio su supporti metallici di alluminio e acciaio realizzati appositamente per lo spazio di Corso Venezia 29.
La pittura di Goodwin, a volte un denso impasto tirato, a volte un velo leggero, e' applicata sulla superficie di alluminio o acciaio con i piu' svariati utensili (coltelli, spugne e spatole) e quasi mai con il pennello; la qualita' del fondo metallico, che puo' assumere sfumature nero-blu, essere lucido oppure opaco con cenni biancastri, accompagna determinandoli i tre toni dominanti delle opere: il rosso, il payne’s grey (un nero bluastro) e il bianco. I colori sono concentrati in Lumps, ovvero macchie, grumi di colore, di luce e materia, che Paul Goodwin dispone in tre “posizioni" differenti: quasi sospesi sulla lastra di metallo senza toccarne le estremita', oppure spostati ai limiti del supporto a lambirne i bordi o infine “dentro il lump", con la superficie del supporto completamente lavorata.
In ognuna di queste tre “posizioni", che possono corrispondere alle tre dimensioni spaziali, i tocchi di colore rappresentano il mondo della natura, il modo di toccare e di essere toccati dalla natura, e vivono in un rapporto diverso con la quarta dimensione, quella del tempo. Il lavoro di Goodwin appare avvolto intorno alla sensazione dello spazio, al sentimento dello spazio che in inglese si dice feelings of space e che vuol dire anche sentire in senso attivo, fisico, quindi tastare, palpare, toccare: appunto TOUCH.
Paul Goodwin nasce a Hull, nello Yorkshire, nel 1951 da genitori entrambi pittori; si laurea in Belle Arti all’Universita' di Leeds e dal 1973 al 1983 vive tra Londra, l’Uganda, la Nigeria e lo Zimbabwe lavorando come docente di pittura e fotografia. Viaggia anche in Turchia, Siria, Kurdistan e dal 1984 si dedica completamente alla pittura: realizza diverse mostre personali a Londra e in Zimbabwe. Nello stesso anno si trasferisce a Milano e, su invito di Paola Brusati e Giuseppe Spagnulo, occupa uno studio alla “Casa degli Artisti" in Corso Garibaldi, dove lavorera' per piu' di dieci anni.
A Milano espone per la prima volta nel 1986 alla Galleria Decalage; in seguito presenta diverse mostre personali alla Galleria Seno e da Lorenzelli Arte. Espone anche in numerose collettive, principalmente in Inghilterra, in Zimbabwe e a Milano. Tra il 1991 e il 1998 espone ad ARCO (Madrid), ad ART COLOGNE e ad ARTE FIERA di Bologna; il suo debutto a MIART e' per il 1999 con “Babel", a cura di Philippe Daverio. Sempre nel 1999 partecipa alla collettiva “Milano: cento artisti per la citta'" al Museo della Permanente di Milano, e nel 2000 ad “Arte e Natura" a Palazzo Bandera di Busto Arsizio (Va). Diverse collezioni pubbliche permanenti ospitano le sue opere: il Commonwealth Institute di Londra, la Leeds University Collections and Gallery e la National Gallery of Zimbabwe all’estero e il MAPP (Museo d’Arte Contemporanea Paolo Pini) di Milano, l’Universita' di Castellanza e La Civica Raccolta del Disegno di Salo' in Italia, solo per citarne alcuni. Nel 1992 stabilisce la sua casa studio nell’Alta Langa vicino a Roccaverano, dove tutt’ora vive e lavora.
Spirale Arte artecontemporanea
C.so Venezia 29 - Milano