Fortino di S. Antonio Abate
Bari
via Re Manfredi
800 018291

Mutamenti
dal 13/5/2006 al 21/5/2006
Tutti i giorni 17-20 e su appuntamento, chiuso lunedi' e festivi

Segnalato da

Massimo Nardi




 
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13/5/2006

Mutamenti

Fortino di S. Antonio Abate, Bari

Francesco Silvestri e Massimo Nardi. Nulla perdura se non il mutamento dei materiali di recupero per costruire affascinanti visioni. Opere nate dagli scarti che quotidianamente destiniamo alla distruzione.


comunicato stampa

Francesco Silvestri e Massimo Nardi

a cura di Antonio Loprieno

Nulla perdura se non il mutamento dei materiali di recupero, "robaccia varia ..comunque vecchia e riciclata" per costruire affascinanti visioni. Opere nate dagli scarti che quotidianamente destiniamo alla distruzione.

Accanto alla produzione di quadri continuiamo da anni una nostra particolare ricerca utilizzando oggetti del quotidiano domestico, ( ante di finestre,bottiglie armadi, porte,.. e quant'altro potrebbe essere utilizzato come vera e propria "tela bianca") ai fini di dimostrare che il cosiddetto atto creativo, quindi la scrittura pittorica, puo' manifestarsi su di un qualsiasi oggetto oltre la tela o la carta bianca.

In questi oggetti che diventano vere e proprie opere d'arte Massimo Nardi e Francesco Silvestri giocano tra realta' e fantasia, avendo come obiettivo finale quello di nobilitare un qualsiasi oggetto in disuso, assai spesso casualmente recuperato, quasi metafora atemporale di un presente - passato futuro scarti dell'effimera volonta', rifiuti del consumismo trasformati in apparenze che si mostrano nella loro caducita' sospesa tra il comparire e lo scomparire. Essi rappresentano il processo di rivelazione della bellezza, mondo delle apparenze e dell'impermanenza, in cui la realta' quotidianamente si mostra, in bilico tra nascita e morte, costituendo lo spazio per una possibile esperienza dell'essere.

Il riciclaggio come ipotesi di una diversa civilta' dell'oggetto di consumo e' un'altra proposta collegata al tentativo di recuperare con altre funzioni l'oggetto di consumo nell'area sperimentale. La mostra ha anche il fine di sensibilizzare un programma pedagogico per ispirare i bambini e i giovani a preoccuparsi per gli sprechi come risorsa rinnovabile.

Il gioco, componente essenziale di ogni societa', ricca o povera che sia, rispecchia anche le abitudini e le condizioni di vita di un paese o di un territorio.

L'arte ha da sempre giocato con gli oggetti vecchi, antichi, scartati, gettati, per provare a trasformarne l'identita' e la forma. E cosi' ha sempre fatto l'uomo, prima dell'epoca consumistica, inventandosi maniere intelligenti per economizzare materiali e risorse. Materiali tradizionalmente considerati 'poveri' riescono a cambiare veste, arrivando perfino a diventare piacevolissimi gioielli dipinti con vernici acriliche (Acqua e resine).

La Mostra

Nasce a Bari una nuova idea legata al riciclo " Mutamenti".

Arte, fantasia, gioco, cultura, recupero, si fondono ancora una volta in una dimensione urbana, originale ed alla portata di tutti per farci assaporare il piacere del bello e ricordarci che la vita dei nostri prodotti "rifiuto" non e' ancora finita.

Dalla capacita' e dal gioco artistico di Francesco Silvestri e Massimo Nardi , l'Associazione Culturale ArTerrae si ripropone attivamente al pubblico barese, questa volta per disegnare percorsi visivi in cui il riciclo dei prodotti rappresenta una risorsa di gioco con l'arte.

E' nella fantasia infatti che nascono percorsi pieni di colori, ma e' da semplici prodotti "dimenticati" che la fantasia prende spunto per creare il gioco di colori che manifesta il percorso artistico della mostra.

Riciclo e' un de-ja-vue? Ma quando l'arte e' un de-ja-vue! Quando le nostre popolazioni hanno realmente percepito che riutilizzare prodotti di scarto e' un de-ja-vue! "Mutamenti" torna ad essere un nuovo spunto importante ed originale per portare alla ribalta l'importanza di cio' che ci circonda quotidianamente, cio' che per molti di noi rappresenta la fine di qualcosa ma che per altri, che sanno cogliere l'opportunita', rappresenta una rinascita.

Tutto questo puo' e deve essere continuamente portato all'attenzione di tutti noi, con mostre, formazione, eventi, dialogo, cultura. Perche' per tutti noi il senso della fine di un prodotto non deve essere percepito come la fine dell'utilizzo per cui e' stato preso, ma come una possibilita' di riutilizzo con nuove prospettive ed idee.

Il fine sociale di quanto affermato e' ovviamente alla portata di tutti, e' continuamente trasmesso dagli organi preposti e dediti a questa attivita'. Ma quanta gente ne fa propri i concetti? Quanti realmente riflettono sulle innumerevoli possibilita'? Quanti prodotti vedono accrescere le loro possibilita' concrete di utilizzo?

Quindi dobbiamo continuamente riproporre nuove idee, mostrare nuovi modi e metodi, incentivare la "voglia di fare" il desiderio di fermarsi a riflettere. In parole povere dobbiamo agire per stimolare la gente all' azione. In questo quadro ecco la nostra proposta: il gioco dell'arte.

Il percorso proposto e' ricco e si stende attraverso giochi di colori che si fondono con i prodotti utilizzati stravolgendone la percezione, trasmettendo luminosita' ed allegria. Si parte dall'area degli Spicchi di Fantasia, un percorso che accorpa oggetti tra i piu' disparati su cui la grande capacita' artistica dei proponenti ha messo in discussione le dimensioni, la forma, l'utilizzo, ed ha creato oggetti d'arte.

Si continua con i Litri di Colori, un primo approccio tematico in cui l' oggetto della trasposizione artistica e' la bottiglia, un grande prodotto di scarto - una grande opportunita' di riciclo -. Qui le bottiglie inondano lo spazio circondante con coloratissimi disegni e temi, uno spunto che puo' continuare all'infinito.

Esterni d'Interno gioca con un controsenso. Ante e porte assumono una nuova dimensione se chiuse. Lo spazio si allarga "chiudendo" la porta all'esterno. All'interno dell'ambiente, la fantasia rappresenta l'esterno.

Con Eros e Musica , oggetti diversi si fondono, si compongono in una esaltazione del piacere, in una armonia musicale decisamente stimolante. Ma il riciclo non e' solo di oggetti, ma anche di arte. Il percorso Venti Piccanti D'Autore ripropone in chiave ironica il riciclo di venti importanti opere d'arte, di autori famosi.

Ma come si ricicla? Come possiamo tutti quanti fare rinascere i nostri oggetti "esauriti" senza essere artisti? La mostra termina con una Performance Dimostrativa, per mostrare a tutti come fare, come riutilizzarli. Sono proprio gli artisti che spiegano e mostrano come prendere, preparare e riutilizzare queste nuove "materie prime". E lo fanno con il pubblico, le scuole, i curiosi, al fine che questa esperienza non sia solamente un momento di passaggio, un gioco da vedere, ma anche una opportunita' per agire.

La Performance

L'ultima parte del percorso non potevamo non dedicarla ad un arricchimento di contenuti pedagogici del nostro progetto, la cui valenza dimostrativa passa attraverso una volonta' educativa del fare e del saper fare, ma ancor prima dell'essere e del saper essere.

Tutto quello che abbiamo creato diventa per gli adulti un momento di approfondimento che offre la possibilita' di spunti e di discorsi di tutela e di recupero ambientale. Per le giovani generazioni in eta' scolare rappresenta, invece, una nuova modalita' di osservazione del mondo dei rifiuti e degli scarti da osservare, da utilizzare, da manipolare e quindi da conoscere. Ecco perche' crediamo fermamente nel messaggio educativo della mostra "Mutamenti", a tal punto da voler aprire alle scuole una zona che sara' soprattutto dimostrativa, in cui le scolaresche potranno vedere dal vivo la trasformazione degli oggetti.

Il lavoro di recupero a cui i bambini ed i ragazzi assisteranno sara' curato da artisti che, in una simulazione laboratoriale, dimostreranno come oggetti normalmente cestinati possono rinascere ad una nuova vita, a volte piu' prestigiosa e creativa della precedente. E' , infatti, questo che vogliamo comunicare, uno sforzo maggiore a ricreare, a non gettare, a stimolare sempre di piu' una delle risorse che ci rende unici ed irripetibili come esseri umani : la fantasia. Se e' vero che il nostro futuro e' la capacita' che abbiamo avuto nel gestirci il passato, dobbiamo insegnarlo alle nuove generazioni affinche' non ripetano gli errori delle precedenti.

"Mutamenti" e' un esempio, ma e' anche una modalita' che vogliamo mostrare e trasmettere, sperando che diventi argomento di approfondimento continuo nei processi educativi e nei piani curriculari di ogni momento formativo.

Il Percorso

1.. Oggettistica: Spicchi di fantasia
2.. Bottiglie: Litri di colore
3.. Ante: Esterni d'Interno
4.. Composizioni: Eros e Musica
5.. Quadri: Venti piccanti d'autore 6..
Laboratorio d'arte: Performance

Qualche nota su Massimo Nardi e Francesco Silvestri.

Non entro in merito a certe operazioni di riciclaggio degli " scarti ", in grado di " farci assaporare il sapore del bello ", rammentandoci che la memoria visiva di tanti prodotti rifiutati dalla nostra societa' (al solito centrata sul proteiforme cerbero del consumismo e destinati quindi al macero), "non e' ancora finita".

Ma e' certo che per diverse ragioni la pittura di Nardi e Silvestri non fa che confermare le indubbie qualita' di un'accoppiata vincente. Soprattutto per aver portato avanti, con Mutamenti, un progetto ludico, laboratoriale, didattico e sociale in cui " arte, fantasia, gioco, cultura, recupero si fondono ancora una volta in una dimensione urbana originale ", perche' aperta a tutti almeno sul piano della rilettura e di una nuova fruizione dei prodotti ri-creati.

Visto che, come e' ben precisato nelle linee programmatiche della mostra, " per tutti noi il senso della fine di un prodotto non deve essere percepito come la fine dell'utilizzo per cui e' stato preso, ma come una possibilita' di riutilizzo con nuove prospettive " e idee, incentivando cosi' la voglia di fare della gente attraverso " il desiderio di fermarsi a riflettere" sulle cose.

Sia che si tratti di lampade, di vecchi oggetti dismessi o di bottiglie che pur svuotate sono emblematicamente caricate di una nuova significazione, dal momento che da contenenti si fanno contenuti. Sia ridipingendo, ma gli esempi qui addotti sono puramente indicativi, non esaustivi, una serie di " porte " scardinate, decontestualizzate dal loro assetto originario, e tuttavia intrise di una forza evocativa tale che non si ferma all'ovvieta' del visibile.

Giacche' quelle ante, riverniciate en plein air, giocano sulla simbolica dell'ingresso in quanto varco ( tra il conosciuto e l'incognito, tra le tenebre che annunciano la notte e le adamantine trasparenze della luce, tra i segnali opulenti lasciati sul campo dalla ricchezza e le lacerazioni della miseria): ma anche soglia dello spazio segreto che vi e' dietro, dunque limite di confine del potere misterioso su cui essa si apre.

Percio', nel caso di Silvestri e di Nardi, parlavo di accoppiata vincente, anche in termini di una modernita' dell'intesa. Perche' vi sono molti modi di essere moderni, a partire dal piu' evidente e clamoroso: quello dell'iconoclastia che, spesso per partito preso, fa tabula rasa del passato, abiurando la tradizione per poi negare l'uomo, la natura e la realta' che lo circonda.

Viceversa il loro " modo " appare piu' penetrante e profondo, proprio in virtu' del fatto che non e' allineato ai comodi intruppamenti di turno: un " modo ", invece, che scruta con occhio vigile le contraddizioni del nostro tempo, fino ad ascoltare di volta in volta gli interrogativi che, ora per un verso ora per un altro ci giungono alla mente e al cuore sotto forma di domande che non possono trovare purtroppo la certezza di una risposta, pur instradate per opera dei due autori nell'alveo della tradizione e del passato.

Perche', nel segno di una coerenza quanto mai esemplare, la pittura declinata a due voci da Nardi e da Silvestri scaturisce, come fiume in piena, dalla consapevolezza che ci appartiene nel conservare e preservare, in qualita' di eredi mai sazi, secoli di arte figurativa intesa come rappresentazione del reale e dell'immaginario, del pensiero simbolico e del mondo degli impulsi.

Un mondo, va da se', che non si avventura negli sconfinamenti delle avanguardie: gli stessi che il piu' delle volte sanno suscitare " piani inclinati dove, anche chi non ha fiato per correre puo' scivolare lontano ", portato via dalla corrente. Prof. Gaetano Mongelli

Fortino di S. Antonio Abate
Via Venezia - Bari
Orario: Tutti i giorni 17-20 e su appuntamento, chiuso lunedi' e festivi

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