Vestigia umane. Attraverso una meticolosa preparazione la superficie dei suoi dipinti appare crepata dal tempo. Come impronte di visi che emergono da sudari antichi, i ritratti dell'artista hanno l'inquietante fissita' delle icone trecentesche, ma una mobile profondita' negli sguardi.
Vestigia umane
La mostra Vestigia umane si propone di illustrare il tema del ritratto nelle
opere di Tarik Berber. Nato a Banjaluka (Bosnia) nel 1980, ma trasferitosi
undicenne a Bolzano, l’artista sceglie di proseguire gli studi all’Accademia
di Belle Arti Firenze. Qui, gli insegnamenti sulla ricerca del colore di
Cennini e la fascinazione per gli affreschi del primo rinascimento
fiorentino, di Masaccio in particolare, uniti a una paziente ricerca di
sperimentazione sui materiali, imprimono alle sue tele la suggestiva
matericita' della pittura murale.
Attraverso una meticolosa preparazione del supporto con patine, colle,
sabbie e carte, la superficie del dipinto appare infatti rugosa e crepata
dal tempo, corrosa da secoli di invecchiamento. Come impronte di visi che
emergono da sudari antichi, i volti dipinti da Tarik Berber hanno l’
inquietante fissita' delle icone trecentesche, ma rapiscono lo spettatore per
la mobile profondita' dei loro sguardi intensi. Sguardi come proiettili, come
lance, che vincono la nebbia del tempo, a testimoniare un vitalismo e un
attaccamento all’esistenza sentito come necessario, anche nelle condizioni
piu' tragiche.
La ricerca figurativa dell’artista e' infatti strettamente legata ad una
sottile indagine psicologica: punto di partenza delle opere sono sempre
ritratti dal vero, ad amici, conoscenti, anziani indagati nelle loro
solitudini interiori, nel tentativo di coglierne l’anima piu' profonda.
Un’arte dal sapore espressionista e mistico, in cui la realta' e' trasfigurata
dal pittore secondo la proiezione dei suoi fantasmi interiori, che a volte
assumono connotazioni mitologiche e letterarie. Rarefatte presenze,
evocative non solo di una nazione sconvolta da conflitti devastanti, ma
riconducibili alla dimensione piu' universale dell’uomo moderno. Quel
drammatico “naturalismo spettrale" che la curatrice, citando Savinio,
propone come chiave di lettura dell’artista.
La mostra, patrocinata dal Comune di Stra e dal Ministero per i Beni e le
Attivita' Culturali, e' accompagnata da un esauriente catalogo.
Ufficio Stampa CLP Relazioni Pubbliche
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Inaugurazione: venerdi' 12 maggio, ore 18
Villa Pisani
Via Pisani, 7 - Stra'
Orario: 8.30 - 19.00. Tutti i giorni, lunedi' chiuso.