Quale puo' essere la dimensione del “proibito" che un artista puo' rappresentare in modo credibile? Opere di Gabriella Calandra, Simone Ermanno Galimberti, Elena Rudatis, Egle Scerelli (Scegle).
Gabriella Calandra, Simone Ermanno Galimberti, Elena Rudatis, Egle Scerelli (Scegle)
A cura di Attilio Zanchi
Al giorno d’oggi si puo' parlare ancora di “frutti proibiti"? Quale puo' essere la dimensione del “proibito" che un artista puo' rappresentare in modo credibile?
Fin quando esistera' un comune senso del pudore, una morale, la voglia di trasgredire continuera' a sollecitare la nostra immaginazione fornendo stimoli all’arte stessa che di tali fantasie vive e si alimenta.
Il “proibito" oggi si configura come un territorio in cui, piu' di ieri, e' piu' facile cadere (oltre i confini di un serio discorso artistico) da due versanti opposti: buttandola per cosi' dire nel pornografico (l’immagine tout court dell’oggetto) oppure nella sua negazione, cioe' in qualcosa che “proibito" non lo e' piu' perche' troppo fuori moda per suscitarci scabrose emozioni. Ma e' anche vero che questi due versanti non sono cosi' lontani, considerando che la stessa pubblicita' ha talmente sfruttato questo tema da assuefarci-annoiarci ad ogni caratterizzazione sessuale, anche la piu' esplicita.
Su questo non facile tema, si sono misurati attingendo alle risorse della loro perizia tecnica, con risultati interessanti, quattro artisti emergenti: Gabriella Calandra, Simone Ermanno Galimberti, Elena Rudatis e Scegle (Egle Scerelli).
Simone Ermanno Galimberti si caratterizza per una sapiente rappresentazione di corpi e nature morte ove traspare una sottile inquietudine effetto di tensioni fra idealita' e pulsioni vitali; ed e' forse uno dei suoi dipinti (un’anonima Eva che fissa una mela) quello che illustra piu' chiaramente il tema.
Il percorso di Elena Rudatis e' invece di natura sperimentale, basato com’e' sull’impasto di materiali antichi e modernissimi che agiscono sulle forme trasformandole energicamente. Il linguaggio artistico di Scegle si colloca in un ambito tra l’astratto e il figurativo dove costante e' la ricerca continua di un senso mistico all’interno di complesse ed ermetiche figurazioni dal sapore allegorico.
Gabriella Calandra sviluppa la tematica del “proibito" lungo i binari consolidati della figurazione tradizionale con particolare attenzione alle forme classiche
( Paolo Avanzi ).
Vernissage: 18/5, ore 18.30
Associazione Sassetti Cultura
Via Volturno, 35 - Milano
Orari: tutti i giorni (festivi inclusi) dalle ore 15.30 alle ore 18.30. Ingresso libero