In San Giovanni dei Fiorentini e' installato il suo ultimo lavoro video dal titolo "Remember me". A Palazzo Donarelli e' presentata una selezione dei suoi lavori. Video, disegni, dipinti e fotografie tratte dai piu' disparati contesti cinematografici e rielaborate dall’artista.
Video, disegni, dipinti e fotografie
a cura di Marcello Smarrelli
Studio Visit, giunto al suo IX appuntamento, presenta il lavoro dell’artista tedesco-americano David Krippendorff.
La presentazione delle opere avverra' in due sedi. Nella cripta Falconieri in San Giovanni dei Fiorentini a piazza dell’Oro (via Giulia) verra' installato il suo ultimo lavoro video dal titolo Remember me, visibile fino al 21 maggio; mentre in un appartamento in palazzo Donarelli, sempre in via Giulia, verra' presentata una selezione dei suoi lavori.
Il corpus delle opere di David Krippendorff e' costituito da video, disegni, dipinti e fotografie in cui il continuo riferimento al cinema hollywoodiano, divenuto elemento costitutivo della nostra coscienza collettiva, smaschera illusioni, ideologie, desideri prodotti dai media e infiltrati nella nostra societa'. Le immagini, tratte dai piu' disparati contesti cinematografici e rielaborate dall’artista, rivelano un aspetto illusorio che risveglia nello spettatore l’aspirazione a un mondo perfetto. Una facciata patinata che stimola i nostri desideri repressi e irraggiungibili, dietro la quale si celano violenza e falsa moralita'.
Con Remember Me l’artista si ricollega direttamente alla tradizione iconografia della pittura con un susseguirsi di citazioni sulla vanitas realizzate attraverso immagini tratte da film di diverso genere. Qui il tema conduttore e' la morte, rappresentata nel suo aspetto piu' ritualistico e barocco, con un forte accento romantico. E' un lavoro tanto emotivo e personale, quanto distaccato e analitico nella sua composizione ottenuta con l’utilizzo del found footage sostenuto dalla musica suggestiva di Henry Purcell.
The Beautiful Island (part 2) utilizza una scena tratta da Gioventu' Bruciata (1954) in cui possiamo seguire due filoni narrativi paralleli. La scena di lotta (un duello con pugnali) viene rielaborata in modo da trasformarsi in una danza, mentre in sottofondo una voce femminile descrive sognante un posto idilliaco dove la natura e' intatta e si e' privi di qualunque preoccupazione: un paradiso perduto. Il desiderio di un mondo migliore, espresso attraverso la citazione della canzone di Madonna La Isla Bonita, fa qui riferimento a un utopico desiderio di fuga che, insieme alla violenza, costituisce uno degli elementi base della cultura pop.
Night of 1000 Stars e' un video commissionato dall’Hamburger Kunsthalle di Amburgo per una esposizione sulla fantascienza. E' la narrazione di un viaggio nello spazio attraverso le stelle, accompagnato da un continuo susseguirsi di voci e frasi tratte da numerosi film. Le frasi si riferiscono tutte al desiderio o all’affermazione di essere una stella. Gli astri diventano la metafora di una promessa di “immortalita'", che risulta essere ancora piu' illusoria quando viene messa a confronto con lo spazio sconfinato. Questo video nasce dal dato di fatto che le onde televisive non si disintegrano, ma continuano a navigare nello spazio aumentando di velocita' una volta fuori dalla forza gravitazionale della terra. Sono stati i film e le trasmissioni televisive, dunque, i primi a navigare nello spazio, dando cosi' testimonianza della nostra esistenza.
Blame rielabora la famosissima scena dello strip-tease di Rita Hayworth nella canzone Put the Blame on Mame, trasformata in una esplosiva sequenza di danza che rivela lo stretto legame tra Eros e Tanatos, bellezza e distruzione, mettendo in luce i rapporti tra glamour e potere, erotismo e ideologia politica. Dal 2002 al 2005 David Krippendorff ha realizzato una serie di lavori basati sul film Gilda (1945) che comprendono tre video Blame (2002), Sleeping Beauty (2003) e The Beautiful Island (part 1) (2004) e numerosi quadri e disegni. Il film divenne famosissimo negli anni 40 grazie a una provocante scena con Rita Hayworth ed entro' drammaticamente nella storia quando la prima bomba atomica testata sull’atollo Bikini fu soprannominata Gilda. Il tema ricorrente in questa serie e' l’estetizzazione della violenza.
Over/true unisce due celebri scene del film Via col Vento (1939): la frase di apertura del film “Guerra, guerra, guerra! Mi annoia cosi' tanto che potrei urlare… E poi alla fine non ci sara' nessuna guerra!" e la citta' di Atlanta in fiamme. Tema del video e' l’innata consuetudine a volgere il volto di fronte alle catastrofi.
Sleeping Beauty fa parte della serie sul film Gilda e, per tematica, si ricollega ad Over/true.
In forma di trittico, vediamo nel centro una figura di donna dormiente e nei due pannelli laterali delle bombe che cadono dal cielo. Oltre al riferimento storico al collegamento tra Gilda (la figura centrale) e la bomba atomica, il video diventa anche metafora di una America assopita nel suo lusso, ignara delle guerre da lei stessa provocate.
+/- commissionato per un concerto tenutosi a Citta' del Capo per la Nelson Mandela Foundation allo scopo di raccogliere fondi per combattere l’AIDS. Agli artisti fu richiesto di realizzare un video che durasse un minuto (One Minute of Art for Aids) e tematizzasse la situazione in maniera metaforica.
Inaugurazione: giovedi' 18 maggio 2006 alle ore 19
Sedi:
Cripta Falconieri - Chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini
Piazza dell'Oro - Roma
Palazzo Donarelli
Via Giulia 98 - Roma