Dal Concretismo all’Informale. Annibale Biglione - Lucio Bulgarelli. La mostra e' stata inaugurata sabato 24 marzo al Museo d’arte delle Generazioni italiane del ‘900 "G. Bargellini".
Dal Concretismo all’Informale
Il Museo d’arte delle Generazioni italiane del ‘900 "G. Bargellini" si distingue
da tutte le altre esistenti strutture museali per l’impostazione delle sale,
scandite per generazioni di nascita come la "Storia dell’arte italiana del ‘900"
che Giorgio Di Genova, Direttore artistico del Museo, dal 1990 va scrivendo e
che ne costituisce il modello. Tale impostazione ha portato ad una scelta dei
programmi espositivi, esemplati appunto su riferimenti generazionali e/o su
situazioni storiche sia di tendenza che di produzione di determinati periodi
della ricerca artistica, per lo più italiana, ma senza trascurare il suo apporto
a situazioni internazionali.
Nell’ambito dei Confronti da Museo verranno messi in rapporto dialettico, ora
con personali in stretta successione ora in convivenza, due o tre artisti di
medesima o diversa generazione, secondo criteri che di volta in volta si
ritengono utili a fornire, proprio in virtù del confronto, una migliore
definizione della connotazione stilistica e linguistica degli artisti proposti.
A ribadire il criterio programmatico dell’esposizione, ogni Confronto da Museo
sarà introdotto da una parete su cui gli artisti avranno, appunto "a confronto"
propedeutico, ciascuno un’opera l’una accanto all’altra.
Annibale Biglione - Lucio Bulgarelli
Nel caso presente si tratta di due artisti di generazioni conseguenti, cioè lo
scomparso Annibale Biglione (1923-1981), e Lucio Bulgarelli, nato nel 1935 e
sodale di Biglione fino alla sua scomparsa, i quali saranno proposti con la
formula delle personali in sequenza, scandite secondo anzianità . Biglione è
stato uno dei protagonisti del Movimento Arte Concreta (MAC) torinese, che vide
molti suoi protagonisti (Galvano, Parisot, Scroppo), convertirsi poi
all’Informale, lessico, soprattutto negli anni Sessanta, attraversato anche da
Annibale, prima di intervenire sulle "macerie" di esso con la scrittura.
Bulgarelli da circa quarant’anni con costante ricerca, invece, pratica
l’Informale, agli strumenti espressivi del quale affida le sue emozioni,
ricorrendo ora al segnismo, ora al gestualismo, ora al materismo, senza
disdegnare talvolta di placare il suo temperamento irrequieto con effusivitÃ
monocromatiche di grande suggestione. Per tale ragione si è dato a questo primo
appuntamento di Confronti da Museo, a cui altri seguiranno, il titolo Dal
Concretismo all’Informale.
Dal Concretismo all’Informale
Il titolo Dal Concretismo all’Informale scaturisce dalle polarità delle ricerche
di queste due personalità della pittura del Settentrione, il cui confronto aiuta
a individuare le progressive differenziazioni del linguaggio aniconico, filone
che ha connotato un fondamentale versante dell’arte del ‘900, quello, cioè, che
ha rinunciato ad ogni forma di verosimiglianza per permettere a moltissimi
artisti, sia con la geometria che con l’impulsività emotiva, la conquista di una
libertà ideativa ed esecutiva precedentemente ignota ed interdetta dai canoni
dominanti almeno fino al 1910, anno in cui Kandinsky realizzò l’acquarello da
cui si suole fare iniziare l’Astrattismo.
Annibale Biglione: La mostra - L’artista
Curata da Lucio Bulgarelli, che di Biglione fu sodale fino alla sua scomparsa,
la mostra presenta oltre 40 opere realizzate dall’artista piemontese in un arco
di tempo che va dal 1949 al 1979, compreso l’acrilico su tela "Coloro che hanno
avuto timore" del 1975, facente parte delle Collezioni permanenti del Museo di
Pieve di Cento (a fianco riprodotto).
Questa mostra di Annibale Biglione - scrive Mirella Bandini nel suo saggio
critico in catalogo - "è l’occasione per rileggere l’esemplare percorso di una
tra le personalità più interessanti attive a Torino negli anni
Cinquanta-Settanta, e nel contempo anche più dimenticate, in particolare dopo la
sua morte avvenuta nel 1981 a soli 58 anni. Una personalità che, sebbene chiusa
e appartata, ha avuto importanti riconoscimenti, e si è formata in una cultura
europea specialmente francese con lunghi soggiorni di studio a Parigi, e quindi
a Milano e Roma; guardando sempre a soluzioni nuove e sperimentazioni
d’avanguardia, riconoscendo immediatamente il milieu artistico portante del
periodo".
Immagine di Annibale Biglione, Coloro che hanno avuto timore 1975, acrilico su tela, cm.
60x80
Alla mostra ANNIBALE BIGLIONE 2001 farà seguito la personale dedicata a Lucio Bulgarelli (19 maggio - 24 luglio
2001) che costituisce il secondo e conclusivo atto del confronto Dal Concretismo
all’Informale
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