East from west. In mostra un'ampia selezione di fotografie del ciclo 'Reconstructions' a cui l'artista lavora dal 2003. Il soggetto delle sue foto e' quello senza tempo dei cani randagi e addormentati per strada, del paesaggio urbano di Bucarest, degli spazi residuali abbandonati. Ma ogni foto e' una pluralita' di prospettive, una frammentazione spazio-temporale. A cura di Marco Scotini.
a cura di Marco Scotini
con un testo di Ruxandra Balaci
Lunedi' 5 giugno 2006 la Galleria Artra inaugura la mostra East from the
West dell’artista rumeno Iosif Kiraly. Con questo appuntamento la
Galleria Artra prosegue la propria programmazione con la presentazione
di un altro artista dell’Est europeo, appena dopo la mostra del giovane
albanese Armando Lulaj. Ma in questo caso Iosif Kiraly, alla sua prima
personale italiana, e' uno dei principali protagonisti della scena
artistica rumena contemporanea e partecipa alle maggiori esposizioni
internazionali dagli inizi degli anni Novanta. La mostra presenta
un’ampia selezione di foto del ciclo “Reconstructions" a cui Kira'ly
lavora dal 2003. Curata da Marco Scotini, la mostra e' accompagnata da
un testo di Ruxandra Balaci, direttore artistico del MNAC di Bucarest.
“Far saltare il continuum della storia" e' proprio delle rivoluzioni,
come scriveva Walter Benjamin. Il tempo della rivoluzione e' quello
dell’arresto, della interruzione della omogeneita' sempre uguale della
storia. C’e' una fenditura nella successione dei fatti per cui passato e
futuro non si danno piu' come tempi separati ma riuniti nel “tempo-ora"
del presente.
In questo senso, non e' possibile pensare al lavoro fotografico di Iosif
Kira'ly senza collegarlo agli eventi del dicembre 1989 a Bucarest con il
collasso del regime Ceausescu e l’insurrezione del popolo rumeno. Non
perche' le fotografie di Kira'ly sono una registrazione diretta di quel
momento assunto a soggetto nei suoi avvenimenti piu' rappresentativi.
Piuttosto perche' esse intervengono direttamente sui tempi di
registrazione e documentazione: generano una incrinatura fra storia e
memoria, tra immagine ed evento, tra il tempo del ricordo e la
rappresentazione di “cio' che e' stato". Il soggetto delle sue foto e'
sempre quello senza tempo dei cani randagi e addormentati per strada,
del paesaggio urbano di Bucarest alla deriva, degli spazi residuali
abbandonati, del fondo stradale disselciato. Ma ogni foto e', al
contrario, una moltiplicazione di tempi a differenti regimi, una
pluralita' di prospettive, un microarchivio di immagini, una
frammentazione spazio-temporale.
Kira'ly ha affermato una volta: “La Rivoluzione Rumena e' stato un evento
che mi ha rivelato in modo paradigmatico lo scarto tra la mia
percezione degli eventi come si manifestarono in quei giorni e la loro
comprensione da una prospettiva storica". E non intende solo fare
riferimento alle diverse interpretazioni che sono state date in seguito
sulla rivoluzione - per cui oggi si potrebbe parlare piuttosto di
“rivoluzioni" - quanto confrontarsi con la costruzione della memoria
(quella individuale, quella collettiva e quella ufficiale).
Dopo il diario “Indirect" che raccoglie molto materiale prodotto da
Kira'ly negli anni Novanta, il ciclo “Reconstructions", di cui la mostra
East from the West presenta l’ultima fase, dichiara letteralmente che
ogni evento non puo' essere attestato, restituito ma - ogni volta -
ricostruito. Le foto attaccate con nastro adesivo dentro una stessa
immagine cosi' come il time code reso visibile in ciascuna di esse ne
sono la dimostrazione piu' diretta.
Ma gia' con il progetto “Art History
Archive"(1995), fatto con Calin Dan, sotto il nome di subREAL con la
messa in mostra di 2500 immagini dell’archivio della rivista d’arte
ufficiale “Arta" (dal 1953 al 1989) si metteva in discussione la
pretesa oggettivita' della prospettiva storica unica, affermando la
legittimita' di una molteplicita' di “altre" storie dell’arte opposte o
parallele. Allora era il tempo in cui, dopo la caduta del muro,
venivano resi noti gli archivi “segreti" di quello che era stato l’Est.
Oggi, dopo l’unificazione europea, e' possibile fare cartografie della
tasformazione di quella che e' ormai una periferia ad Est dell’Europa,
come appunto recita il titolo di questa mostra. (marco scotini)
Opening: 5 giugno ore 19.00
Artra
via Settala 6 - Milano
Orari: Aperto dal martedi' al sabato dalle 15.00 alle 19.00