Diverse Sedi

Carlo Scarpa
dal 1/6/2006 al 3/6/2006
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Studio Esseci


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Carlo Scarpa



 
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1/6/2006

Carlo Scarpa

Diverse Sedi,

Nella "Tre giorni con Carlo Scarpa" saranno aperti al pubblico tutti i “Luoghi Scarpiani" d’Italia, compresi quelli che, come le case private, di norma risultano inaccessibili. Manifesti e stendardi segnaleranno una cinquantina di musei, edifici residenziali e commerciali, complessi monumentali dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia. In ognuno di questi luoghi il pubblico sara' invitato a scoprire, anche tramite visite guidate, l’inconfondibile “impronta" lasciata dall’architetto veneto.


comunicato stampa

Weekend di architettura

Il 2 giugno di cent’anni fa nasceva Carlo Scarpa, l’architetto del Novecento italiano forse piu' noto nel mondo. Per questo il 2, 3 e 4 giugno l’Italia lo celebra con una sequenza di manifestazioni che non hanno precedenti nel nostro Paese intorno a un architetto contemporaneo ( il programma dettagliato e' disponibile sul sito www.carloscarpa.it)

Nella "Tre giorni con Carlo Scarpa" saranno aperti al pubblico tutti i “Luoghi Scarpiani" d’Italia, compresi quelli che, come le case private, di norma risultano inaccessibili. Manifesti e stendardi segnaleranno una cinquantina di musei, edifici residenziali e commerciali, complessi monumentali dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia. In ognuno di questi luoghi il pubblico sara' invitato a scoprire, anche tramite visite guidate, l’inconfondibile “impronta" lasciata dall’architetto veneto.

Il Centenario Scarpiano e' una iniziativa del Comitato paritetico tra Stato e Regione del Veneto, attivo dal 2002 sotto la direzione di Pio Baldi, direttore generale della direzione per l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i beni e le attivita' culturali. Il Comitato ha una natura istituzionale innovativa, in quanto composto da rappresentanti di nomina statale e regionale che in piena sintonia hanno portato a realizzazioni importanti, prime fra tutte il recupero puntuale di disegni, fotografie e oggetti "erratici" conservati da collaboratori, artigiani e committenti scarpiani, e la loro catalogazione, insieme a iniziative di alta formazione, editoriali ed espositive.

Il 2 giugno, a Treviso, verra' aperto il Centro Carlo Scarpa dove, per decisione congiunta della DARC (Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanea del Ministero per i Beni e le attivita' Culturali) e della Regione del Veneto troveranno collocazione e accesso pubblico buona parte dei 30 mila disegni di Scarpa che nel 2001 la DARC ha acquisito dal figlio Tobia per il nascente Museo nazionale di architettura di Roma (MAXXI architettura).

Il Centro Carlo Scarpa rappresenta una istituzione fortemente innovativa poiche' e' partecipato, in modo paritetico, dallo Stato e dalla Regione che contribuiscono a costruirne la realta' culturale di luogo di studi di eccellenza e di sito per la conservazione dei documenti. All’interno del Centro Carlo Scarpa allestito presso l’Archivio di Stato di Treviso su progetto dell’architetto Umberto Riva, una galleria espositiva permanente presentera' al pubblico, a rotazione, serie tematiche di disegni autografi. In occasione dell’apertura saranno presentati alcuni dei piu' affascinanti fogli del maestro, selezionati fra i piu' significativi progetti realizzati e oggi visitabili.

Il Centro Carlo Scarpa e' anche pensato come baricentro di una rete di archivi, collegati on-line, del MAXXI architettura di Roma e di due importanti istituzioni venete. Il MAXXI architettura, delle cui collezioni l’archivio Carlo Scarpa fa parte, sta procedendo all’inventario e alla riproduzione digitale dei disegni e dei documenti scarpiani. L’inventario che procede per progetti sara' presto in rete con la relativa banca dati. (www.darc.beniculturali.it)

Il Centro Internazionale di Studi di Architettura "Andrea Palladio" di Vicenza conserva la Fototeca Carlo Scarpa, la piu' completa raccolta esistente di fotografie che documentano le realizzazioni scarpiane dal dopoguerra a oggi. Il Museo di Castelvecchio a Verona conserva l'altro, fondamentale nucleo di 657 fogli scarpiani, collegati al celebre riallestimento del museo scaligero commissionato da Licisco Magagnato a partire dal 1957. Presso Castelvecchio, la Regione del Veneto ha altresi' depositato gli oltre mille disegni di Carlo Scarpa acquistati dal 2002 dai suoi artigiani, amici e allievi.

Dal 2002 ad oggi e' stato possibile realizzare la banca dati dei disegni di Carlo Scarpa per Castelvecchio che rappresenta il primo nucleo del piu' ampio Archivio digitale Carlo Scarpa oltre a quello del MAXXI. L’accesso al database dei disegni, con un approfondimento sino alle medie risoluzioni, e' pienamente consultabile all’indirizzo: www.archiviocarloscarpa.it a Verona sara' editato il catalogo completo dei disegni di Castelvecchio, curato da Alba Di Lieto che sara' presentato il 29 maggio alle 17.00 al Museo di Castelvecchio. A Roma sara' presentato l’inventario a stampa del progetto della Tomba Brion, a cura di Erilde Terenzoni nella collana ElectaOperaDARC.

Sempre nell’ambito delle celebrazioni scarpiane e' prevista l’esposizione di una selezione di disegni originali di Carlo Scarpa che saranno collocati all’interno delle sale espositive nei luoghi oggetto di intervento da parte dell’architetto. A Roma, presso il Museo Hendrik Christian Andersen (sede provvisoria del Centro archivi di architettura del MAXXI ) viene allestita la mostra "Carlo Scarpa. Disegni mai visti. Lo spazio dell’abitare". L’esposizione presenta disegni scarpiani inediti, di grande qualita' sia progettuale che grafica sul tema dell’abitare.

A Vicenza sara' invece inaugurata una mostra delle immagini che Gianni Berengo Gardin realizzo' nel 1972 in occasione dell’inaugurazione della Tomba Brion a San Vito di Altivole. La mostra offre l’opportunita' di presentare il recente libro di Vitale Zanchettin sul medesimo complesso, esito di ricerche inedite illustrate da immagini dello stesso Berengo Gardin. A Trieste, il Museo Revoltella inaugura, in concomitanza con il Centenario, il nuovo allestimento della Galleria d’Arte Moderna, nuovo allestimento che ripristina gli spazi scarpiani.

Per l’occasione viene edito il volume "Carlo Scarpa e il Museo Revoltella" che presenta i disegni di Scarpa per il museo triestino. I disegni di Scarpa costituiscono davvero un unicum nell’architettura del Novecento. Rappresentano un intenso, completo "diario di viaggio" del Maestro. Dalle prime intuizioni all’opera finita, tutto e' disegnato e colorato dallo stesso Scarpa, sul proprio tavolo di lavoro, che talvolta era quello della cucina di casa propria. Fatto anch’esso unico; l’intero corpus della documentazione scarpiana, forte di quasi 32 mila documenti, e' oggetto di una campagna sistematica di informatizzazione che gia' consente consultazioni on-line. A catalogazione conclusa, sara' il primo archivio integrale di un grande architetto a essere liberamente e completamente consultabile via internet.

Anche all’estero, il Centenario Scarpiano viene segnalato da numerose, autonome iniziative la piu' importante delle quali e' la mostra Josef Hoffmann-Carlo Scarpa. Das Sublime in der Architektur, curata da Rainald Franz per il Josef Hoffmann Museum a Brtnice (Repubblica Ceca) e aperta dal 29 maggio al 29 ottobre 2006, che mette in luce l’influenza del noto esponente della Secessione viennese sull’opera di Scarpa. Convegni, lezioni, incontri, pubblicazioni completano il programma di questo storico Centenario.

Cio' che connotera' maggiormente queste giornate dedicate all’architettura sara' l’apertura di tutti i piu' importanti luoghi scarpiani della Penisola (programma dettagliato al sito www.carloscarpa.it). Un percorso davvero stimolate su 40 anni di attivita' dell’Architetto. Ad essere aperti saranno non solo i Musei cui Scarpa ha dato il suo inconfondibile apporto, da Castelvecchio a Verona, al Correr e alle Gallerie dell’Accademia a Venezia, a Palazzo Abatellis a Palermo, senza dimenticare la Gipsoteca Canoviana di Possagno, considerato tra i suoi capolavori, e il Museo Revoltella di Trieste.

Forse ancora piu' interessanti, perche' meno noti, saranno luoghi come la Sala Consiliare della Provincia di Parma dove l’arredo disegnato da Carlo Scarpa si completa con la tensione degli affreschi di Armando Pizzinato, o i numerosi monumenti funerari che affiancano il piu' noto complesso monumentale Brion. Da non perdere sara' anche l’apertura di numerose case private quali Casa Scatturin a Venezia, Casa Ottolenghi a Bardolino, Casa Gallo a Vicenza e Casa Veritti a Udine. Visite guidate, interventi di supporto informativo e di approfondimento consentiranno di capire i processi culturali che stanno dietro alle realizzazioni. I luoghi coinvolti da questo percorso saranno 30.

Per molti versi questo centenario costituisce una sorta di “risarcimento" dell’Italia a un Maestro del Novecento venerato all'estero. Scarpa non ebbe infatti vita facile. La parte piu' reazionaria del professionismo veneziano lo porto' due volte in tribunale, per abuso della professione in quanto non era laureato in architettura. Al tempo stesso molti docenti della facolta' di Architettura di Venezia lo guardavano con diffidenza, definendolo un "capomastro bizantino" impegnato nella ricerca di una anacronistica sapienza del costruire. In momenti di forte tensione sociale come furono quelli del dopoguerra, Scarpa non faceva nulla per attenuare le polemiche: rimase storica la sua rivendicazione, in una bellicosa assemblea studentesca in pieno ’68, della sua ricerca di "un moderno Faraone che mi faccia costruire la sua piramide".

In realta', tutto il percorso di Carlo Scarpa e' un viaggio alla ricerca della bellezza. Il suo talento viene esaltato dalle occasioni in cui si tratta di “mettere in mostra" l’arte, sia che si tratti di allestire esposizioni dei grandi artisti europei a lui contemporanei, sia di “raccontare" la storia dell’arte allestendo le collezioni permanenti di grandi musei. Con occhio da regista e sceneggiatore cinematografico, egli sa farci guardare, come fosse la prima volta, sculture, gessi e dipinti che credevamo di conoscere, collocandoli nello spazio disegnato dalla luce e arricchito da un sapiente uso dei materiali.

La ricerca della bellezza fu l'obiettivo di tutta la sua carriera. Scarpa non ebbe mai uno "studio professionale", ma lavorava in casa, spesso aiutato da propri allievi, seguendo i ritmi della propria particolarissima "bottega": sia che si trattasse di allestire negozi o sedi di banche, tombe, case o edifici pubblici. La sua opera testamento e' il grande complesso funerario per il suo "Faraone": la famiglia Brion, che gli commissiono' una tomba-giardino nella campagna di San Vito di Altivole. Ed e' proprio in questo emozionante vertice della sua arte, nel luogo dai profondi significati, in una architettura tutta incentrata sul numero 11 (ottenuto sommando le lettere del suo nome e cognome) che egli volle essere sepolto, dopo la sua tragica morte in Giappone nel 1978.

Per informazioni e prenotazioni
call center Civita: 02 433 53 522
http://www.carloscarpa.it
http://www.darc.beniculturali.it
http://www.cisapalladio.org

INFO DARC

Lorenza Bolelli Responsabile Ufficio di Direzione Relazioni Istituzionali e Comunicazione
DARC tel.06 58434850 fax 0658434856 lbolelli@darc.beniculturali.it

Ufficio Stampa Studio ESSECI Sergio Campagnolo tel. 049 663499 info@studioesseci.net
Spazi :

BELLUNO (provincia)

1. Chiesa del villaggio ENI a Borca di Cadore (1959) Realizzata a quattro mani da Edoardo Gellner e Carlo Scarpa, la chiesa fa parte del piu' grosso insediamento alpino di edilizia residenziale dell’epoca, voluto dal presidente dell'ENI Enrico Mattei per i suoi dipendenti. Intervento in primo luogo paesaggistico, l’edificio nasce da un’attenta riflessione sui rapporti fra natura e architettura e fra uomo e paesaggio. Le soluzioni di dettaglio disegnate da Scarpa si integrano in quello che e' sostanzialmente un progetto unitario. A un'altissima guglia in acciaio e' affidata la funzione simbolica tradizionalmente svolta dal campanile.

2. Tomba Lazzari a Quero (1960) Scarpa progetta una lapide essenziale, in sintonia con il piccolo cimitero montano. Con semplici accorgimenti ottiene le forme simboliche della croce e dei cerchi binati, figura chiave dell'opera scarpiana che qui rinvia al binomio mondo terreno/mondo celeste e all'idea di infinito.

BOLOGNA

3. Showroom Gavina (1961-63) Invenzione e conservazione caratterizzano l'intervento scarpiano per il nuovo negozio Gavina nel centro storico di Bologna. Il prospetto, un'unica superficie in calcestruzzo su cui l'architetto, mantenendo le aperture esistenti, disegna due vetrine-oblo', separa e inquadra il negozio dalla strada. All'interno, eliminate le tramezzature esistenti, il vasto ambiente e' scandito da cinque grossi pilastri diversificati nel trattamento cromatico e superficiale.

BRESCIA

4. Stele commemorativa in Piazza della Loggia (1974-76, 1977) La stele, concepita come una colonna commemorativa romana, segna il luogo esatto dello scoppio dell'ordigno che il 28 maggio 1974 causo' otto morti e centotre feriti.

FIRENZE

5. Gallerie e Gabinetto disegni e stampe Uffizi (1953-56; 1956-60) Nel 1953 tre giganti dell'architettura italiana come Ignazio Gardella, Giovanni Michelucci e Carlo Scarpa sono chiamati a lavorare insieme al riallestimento delle prime tre sale degli Uffizi dedicate alla pittura italiana, da Giotto al primo Rinascimento. Poco piu' tardi Scarpa affianca l’amico e collega Edoardo Detti nel restauro del Gabinetto dei disegni e delle stampe, spogliando degli arredi ottocenteschi la sala espositiva.

GENOVA

6. Tomba Galli a Sant’Ilario (progetto 1976-78, realizzazione postuma 1981) Realizzata dopo la morte di Scarpa in base ai suoi disegni, l'edicola funebre per il giovane Antonio Galli condensa in una forma arcaica “l’idea di Assoluto che conviene alla morte". Come per i coniugi Brion a San Vito d’Altivole (itinerario n. 13), nel cimitero ligure Scarpa inventa un dispositivo al contempo tecnico e simbolico per onorare il ricongiungimento degli affetti familiari nell’aldila'.

PALERMO

7. Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis (1953-54) Tra le piu' significative realizzazioni museali italiane del secondo dopoguerra, la sistemazione del quattrocentesco palazzo Abatellis - che conserva capolavori di Laurana, Giunta Pisano, Antonello da Messina - valse all'architetto il conferimento della targa IN-ARCH. Tipico degli allestimenti scarpiani e' il modo di considerare l’opera d’arte come un unicum, isolandola dal contesto spaziale.

PARMA

8. Sala consiliare della Provincia di Parma (1955-56) Come per l’allestimento dell’aula giudiziaria veneziana (itinerario n. 18), la sistemazione di questa sala impone a Scarpa di lavorare su un ambiente unico e fortemente condizionato dalle modalita' di svolgimento delle funzioni cui e' destinata. L’architetto modifica pavimento e soffitto, disegna arredi fissi e luci, dando vita a un intervento di trasformazione esemplare.

ROMA

9. Museo Hendrik Christian Andersen La mostra Carlo Scarpa. Disegni mai visti, allestita a Roma presso il Museo Hendrik Christian Andersen, da' conto di come, nonostante un ventennio di studi, sia ancora possibile ritrovare (e presentare) meravigliosi disegni scarpiani inediti, sia di architettura sia di design.

TREVISO (provincia)

10. Gipsoteca Canoviana a Possagno (1955-57) Rifiutando il tradizionale allestimento delle opere su fondo scuro, Scarpa oppone al bianco opaco e assorbente dei gessi un altro bianco, quello lucido e specchiante delle pareti a marmorino. L'effetto e' amplificato dalla luce naturale che penetra dall'alto attraverso finestre tagliate come pozzi di luce, o come gli oculi nelle cupole dei templi antichi.

11. Complesso monumentale Brion a San Vito d'Altivole (1969-78)

Una delle architetture italiane piu' visitate del Novecento, il complesso monumentale Brion e' concepito da Scarpa come un luogo di meditazione in forma di giardino. Rivolto verso le colline asolane, esso si articola in singole architetture che sono insieme oggetti evocativi e saggi di straordinaria tecnica costruttiva.

TRIESTE

12. Museo Revoltella (1963 e segg.) Riunendo tre distinti edifici, Scarpa definisce il percorso espositivo come una narrazione architettonica a quote variabili. L’importante collezione d’arte contemporanea del museo e' valorizzata da un vero e proprio campionario di modi di diffusione della luce che accompagna il visitatore in un ideale viaggio dalla notte al giorno.

UDINE

13. Casa Veritti (1955-61) La prima residenza monofamiliare che Scarpa costruisce interamente ex novo fa parte dei suoi progetti “americani", sensibilmente suggestionati dall’architettura di Frank Lloyd Wright. In sorprendente anticipo sulla soluzione distributivo-strutturale di villa Ottolenghi (itinerario n. 28), gli spazi esterni e interni della casa si articolano attorno a tredici pilastri tecnici di grande forza espressiva.

14. Tomba Veritti (1951)

Nella progettazione di questa edicola commemorativa a cielo aperto la mano di Scarpa si affianca a quella del giovane allievo friulano Angelo Masieri. Contribuiscono allo svolgimento del tema funebre figure archetipiche come il recinto, il cerchio, la croce e la lettera tau, impiegate a grande e piccola scala in un continuo gioco di rimandi geometrici.

15. Tomba Zilio (1960)

L’intera composizione di questa tomba parietale e' regolata da un gioco di rimandi incentrato sulla figura della croce. Per l'epigrafe Scarpa studia un lettering analogo a quello del logo della Banca Popolare di Verona (itinerario n. 27): con pochi elementi semplici e' possibile ricavare tutte le lettere necessarie a comporre il nome.

VENEZIA

16. Aula Manlio Capitolo al Tribunale di Venezia (1955-56) Per una paradossale coincidenza, mentre Scarpa lavora alla sistemazione dell’aula giudiziaria veneziana e' costretto a frequentare lo stesso tribunale da imputato, con l’accusa di esercizio abusivo della professione. L’ambiente e' stato oggetto di un recente, attento restauro a cura della Soprintendenza competente e per mano degli stessi artigiani che lavorarono con Scarpa.

17. Ca’ Foscari (1935-37; 1955-56)

Nel suo primo importante incarico pubblico, il giovane Scarpa mette subito in chiaro la propria idea del restauro come occasione progettuale a tutti gli effetti. Oggi rinnovato, l’intervento scarpiano nella sede dell’Universita' di Venezia si integra con i grandi affreschi degli amici De Luigi e Sironi. Vent'anni dopo la prima sistemazione, Scarpa e' nuovamente convocato per trasformare l'aula magna in sala per lezioni.

18. Casa e studio Scatturin (1962-63)

Uniti e al tempo stesso autonomi, lo studio professionale e l'abitazione privata dell'avvocato Scatturin si distinguono per la notevole qualita' spaziale e distributiva ottenuta nell’ultimo mezzanino di una residenza storica. Lo studio ruota attorno al celebre tavolo “Signori prego si accomodino".

19. Fondazione Masieri (1968-78, realizzazione postuma)

In memoria di Angelo Masieri, la famiglia e' decisa a realizzare il sogno del giovane architetto scomparso: far progettare a Frank Lloyd Wright l’edificio veneziano di sua proprieta'. Ma la citta' non accetta che il “contemporaneo" si affacci sul Canal Grande. Scarpa, che si sostituisce nell’incarico, fa in tempo a vedere un cantiere appena avviato.

20. Fondazione Querini Stampalia (1959; 1961-63)

Nel riordinare piano terreno e giardino di un palazzo storico veneziano, la riflessione progettuale di Scarpa si confronta con le qualita' morfologiche e materiche dell’edificio e con le necessita' della nuova destinazione d’uso. A partire dal nuovo ingresso, attraverso l’elegante ponte in ferro, ottone e teak e fin dentro l’edificio, l'acqua diventa vero e proprio “materiale costruttivo".

21. Gallerie dell'Accademia (1945-59)

L'urgente sistemazione della maggiore pinacoteca di Venezia e del Veneto costituisce per Scarpa la prima importante occasione di lavoro in una galleria, segnando di fatto l’inizio della sua attivita' museografica. L'architetto introduce criteri espositivi inediti, provvedendo direttamente alla selezione e all’ordinamento delle opere e valorizzando il rapporto immediato fra oggetto e osservatore.

22. Museo Correr (1952-53; 1957-60)

In quella che resta una delle piu' significative sistemazioni museali del secondo dopoguerra (vedi itinerari nn. 6, 9, 23, 26), Scarpa affronta dapprima il riordinamento delle sezioni storiche, quindi della quadreria. Le sue invenzioni ridefiniscono i rapporti spaziali e visivi non solo tra le opere ma anche tra gli ambienti espositivi.

23. Tomba Capovilla (1943-44)

Originale riflessione sulle forme della tradizione commemorativa italiana, il secondo monumento funebre realizzato da Scarpa invita con un solo gesto al raccoglimento terreno e alla meditazione celeste.

VERONA e provincia

24. Museo di Castelvecchio (1956 e segg.) L'esito del restauro e dell'allestimento del museo scaligero resta tra i piu' alti della carriera di Scarpa e in generale della museografia italiana del secondo dopoguerra. Per il simbolo del museo, la statua equestre di Cangrande, Scarpa studia una sistemazione esemplare che ne privilegia la molteplicita' dei punti di vista.

25. Banca Popolare di Verona e Novara (1973 e segg.)

Intervento urbano, prima che architettonico e di restauro, la nuova sede della Banca Popolare di Verona ha di fatto costituito un nuovo punto di riferimento nella topografia della citta'. Nel pensare la facciata Scarpa si comporta come di fronte al pannello di una mostra, dove le finestre sono scandite come quadri di un’esposizione. Dopo la morte dell'architetto la costruzione sara' completata da suoi collaboratori nel 1981.

26. Casa Ottolenghi a Bardolino (1974-78)

Apparentemente casuale, questa incredibile costruzione “organica" annulla nel carattere naturale la distanza fra dimensione domestica e monumentale. Le nove colonne portanti in calcestruzzo, pietra di Prun e di Trani offrono uno degli esempi piu' riusciti della capacita' creativa dell'architetto. Elemento fondamentale del progetto e' il tetto: una terrazza “naturale" sul paesaggio da cui si gode una vista altrimenti negata dall'interno dell'abitazione.

VICENZA

27. Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio In mostra a Vicenza le fotografie del cantiere Brion (itinerario n. 13) scattate nell’autunno del 1972 dal fotografo di architettura piu' amato da Bruno Zevi: Gianni Berengo Gardin. Le parole del fotografo, catturate in un’intervista inedita, accompagnano le immagini del piu' noto capolavoro di Carlo Scarpa.

28. Casa e studio Gallo (1962-65)

Nel restauro del vicentino palazzo Brusarosco Scarpa offre un’ennesima prova della sapiente, armonica integrazione tra funzione espressiva e tecnica degli elementi strutturali. L’appartamento e' caratterizzato da un’altissima qualita' spaziale giocata sul rapporto fra zona "pubblica" della casa, destinata ad ospitare la collezione d’arte di famiglia, e ambienti "privati".

29. Casa per appartamenti (1974-78, completamento postuma 1979)

Significativa testimonianza dell'esperienza vicentina di Scarpa, l'immobile ai margini della citta' storica e' l'unico edificio residenziale collettivo realizzato dall'architetto. Un estenuante iter del progetto gli impedira' di completare l’edificio. Tuttavia, nell’articolazione volumetrica e nella facciata scandita da sottili finestre a tutta altezza si coglie pienamente il contributo originale di Scarpa.

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