L’esposizione con-sens esalta l´importanza dei cinque sensi nella misura in cui sono il mezzo essenziale di apprendimento di cio' che ci circonda. Sembra un luogo comune, ma l´uomo occidentale ha istituito in qualche modo una distanza tra se' e il proprio corpo e cio' lo mette anche a distanza dal mondo e dagli altri.
L'importanza dei 5 sensi
a cura di Catherine Grout
Con: Elodie Carre' & Pascal Se'mur (Paris), Dominique Petitgand (Nancy/Paris), Peter Senoner (Lajen/Wien), Rudolf Stingel (Meran/New York) & Franz West (Vienna), Beat Streuli (Zurich/Dusseldorf), Akio Suzuki (Amino, Jp).
L’esposizione con-sens esalta l´importanza dei cinque sensi nella misura in cui sono il mezzo essenziale di apprendimento di cio' che ci circonda. Sembra un luogo comune, ma l´uomo occidentale ha istituito in qualche modo una distanza tra se' e il proprio corpo e cio' lo mette anche a distanza dal mondo e dagli altri. Eppure siamo soggetti pensanti e in misura eguale soggetti senzienti. Infatti, le due cose vanno insieme.
Insomma, e' questo il mondo dove ci incontriamo, e non conta se giungiamo a questo incontro pieni di curiosita' o meno. Senza gli altri non esistiamo. Il titolo con-sens evoca anche il concetto della pluralita' che secondo la filosofa Hannah Arendt costituisce la legge incommensurabile del mondo.
L’idea sta dunque nell’esaltare l’esperienza dei cinque sensi attraverso le opere d’arte, le quali costituiscono, ognuna per se', dei momenti di incontro.
L’obiettivo e' inoltre quello di inserire nel contesto urbano le opere degli otto artisti qui presenti, affinche' diventino parte della citta' e di cio' che la costituisce (quindi uno spazio-tempo abitato, fatto di costruzioni visibili e connessioni invisibili, di ricordi e progetti). Ma il nesso, per le opere presentate, non sta nel diventare oggetti autonomi o, al contrario, nel dissolversi nella struttura urbana; piuttosto sono qui presenti per partecipare a cio' che succede, per contribuire a loro volta e con la loro capacita' di domandare, per mettere in gioco a loro modo le convenzioni e le aspettative.
Il loro modo di presentarsi, basato sull’ esperienza dei sensi e dell’attivazione di cio' che c’e', sara' interattiva, in modo da consentire una reale partecipazione da parte dei visitatori e degli abitanti, che diverranno cosi' piu' che semplici spettatori. Le opere inviteranno gli spettatori ad ascoltare, ad ascoltare altri ma anche loro stessi; ad entrare in dialogo, a palpare, a bere, a sentire e a vedere, a muoversi attraverso la citta' in tutte le direzioni e con tutti i sensi, lungo entrambe le rive del fiume, nei quartieri tedeschi e italiani; a fermarsi e prendersi il proprio tempo. Si formeranno delle connessioni tra opere e luoghi e, forse, tra individui che precedentemente non si conoscevano o non si rivolgevano la parola. Tali connessioni evocheranno ad ogni persona presente un nuovo modo di pensare il Da-sein, che sara' costituito da parole e sensazioni, da passeggiate e discussioni che si evolveranno entro le quattro dimensioni: dalla memoria corporea alle strutture urbane, dalla madrelingua all’orizzonte delle montagne.
Ma come faranno le opere artistiche - essendo poste in contrapposizione al paesaggio e all’ambiente cittadino- a generare un’attiva presenza all’interno del tessuto urbano e del suo incessante movimento? Non possiamo in ogni caso restare indifferenti di fronte all’arte che si materializza nelle opere e si manifesta nelle azioni, dal momento che almeno una volta e in qualche luogo abbiamo avuto tutti l’esperienza di ritrovarci stravolti nel profondo da un’opera artistica. Quando il modo di respirare si modifica, forse anche il centro di gravita' in relazione al modo di misurare la dimensione dei nostri gesti e delle nostre parole si trasforma. E' difficile spiegare la metamorfosi che ci travolge in quel momento, benche' l’evento abbia avuto luogo ed incidera', forse, nel modo in cui definiamo il nostro rapporto con il mondo e con coloro che ci circondano. Se questo evento ha luogo al di fuori del museo, ovvero al di fuori del mondo-museo, nel cuore della citta', allora la sua risonanza e' potenzialmente di carattere pubblico al punto da andare oltre la dimensione personale dell’incontro. A questo livello di articolazione l’attiva presenza dell’arte viene sentita e percepita.
con - sens
le opere
E'lodie CARRE' e Pascal SE'MUR
I due giovani artisti francesi propongono una serie di azioni e situazioni che saranno realizzate insieme ad altre persone sia in ambito pubblico che privato. Cio' implica di fare una dormitina oppure di creare una ricetta culinaria insieme a dei rappresentanti di tutte le culture residenti a Bolzano - tirolesi, italiani, pachistani, cinesi, africani ecc. Il piatto preparato sara' poi presentato e offerto all’apertura ma anche in altre occasioni. La ricetta creata sara' inoltre distribuita, insieme alle altre proposte degli artisti - in bancarelle sparse per tutta la citta'.
Dominique PETITGAND
L’artista produce un’opera sonora composta da tre linguaggi (francese, tedesco e italiano) e da musiche, rumori e silenzi che si basano sia sulla traduzione di storie (e cose intraducibili) che sulle voci di persone. La composizione musicale cosi' ottenuta sara' presentata sia in modo visivo (riviste) che in modo acustico (radio e concerti). Messa a disposizione dalla galleria sara' possible noleggiarla per qualsiasi gruppo di persone che desidera ascoltarla a seconda dell’apposito protocollo aucustico. Petitgand terra' un concerto al Carambolage il 31 maggio e presentera' il suo lavoro al Papperlapapp (la data e' ancora da fissare).
Peter SENONER
L’artista ha installato in tre posti sparsi della citta' delle sculture di cromo e aluminio che rifletteranno l’ambiente e che metteranno in questione il loro contesto in relazione ai concetti di interferenza e metamorfosi. Una delle sculture sporgera' da una macchina parcheggiata, mentre un film di animazione fara' vedere giorno e notte la trasformazione della configurazione formale. In galleria Senoner presentera' un’altra scultura, insieme ad un altro film di animazione unendo singolarita' e umorismo.
Rudolf STINGEL and Franz WEST
Grazie a Rudolf Stingel e Franz West, il Wurstelstand - uno dei punti di attrazione dello spazio pubblico di Bolzano - diventera' luogo di incontro e di riflessione, situazione dovuta in parte alla presenza della scultura di Franz West sul tetto del chiosco. La piazza in cui e' situato diventera' un “palcoscenico di improvvisazione" in modo tale che l’attivita' consueta (offrire da mangiare e bere) sembrera' secondo le circostanze familiare oppure anomala.
Beat STREULI
Non lontano dalla stazione ferroviaria un grande manifesto (all´incirca 4x40 metri di misura) unira' un gruppo di persone in forma di sequenze fotografiche. La modalita' della presenza di questi “visitatori" e' resa in modo tale da evocare l’impressione di un incontro in uno spazio pubblico.
Akio SUZUKI
Questo artista di suoni ha creato dei “punti di ascolto" sparsi in tutta la citta' di Bolzano (segnalati attraverso un cerchio tracciato per terra che circonda dei segni iconici di orecchie e piedi). I passanti si possono fermare, guardarsi intorno ed ascoltare i suoni dell’ambiente. Ogni luogo introduce una congiunzione tra il vicino e il lontano, rinnovando costantemente questa stessa congiunzione. Akio Suzuki eseguira' una sound performance in occasione della serata di apertura.
luoghi
1) Spazio pubblico: Spazio pubblico nel senso urbanistico basilare (strade, piazze ecc.), nel suo senso contemporaneo (in relazione alla comunicazione: riviste e radio) e addirittura nel suo senso classico (un momento quindi di scambio tra individui disinteressati tale da costituire un mondo da condividere).
La maggior parte delle opere sara' visibile giorno e notte. La cartina in omaggio indichera' i luoghi delle opere dislocate nella citta', evitando cosi' le gerarchie delle cartine turistiche che generalmente sono limitate al centro storico.
2) AR/GE Kunst Galerie Museum / Galleria Museo
La galleria e' un luogo per esporre, documentare, ascoltare, apprendere, discutere. La posizione della galleria mettera' in risalto l’apertura verso la strada, in modo da favorire un dialogo tra l’interno e l’esterno, ma creera' anche un’atmosfera distesa capace di condurre i visitatori a dilettarsi delle opere degli artisti presenti e a seguire la genesi dei loro progetti per Bolzano.
Opening: 26 Maggio 2006
Arge Kunst
via Museo, 29 - Bolzano