Sala Comunale d'Arte
Trieste
piazza dell'Unita' d'Italia, 4
040 6754033, 040 6754850
WEB
Fabiola Faidiga
dal 31/5/2006 al 24/6/2006
feriale e festivo 10-13 e 17-20
040 567136
WEB
Segnalato da

Marianna Accerboni




 
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31/5/2006

Fabiola Faidiga

Sala Comunale d'Arte, Trieste

Non sei morto, amore. L'installazione occupa tutto lo spazio disponibile, al suolo, con decine di immacolati gatti di gesso. Testimonianza, critica e paradossale, di uno scambio relazionale d'amorosi sensi riservata agli animali piuttosto che agli umani.


comunicato stampa

Non sei morto, amore

“Singolare questa installazione di Fabiola Faidiga che occupa tutto lo spazio disponibile, al suolo, con decine di immacolati gatti di gesso;" scrive Maria Campitelli “e ancor piu' singolare se rapportata al titolo che potrebbe esprime un’affettuosa e rassicurante constatazione. Nata da un progetto del Gruppo 78 (TRAMWAY, 2004) invasivo della linea del tram di Opicina, con una serie appunto di installazioni pubbliche, espansa poi in un’altra rassegna a Cervignano del Friuli (0506), giunge oggi alla Sala Comunale d’Arte di Trieste come testimonianza, sia pure paradossale, di uno scambio relazionale d’"amorosi sensi" riservata agli animali piuttosto che agli umani. Si carica dunque di valenze semantiche ben oltre la piacevolezza che puo' suscitare un’aggregazione cosi' cospicua di comuni animali domestici che abitano nelle nostre case, o al di fuori di esse allo stato randagio, bisognosi pertanto di amorevoli cure per la sopravvivenza. Per la Faidiga diventa l’occasione per una riflessione allargata sulla diminuite potenzialita' dell’uomo - in un momento storico di sbando, di impoverimento di valori interiori, di decadenza generale - a dispensare amore verso i propri simili, rifugiandosi verso un’affettuosita' piu' facile con gli animali, che non parlano il nostro linguaggio, che non innescano pesanti discussioni, che non ci contraddicono apertamente, che non sanno farci del male. Ultimo rifugio dunque di una fiamma che si spegne in un’umanita' che ha paura dei sentimenti perche' troppo impegnativi.

L’arte per la Faidiga e' un nobile veicolo per esprimere pensieri, constatazioni che investono la realta' attuale, in particolare quella del mondo occidentale, saturo di benessere materiale quanto di egocentriche chiusure, tendenti, per comodita' ed atrofia emozionale, a rastremare sempre piu' gli slanci del cuore, a sostituire, almeno in parte, un animale ad un figlio o ad altri legami tra gli umani di gran lunga piu' costrittivi.

Da questo ribasso, da questo barlume d’amore circoscritto, da questo punto di vista ad altezza di domestico felino - tanto, che l’artista si sdraia a terra per adeguarsi a loro, invitando anche il pubblico ad imitarla - e' pensabile una risalita, un recupero di capacita' affettiva, rivolta ai propri simili, anziche' agli animali, senza peraltro togliere loro la giusta attenzione, ipotizzare in altre parole l’inizio del cambiamento?"
La realizzazione delle sculture e' stata possibile grazie all’importante e fondamentale contributo tecnico e artistico di Sergio Corsi e Renzo Possenelli.

Inaugurazione: giovedi' 1 giugno 2006 alle ore 18.30

Sala Comunale d'Arte
piazza dell'Unita' d'Italia, 4 Trieste
orario feriale e festivo dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

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