Palais de Tokyo
Paris
13, avenue du President Wilson
+33 1 47235401
WEB
Tropico-Vegetal
dal 7/6/2006 al 26/8/2006

Segnalato da

Silvia Camagni



 
calendario eventi  :: 




7/6/2006

Tropico-Vegetal

Palais de Tokyo, Paris

Preoccupazioni ecologiche, utopie vegetali, realta' sociali, suspense oniriche e illusioni: una mostra che invita ad un percorso nutrito di paradossi e ambiguita'. 5 esposizioni personali, 10 serate di eventi, video e 3 libri d'artista. Opere di Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Henrik Hakansson, Gerda Steiner & Jorg Lenzlinger, Salla Tykka e Sergio Vega. Si parte con Crocodilian Fantasies: fotografie, film, sculture. Fantasie "coccodrilliane" o fantasmi paradisiaci di Sergio Vega.


comunicato stampa

5 esposizioni personali

Preoccupazioni ecologiche, utopie vegetali, realta' sociali, suspense oniriche e illusioni celebrali, compongono il Programme Tropico-Vegetal che invita ad un percorso nutrito di paradossi e ambiguita' nell'universo di cinque artisti.

Cinque esposizioni personali, dieci serate di eventi, video e tre libri d'artista, compongono questo paesaggio immaginato.

Le cinque esposizioni:

- Sergio Vega
- Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla
"Land Mark"
- Henrik Hakansson
"A travers bois pour trouver la foret"
- Gerda Steiner & Jorg Lenzlinger
"Grottes sauvages sur foret ce're'brale civilisee"
- Salla Tykka
"Zoo"
- Sergio Vega
"Crocodilian Fantasies"

Le notti tropicali: Dieci "Notti Tropicali" completano l'esposizione: incontri, performances, video, musica e degustazione di tutti i generi.

Un programma video, ogni settimana differente, in relazione alle Notti Tropicali: Mathilde Rosier, Francois-Xavier Courreges, Fabiano Marques, Louidgi Beltrame, Christian Merlhiot, Melvin Moti, Angela Detanico et Raphael lain, Caecilia Tripp, Wagner Morales.

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“Crocodilian Fantasies"

Da diversi anni, l’artista argentino Sergio Vega utilizza come punto di partenza della sua riflessione il mito del paradiso terrestre (uno dei miti fondanti dell’Occidente) attraverso gli scritti di Antonio de Leon Pinelo (1650), che aveva tentato di dimostrare che il Giardino dell’Eden si situava in America Latina. Proseguendo la tesi di Pinelo, Sergio Vega, come un esploratore, intraprende numerosi viaggi di studio, alla ricerca del paradiso perduto, nello Stato del Mato Grosso in Brasile. Motore della sua ricerca, la conquista diventa per lui un modo di vivere e di creare, una sorta di racconto personale sotto forma di carnet di viaggio. Mescolando ricerche storiche e teoriche, le opere di Vega permettono allo stesso tempo un’esperienza sensoriale come pure un esame critico dei discorsi sul tropicalismo. L’opera dell’artista mette contemporaneamente in evidenza la stretta relazione esistente tra il mito del Giardino dell’Eden e la costruzione dei discorsi coloniali. Attraverso l’utilizzo d’immagini lussureggianti e di diversi riferimenti attinti dalla lettura o dalla storia dell’arte, egli s’interroga sull’urgenza di una civilizzazione a partire dal suo rapporto con la natura. Cosi' attraverso la figura allegorica del coccodrillo, che assume differenti ruoli narrativi, l’artista offre una doppia visione, dove la societa' e' percepita come lo specchio della natura e viceversa. Figura del coccodrillo che egli ha messo al centro del suo progetto inedito per il Palais de Tokyo: “Crocodilian Fantasies". Tra lounge tropicale e paesaggio vegetale, “Crocodilian Fantasies" e' un’invito al viaggio e all’evasione fantastica. Fantasie “coccodrilliane" o fantasma paradisiaco, Sergio Vega c’immerge in un universo ne' minaccioso ne' ostile cercando di riconciliarci con coccodrilli e piranhas… Monet’s Piranha Soup Lunge e' il titolo dell’installazione principale composta di cinque foto monumentali, un tappeto a forma di stagni e ricoperto di cuscini/ninfee sui quali gli spettatori sono invitati ad accoccolarsi.

Back to Backyardeden Express e' un “treno coccodrillo" per bambini montato su delle rotaie. Il treno e' sempre stato considerato come lo strumento per eccellenza della conquista coloniale. Con Market Swamp Democracy, Sergio Vega non esita attraverso un video di coccodrilli a fare il salto tra questi animali voraci e l’ambiente a volte violento ed spietato della borsa di New York, sovrapponendo nel suo video l’immagine dei carnivori alla scorrimento dei corsi borsistici…

La scultura Crocodila Construct simboleggia una fantasia dell’architettura moderna sotto i Tropici, direttamente inspiarta alle ricerche di Oscar Niemeyer. Un esempio dove la cultura imita la natura al fine di riappropriarsene o di imparare a dominarla. Infine Fundamentalism, the rise of the crocodilian brain, il video The Ants and the soap e Un jardin d’e'te' vengono a completare quest’opera “ambientale". In omaggio a Marcel Broodthaers, Un Jardin d’e'te', composto da un’installazione di palme ed altre piante esotiche, invita lo spettatore ad immergersi e aprirsi un varco tra queste piante per scoprire cio' che vi si nasconde dietro. Quest’opera e' anche rivelatrice della posizione dello spettatore che l’artista ama immaginare nei panni di un’esploratore, alla continua ricerca di un’altrove… Sergio Vega costruisce la sua esposizione come un paesaggio ne' naturale/ne' artificiale, ne' sacro/ne' profano, ne' storico/ne' inventato come una pittura astratta, uno strutturarsi di colori ampiamente influenzato dalle Ninfee di Monet…

Il Palais de Tokyo ringrazia Monsieur Daubercies, artigiano tappezziere, per la sua partecipazione alla realizzazione del tappeto dell’installazione di Sergio Vega

Ritratto dell’artista

Da una decina d’anni Sergio Vega sviluppa un progetto pluridisciplinare El Paradiso en el Nuevo Mundo. Le sue ricerche l’hanno portato ad intraprendere numerosi viaggi di studio, alla ricerca del paradiso perduto, nello Stato del Mato Grosso, in Brasile, nella parte occidentale del paese. La sua opera e' onirica, sottilmente critica, a volte straniamento buffo e sempre esigente. Il suo approccio, seducente e complesso, invita ad un’interpretazione polisemica, al di la' dell’immediato impatto visivo delle sue opere. Egli ha partecipato a numerose mostre collettive e biennali internazionali (la 51a edizione della Biennale di Venezia nel 2005, la 5a Biennale di Lione nel 2000…). Le sue opere fanno parte di numerose collezioni in Europa, America del Nord ed America Latina e sono state oggetto di numerosi articoli. Egli e' professore alla Scuola d’Arte e Storia dell’arte all’Universita' della Florida.

Sergio Vega e' nato a Buenos Aires (Argentina), nel 1959. Vive e lavora a Gainsville (Florida-USA)

Scheda tecnica

“Crocodilian Fantasies", installata all’entrata della vetrata e' concepita come un “salon", un lounge tropical specificamente adattato al luogo, che combina insieme diversi elementi quali fotografie, films, scultura ed elementi d’ arredo. Lo spazio si dispiega come un paesaggio e ricopre in modo assai denso circa un terzo della grande vetrata. Su uno dei muri laterali sono esposte sei grandi fotografie di paesaggi con testi, mentre sul muro di fronte l’artista allinea una serie di piante esotiche (Un Jardin d’e'te'). Tra queste due opere si trova sul pavimento un insieme di oggetti e di tappeti che rappresentano una superficie d’acqua, ricoperta di cuscini/ninfee, differenti elementi d’arredo, un video a terra, un acquario di piranhas, un treno/giocattolo su dei binari con un video ed una scultura fabbricata in forma di coccodrillo. Lo spettatore e' invitato a passeggiare, a riposarsi, a contemplare i diversi films dell’installazione.

A proposito dell’artista

Sergio Vega: “Durante le mie prove fotografiche, m’interesso ad un’esperienza a meta' strada tra l’ekphrasis ed il flusso di coscienza, che sara' localizzata ad un punto di traducibilita' e di non-traducibilita' tra l’immagine ed il linguaggio. Noi abbiamo origine da una prospettiva semiotica all’interno del nostro modo di vedere le immagini come dei segni, cosa che spesso presume che l’operazione di leggere sia equivalente all’operazione di guardare. Io spero di sfidare questa supposizione."

In Catalogo della Biennale di Venezia, Ed. Marsilio, 2005

Sergio Vega: “Il progetto del “Paradiso nel Nuovo Mondo" e' basato su un libro di Antonio de Leo'n Pinolo scritto nel 1650, che espone la teoria secondo la quale il Giardino dell’Eden era situato in America del Sud. Dopo aver letto il libro, sono partito, come i monaci cristiani del Cristianesimo primitivo, per un viaggio alla ricerca del paradiso. Dopo numerose punture di zanzare ed incontri con dei pappagalli, coccodrilli e camere senza area condizionata, ho trovato il Giardino dell’Eden nel Mato Grosso (Brasile). Allora ho ravvisato l’urgenza di riportare delle notizie della mia scoperta al mondo: ho cosi' redatto un diario intimo ed ho prodotto delle serie di fotografie, disegni, video ed installazioni basati su questa esperienza. Il diario funziona come un contenitore nel quale il mito del paradiso, la storia coloniale e le condizioni socio-economiche attuali del luogo sono riarticolati in riferimento agli incontri spontanei di un viaggiatore."

Sergio Vega: “Una delle particolarita' del libro di Pinolo e' di aver tentato di riconciliare il mito dell’Eden e la nuova disciplina del tempo, le scienze naturali. Questo e' il motivo per cui ho incastrato la politica e la religione, la storia naturale e la storia dell’arte in maniera specifica per il progetto. La mia pratica fotografica e' improntata ad un vasto campo d’immagini e di concetti sulla natura, tutti storicamente implicati nell’esplorazione dell’America latina per mezzo della mitologia edenica. Quando osservo il naturalismo presente nella storia della pittura occidentale, vedo che essa dipinge i luoghi naturali come punto d’incontro tra il mito e la realta', spesso con l’aiuto di un sensualismo organico altamente seduttore, come nel Barocco e nel romanticismo. D’altro canto, credo che gli attuali documentari sulla natura tentano d’illustrare la condizione ontologica, gli archetipi di questo stato edenico privo di peccato della creazione provengono dalle teorie di Darwin o dalle mani di Dio. Questi documentari aggiungono una dose di terrore per rendere i films avventurosi e divertenti."

Palais de Tokyo
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