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I Principi Etruschi di Murlo
dal 5/6/2006 al 25/8/2006
martedi' 14.00 - 17.00; mercoledi' - sabato 11.00 - 17.00

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Galleria Gottardo


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Erik Nielsen



 
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5/6/2006

I Principi Etruschi di Murlo

Galleria Gottardo, Lugano

Poggio Civitate e' uno dei numerosi siti della Toscana che da vari decenni catturano l'interesse degli archeologi. I lavori di scavo sono iniziati nel 1966 e hanno riportato alla luce uno dei piu' antichi edifici monumentali finora trovati in Italia.


comunicato stampa

La committenza aristocratica nei reperti archeologici del Museo di Poggio Civitate

a cura del Prof. Erik Nielsen, archeologo

La Fondazione per la cultura della Banca del Gottardo presenta, dal 7 giugno al 26 agosto 2006, una importante esposizione archeologica. Poggio Civitate e' uno dei numerosi siti della Toscana che da vari decenni catturano l'interesse degli archeologi. I lavori di scavo sono iniziati nel 1966 e hanno riportato alla luce uno dei piu' antichi edifici monumentali finora trovati in Italia. L’edificio, costruito attorno al 600 a.C. e distrutto nel 530 a.C. ca. fornisce un quadro molto completo dello sviluppo architettonico di un insediamento etrusco dalla meta' del VII secolo fino a oltre la meta' del VI secolo a.C., e permette di capire come i piccoli villaggi collinari funzionassero dal punto di vista sociale ed economico. Il motivo per cui Poggio Civitate venne distrutta e chi fu l’artefice di tale distruzione restano un mistero.

Ubicato in cima a una collina, a circa 600 metri s.l.m. e a 25 chilometri a sud della citta' di Siena, il sito e' stato oggetto di un’intensa attivita' archeologica portata avanti puntualmente ogni estate, dal 1966. In tutti questi anni, diverse universita' e college americani hanno preso parte all’opera, finanziando le ricerche. Gli scavi proseguono, sotto l’egida del Franklin College di Sorengo-Lugano e con il supporto della Tufts University del Massachussetts. Oggi, la maggior parte degli oggetti consegnati alla Soprintendenza Archeologica della Toscana fa bella mostra di se' in un piacevolissimo museo situato nel piccolo villaggio di Murlo, a meno di un chilometro di distanza dall’area archeologica. Il sito e' molto significativo perche' permette, in vario modo, di capire meglio la cultura etrusca. Buona parte di cio' che si sa su questo popolo nel periodo che intercorre tra l’VIII e il VI secolo a.C. e' stato estrapolato osservando i numerosi corredi tombali e i preziosi oggetti in essi custoditi. Questi oggetti, cosi' lussuosi e rifiniti con cura, erano tuttavia quasi sicuramente doni cerimoniali di una classe sociale particolarmente agiata. Ben poco si sa invece della vita quotidiana degli abitanti dell’Etruria, di come fossero costruite le case di allora o quali oggetti utilizzassero gli etruschi giornalmente.

Molti insediamenti di epoca remota giacciono sotto gli odierni villaggi e le citta' della Toscana, e risultano pertanto praticamente inaccessibili. In questo senso, il sito archeologico di Poggio Civitate permette, ed e' cosa rara, di cogliere un aspetto poco noto della cultura etrusca.

E' stato possibile identificare diverse fasi di occupazione, dato che i contesti in cui il materiale e' stato rinvenuto sono rimasti largamente incontaminati. Gli archeologi hanno cosi' potuto risalire, con un elevato grado di precisione, a molte caratteristiche architettoniche prima d’ora sconosciute. Il ritrovamento di tegole e decorazioni architettoniche ottimamente conservate ha fornito uno dei migliori esempi di come gli etruschi costruissero i tetti nel periodo arcaico. Nel contempo, il fatto che siano stati rinvenuti cosi' tanti manufatti che presentano forti parallelismi con le tombe “principesche" ritrovate in Etruria permette di associare una conosciuta forma funeraria con una forma architettonica residenziale prima ignorata. La scoperta di numerosi oggetti di uso comune sparpagliati sul pavimento dell’edificio residenziale svela molti segreti della vita quotidiana degli etruschi.

Gli scavi dello strato di terreno fatto risalire al VII secolo a.C. hanno riportato alla luce un edificio residenziale che, a giudicare dagli oggetti in esso contenuti, si suppone essere stata la dimora di una persona benestante, o magari del regnante locale. Il parallelismo tracciabile fra gli oggetti piu' eleganti e meglio rifiniti e il materiale ritrovato nei monumentali tumuli funerari di Vetulonia, Populonia e Cerveteri, lungo la costa, conferma il legame tra questo tipo di tombe e l’architettura degli edifici.

Altrettanto importante e' stata la scoperta di un immenso laboratorio ubicato in prossimita' della residenza e risalente allo stesso periodo. Dai ritrovamenti appare chiaro che gli abitanti costruivano in loco le loro terrecotte architettoniche, oltre a fondere e a forgiare il bronzo, modellare vasellame e creare manufatti in osso, corno e avorio. La scoperta nell’area di sementi carbonizzate fornisce altresi' alcune importanti indicazioni sulla dieta degli etruschi e sullo sviluppo agricolo. La vicinanza degli edifici svela come gli insediamenti funzionavano economicamente. Lascia sbalorditi l’elaborata natura degli ornamenti, un elemento che puo' spingere a riconsiderare le modalita' con cui si sono stati finora identificati gli edifici, basandosi sulla loro decorazione, e il fatto che, in assenza di informazioni piu' sicure, sono state assegnate alle costruzioni determinati schemi decorativi.

Oggi il sito archeologico deve tuttavia la sua notorieta' all’insediamento del VI secolo a.C. Gli scavi effettuati verso la fine degli anni Sessanta e durante gli anni Settanta hanno riportato alla luce una struttura monumentale composta di una serie di stanze che si aprivano su una corte a cielo aperto, circondata di colonne. L’edificio era abbellito da elaborate decorazioni, sculture in terracotta raffiguranti figure umane e animali mitologici, poste sul tetto come ornamento. Molte di queste statue erano in grandezza naturale. Come per l’edificio arcaico, gli elementi del tetto erano cosi' ben conservati da permettere agli archeologi di ricostruire con grande precisione molti importanti aspetti architettonici. Le mura erano decorate con lastre di terracotta fatte con uno stampo raffiguranti scene di banchetti e corse di cavalli. I vertici spioventi del tetto erano decorati verso l’esterno con maschere che ritraevano il volto della Gorgone, mentre verso l'interno vi era un elaborato gocciolatoio, valorizzato da teste femminili e leonine usate come sfiatatoi per far confluire all'esterno l'acqua piovana.

L’edificio fu purtroppo distrutto tragicamente, a opera umana, poco dopo la meta' del VI secolo a.C. La costruzione fu sistematicamente smantellata e gli elementi decorativi furono sepolti in fosse sparse attorno alla collina. Il luogo fu poi abbandonato e mai piu' occupato. Chi fu l'artefice di tale distruzione e per quale motivo essa avvenne restano un mistero. In ogni caso, il rapporto tra questa impressionante struttura e l’edificio precedente fornisce moltissime nuove informazioni in grado di spiegare come i siti potessero svilupparsi e come si evolvesse internamente la decorazione architettonica. Si delinea cosi' un quadro molto piu' chiaro di come i piccoli insediamenti rurali funzionassero in questo particolare periodo dello sviluppo etrusco.

Progetto del catalogo e dell’allestimento: Theredbox Communication Design, Lugano Catalogo: in versione bilingue italiano-inglese, con testi del Prof. Erik Nielsen, disponibile presso Galleria Gottardo a Lugano e distribuito da Gabriele Capelli editore (www.directions.ch)

Galleria Gottardo, fondazione per la cultura della Banca del Gottardo, dal 1989 organizza mostre in collaborazione con musei, enti culturali e collezionisti. In piu' di quindici anni ha esplorato l’attivita' dell’Uomo con mostre e pubblicazioni di qualita' con l’intento di fissare lo sguardo sulle innumerevoli sfaccettature dell’arte e della fotografia, dell’etnografia e dell’archeologia, del design e di oggetti particolari che sono, con gli anni, divenuti fonte di interessanti collezioni. La sua attivita' editoriale ha assunto un carattere importante nel complesso della sua produzione con particolare attenzione, nei testi e nell’impaginato, alla qualita' dei propri cataloghi.

Vernissage: martedi' 6 giugno 2006 dalle ore 18.00 alle ore 20.00

Galleria Gottardo
Viale Stefano Franscini, 12 - Lugano
Orari d'apertura: martedi' 14.00 - 17.00; mercoledi' - sabato 11.00 - 17.00

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