Due o tre cose che so di lei. Le opere dell'artista sono molto austere, geometriche e severe, e tuttavia sprigionano una dolcezza e una sensibilita' che si insinuano nelle pieghe dei corpi e nelle curve dei muscoli delle sue figure.
Due o tre cose che so di lei
Giovedi' 8 giugno alle ore 18, la Galleria Arteincornice e' lieta di presentare la
mostra personale del pittore Renato Galbusera. Le sue composizioni, perche' di
comporre si sta davvero parlando, sono concepite come una costruzione, rivelazione
di un sentimento radicato in ogni essere umano, che nasce e si sviluppa sulle tele,
un urlo nero di fronte alle tragedie della vita e della societa' che colpiscono
ciascuno di noi. Ne risultano opere molto austere, geometriche e severe, che
tuttavia sprigionano una dolcezza e una sensibilita' che si insinuano nelle pieghe
dei corpi e nelle curve dei muscoli delle sue figure. Dal punto di vista stilistico
le sue opere sono ben illustrate da Elisabetta Longari, che, in occasione della
mostra Canto Civile, alla Galleria Montrasio Arte di Milano, ha scritto di lui: [.]
L'universo iconografico di Renato Galbusera e' articolato secondo una concezione
"cinematografica": le tele sono macchine sceniche complesse, dove oggetti e figure
non solo vivono gli uni accanto alle altre, ma si trovano quasi incastrate fra loro
attraverso un montaggio a suo modo anche dinamico che suggerisce al primo sguardo un
legame con la sintassi compositiva di Leger.
Quelli di Renato sono lavori che
narrano a loro modo epicamente una cosmogonia di cui pero' non sono chiari gli
estremi e i contorni: il senso della scena non e' univocamente comprensibile, anzi,
le azioni che si svolgono sotto i nostri occhi mantengono un alone decisamente
enigmatico. Per questo aspetto, per un richiamo diffuso a una specie di classicita'
moderna, e per via dei valori plastici, della natura materica e sintetica delle
forme e degli elementi in gioco nella composizione, il rimando piu' immediato e
pertinente risulta essere il Sironi della stagione metafisica; ma c'e' anche un che
di eccedente e piu' selvaggio che mi fa pensare alla sintassi piu' calda e spericolata
di Orozco, rintracciabile soprattutto nell'arditezza degli scorci, nella non curanza
per le convenzioni prospettiche e nel rapido accendersi e/o incupirsi di alcune
porzioni della superficie [.].
Renato Galbusera nasce a Milano nel 1950, si e'
diplomato all´Accademia di Belle Arti di Brera; e' titolare della cattedra di pittura
all'Accademia Albertina di Torino. Si occupa anche di organizzazione, cura e
allestimento di mostre: e' stato promotore di tutte le edizioni di Venature, nonche'
di Naturarte. Espone le sue opere in Italia e all´estero, partecipando a varie
edizioni della Biennale d´Arte Citta' di Milano presso il Museo della Permanente
negli anni 1984, 1987,1989, 1994 e alla VII Triennale dell´Incisione alla permanente
di Milano nel 1994; nel 1993, XXXIV Premio Suzzara, nel 1994 Premio BASF (premiato
ex equo) nell´ambito della Biennale d´Arte Citta' di Milano nel 1994. Premi Carlo
dalla Zorza nel 1996; nel 1998 si ricordano le mostre Siben Kunstler aus Mailand a
Ludwigshafen e Atelier a La Posteria di Milano. Nel 2001 espone nell´ambito di 9
Cantieri d´Immagine a Milano, presso la galleria VENTI CORRENTI, sul tema dell´arte
pubblica. Tra le mostre personali si ricordano: Giamaica di Milano nel 1994,
Galleria Secondo Rinascimento di Bologna nel 1997, Galleria Shop Art di Milano nel
1998, Villa Pomini di Castellanza nel 1998, Galleria Cappelletti di Milano nel 2000,
"Canto Civile" in coppia con la compagna Maria Jannelli Galleria Montrasio Arte di
Milano nel 2006.Catalogo in galleria.
Inaugurazione: Giovedi' 8 giugno alle ore 18
Galleria Arteincornice
via Vanchiglia, 11 - Torino
Orario: Tutti i giorni 9.30-12.30 e 15.30-19.30, chiuso festivi e lunedi' mattina