K.O. Cultura della Forza. Pugili, trainer e sponsor insieme ad artisti e personaggi del mondo della cultura danno vita a un dibattito il cui spunto e' offerto dalla mostra di fotografie di Spallazzi.
K.O. Cultura della Forza - Forza della Cultura
Venerdi' 16 giugno alle ore 21.00 il Caffe' Letterario presenta una serata dedicata
all'incontro tra la cultura ed il mondo della boxe.
Pugili, trainer, organizzatori e sponsor insieme ad artisti e personaggi del mondo
della cultura daranno vita ad un dibattito il cui spunto e' offerto dalla mostra di
immagini fotografiche realizzate da Eugenio Spallazzi. Curatore dell'evento e'
Giuseppe Salerno.
dal testo di Giuseppe Salerno:
Se il predominio fisico di un essere umano sull'altro trova fondamento nel bisogno
di affermazione e difesa del potere derivante dall'appropriazione, l'intera storia
dell'umanita' altro non e' che un lungo racconto sull'uso della violenza.
Violenza che
vede dapprima i singoli individui tra loro in lotta per la sopravvivenza, poi le
societa' organizzate muoversi a tutela della proprieta' e degli interessi collettivi
sin tanto che, man mano che le societa' crescono in dimensione e complessita', il
ricorso alle mani viene delegato a forze che, armate, trovano nella guerra la
propria ragione di vita e nella difesa dei confini della Patria la propria
giustificazione.
Poi il mondo diviene un grande villaggio globale, gli eserciti
perseguono interessi economici senza bandiere, si vestono di sentimenti umanitari e
le guerre non si chiamano piu' guerre mentre il sangue continua a scorrere ed i morti
divengono lo spettacolo quotidiano di una umanita' che, incollata ai televisori,
conta le sole vittime dello stesso colore della propria pelle.
Io, che della lotta per la sopravvivenza non ho memoria e della guerra ho una
conoscenza mediatica, da sempre coltivo la non violenza. Ed e' con questa convinzione
che mi trovo a sfogliare le immagini con le quali Eugenio Spallazzi accende i
riflettori su un mondo a me sconosciuto: quello del pugilato.
Sono foto attuali che
immediatamente mi riportano alla mente immagini dell'infanzia: quelle del cinema
neorealista che narra le miserie e le speranze della societa' italiana del primo
dopoguerra. Ecco cosi' che alle grandi stampe a colori si sovrappone la memoria di un
paese lontano, in bianco e nero, che si rimbocca le maniche mentre tenta la fortuna
al gioco del lotto.
Una Italia quella di allora, intrisa di sudore e speranza, dove, come nell'antica
Roma, si alimentavano grandi illusioni in chi nel coraggio e nella forza fisica
cercava una facile via di riscatto.
"So' contento!" ripeteva il pugile "sonato" interpretato da Vittorio Gasman.
Riportando lo sguardo al presente devo riconoscere che le inquadrature di Spallazzi,
colorate, cariche di quanto la societa' dei consumi e dello spettacolo riversa sul
mercato della Boxe, mai mi inducono a dimenticare che i soli, veri protagonisti di
quegli scatti sono gli uomini con le tensioni, le speranze, le delusioni, la rabbia,
la violenza, il dolore, la sconfitta che accompagnano chi ancora oggi, nel millennio
del Grande Fratello, combatte per la vittoria.
Imbrigliata dal regolamento, ma reclamata a gran voce dal pubblico, la violenza
puntualmente esplode e Spallazzi, senza compiacimento, coglie inquadrature dove i
colori della pelle, dei tatuaggi, delle stoffe, dei calzari e dei guantoni,
impregnati di sudore e contaminati dal sangue delle ferite, danno luce a masse
corporee che rasentano talvolta l'astrazione.
Sport antico come l'uomo, la boxe assume ai miei occhi il merito/demerito di mettere
a confronto in un ritmo serrato i contendenti, senza alcuna mediazione. Pensiero ed
azione tornano ad essere indissolubilmente legati come quando mors tua era vita mea.
Immagini forti, cariche di umanita' quelle di Spallazzi, svelatrici di una natura
umana mai superata. Immagini che sollecitano infinite riflessioni intorno a mondi
che, per quanto vorremmo rimuovere, sentiamo ora il dovere di prendere in piu'
attenta considerazione prima di qualunque ipotesi di cambio di rotta.
Caffe' Letterario
via Ostiense 95 - Roma