Beriocafe'
Genova
via del Seminario, 16
010 5705416
WEB
Synthetic Mermaids
dal 16/6/2006 al 22/6/2006
dal Lunedi' al Sabato dalle 16:30 alle 18:30
WEB
Segnalato da

Lameladivetro



approfondimenti

Iacono Carla
Guido Geerts



 
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16/6/2006

Synthetic Mermaids

Beriocafe', Genova

Pitture Digitali di Iacono Carla e Guido Geerts. La mostra si basa sulla potenza evocativa del colore verde, giocando su trasparenze di trame e sentimenti come metafore della ricerca di un appagamento interiore, di un equilibrio tra istinto e ragione.


comunicato stampa

Pitture Digitali di Iacono Carla e Guido Geerts

Organizzata nell’ambito del convegno “Paul Klee: I Labirinti del Colore" la mostra di pitture digitali “Synthetic Mermaids", che del ciclo di eventi rappresenta il colore verde, propone una riflessione sul passaggio, spesso sofferto, dall’infanzia all’adolescenza, ed in quest’ottica si collega alla presenza del “femminile", spesso altrettanto sofferta, nella vita e nell’arte di Paul Klee.

Il femminile e Paul Klee

Nei suoi Diari Paul Klee, in una telegrafica ma significativa frase del 1898, accosta esplicitamente l’impressione della femminilita' alla creativita' artistica:
“Impressioni della femminilita`, congiunte al desiderio di creazioni artistiche" quasi ad auspicare una caratterizzazione femminile dell’arte, ovvero un’arte che trovi il suo appagamento nell’atto stesso del creare come bisogno primordiale, senza perseguire sogni di potere, possesso o violenza, piu' tipici dell’immaginario maschile.

Come gia' osservato da Argan nella prefazione ai Diari:
“Tutto il diario e tutta la prima fase dell’arte di Klee sono sotto il segno benigno della femminilita'"…….. il lungo abbandono all’incanto dell’eros, che culmina nell’amore per Lily, e' il riscatto dallo stadio rozzo ed infantile della sessualita' …."

Ma questo stemperarsi nell’eros, fino all’incontro con Lily Stumpf che diverra' poi la moglie di Klee ed avra' un ruolo chiave negli anni successivi, e' inserito in un non facile percorso di profonda maturazione, umana ed artistica, che i diari sottolineano mirabilmente:
“La musica e' per me come una donna stregata dall’amore. La pittura mi dara' la gloria? Potro' diventare uno scrittore, un lirico moderno? Illusioni! Sono disoccupato e vo girovagando."
Figlio di un insegnante di musica Klee ha infatti un talento poliedrico, dipinge, suona il violino, scrive poesie e racconti; sensibile e versatile ha un’adolescenza difficile e tormentata, dominata dalla ricerca di un ideale femminile e del proprio Io:
“Insomma, dovevo diventare anzitutto un uomo, l’arte sarebbe venuta poi. E per questo occorreva naturalmente avere relazioni con donne".

E dopo l’inquietudine di quegli anni l’arte entra prepotentemente come protagonista del quotidiano; probabilmente non e' un caso che la consapevolezza del proprio stile sia contestuale alla nascita del figlio, Felix, di cui Klee annota minuziosamente tutti i particolari della crescita.

Lo stile “conquistato" sara' imperniato sulla potenza espressiva del colore, semplice ed elegante al tempo stesso:
“Il colore mi possiede. Non ho piu' bisogno di afferrarlo, mi possiede per sempre lo so: io e il colore siamo una cosa sola."

“Synthetic Mermaids" ed il verde

“Synthetic Mermaids" e' innanzi tutto un lavoro sul colore.
Si basa sulla potenza evocativa del verde, giocando su trasparenze di trame e sentimenti come metafore della ricerca di un appagamento interiore, di un equilibrio tra istinto e ragione, di un compromesso tra natura ed ingegno.

Tutto cio' in sintonia con il pensiero di Goethe che, nella teoria dei colori, cosi' descrive il verde:
“In esso il nostro occhio trova un autentico appagamento. Se ambedue i colori-madre si equilibrano perfettamente nel composto, di modo che l’uno non si nota prima dell’altro, occhio e animo riposano su questo composto come se si trattasse di qualcosa di semplice. Non si vuole, ne' si puo', procedere oltre".

E poi il verde e' il colore della vegetazione, della natura, della rinascita primaverile e puo' essere assunto a simbolo della vita stessa e quindi della creazione e dell’amore:
“All’amore imperturbato dovrei dare un altro nome che Lily, poniamo Evelina…..chiamo Evelina un verde sogno sotto le fronde, il sogno del bambino nudo, addormentato su un prato" (P. Klee).

“Synthetic Mermaids" e la metamorfosi dell’io

Ma Synthetic Mermaids e' anche un lavoro sulla complessita' del passaggio dall’infanzia all’adolescenza, straordinario ma difficile periodo della vita del quale sottolinea lo sforzo per il raggiungimento di una propria identita' e consapevolezza, sia fisica che interiore.

L’adolescenza, gia' interpretata dalle teorie Freudiane come “disturbo evolutivo con alterazioni somatiche, endocrine, pulsionali, dell’organizzazione dell’Io, delle relazioni oggettuali,degli ideali e delle relazioni sociali", ed in particolare la fase puberale, che sancisce l’inizio di una vera e propria evoluzione della personalita', comportano sicuramente un aumento della vulnerabilita' a fronte di una vera e propria tempesta di stimoli emotivi.

Infatti, mentre la “metamorfosi" fisica e' sancita e regolata dalla natura, non e' cosi' per la crescita interiore che ne consegue, spesso realizzata straordinariamente con meccanismi di difesa, coraggio, adattamento, superamento.

Per questo le protagoniste di Synthetic Mermaids sono raffigurate come eroine dei miti classici, simbolo dell’energia femminile che da sempre si ripete e si rinnova, fragili sirene, esseri metamorfici per eccellenza, che percorrono ogni volta un cammino gia' vissuto da mille altre prima di loro ma trovando ciascuna una propria e personalissima strategia del diventare donna.

Stilisticamente richiamano alla mente le figure femminili preraffaelite o simboliste, perfettamente in simbiosi con la natura; hanno gli occhi chiusi, i movimenti rallentati, una sensualita' latente imprigionata in involucri di apparente serenita' e innocenza.

In realta' la superficie nasconde profondi conflitti e turbamenti; e gli indizi ci sono, apparentemente “mimetizzati" nel contesto, in realta' disturbanti ed eloquenti ad un’occhiata piu' attenta.

Solo alla fine del percorso gli occhi saranno aperti, e sara' uno sguardo enigmatico, al quale non ci potremo sottrarre, perche' le sirene sono uscite dall’acqua, lasciando tracce della loro vittoria e dei loro sogni, sono carne della nostra carne, sangue del nostro sangue, e dobbiamo difenderle con tutte le nostre forze.

Inaugurazione 17 Giugno 2006 ore 17.00

Civica Biblioteca Berio - Sala dei Chierici
Via del Seminario 9, Genova

Orario: dal Lunedi' al Sabato dalle 16:30 alle 18:30

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Elisa Catalano
dal 24/10/2007 al 9/11/2007

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