Playng in a confidential space. Opere dal tono ironico e allegro, per quanto ermetico, che spaziano dal video alla pittura, passando per la stampa fotografica e il gioiello, per il cd e il disegno a pennarello. Umorismo nell'uso di qualsiasi materiale, dai brillantini nei 'visual games' - i disegni per video giochi e giochi visivi in se - alla nutella nel trittico della Decisione politica.
Playng in a confidential space
Il gioco e' una cosa seria, diceva qualcuno; ma soprattutto e' divertente, aggiungono i soliti. Da molto tempo e' una grande metafora dell’arte: le carte per Ce'zanne, gli scacchi per Duchamp, i dadi per Fluxus, il calcetto per Cattelan... Per Codeghini e' il gioco senza obiettivo finale, senza l’ultima regola, quella che lo chiude e gli da' senso. Che gioco e' allora? Un gioco che continua su se stesso, che si autoalimenta, un gioco centripeto, che tira dentro i giocatori, se ne appropria quasi, mostra quello che in realta' ogni gioco e' e fa, cioe' che e' lui a giocarsi, a giocare i giocatori, e non viceversa. Questo puo' sembrare assurdo o negativo, una cattura, se non una prigione, ma e' invece vero il contrario: crea uno “spazio di confidenza" - come lo chiama questa volta Codeghini nel titolo della presente mostra - tra i giocatori che, proprio perche' sollevati dal perseguire uno scopo prestabilito, sono piu' liberi e si concentrano nell’interagire tra di loro, nel dare qualita' a questa loro interrelazione: non c’e' bisogno di menzogne, di finte, di falsi allarmi; le strategie (le “decisioni politiche", dice addirittura Codeghini) servono a star bene, a coltivare i rapporti (non senza “guardarsi alle spalle", intima minacciosamente l’artista), a godersi il gioco... a giocare appunto!
E' questo a dare alle opere anche un giusto tono ironico e allegro, per quanto ermetico e difficile: anzi e' proprio questo tono misto di opposti a caratterizzare piu' di ogni altro aspetto l’opera tutta di Codeghini. Ecco qua dei protagonisti bambini, talvolta concentrati lettori talaltra birichini rubadolci; ecco la liberta' di spaziare tra i media piu' diversi, dal video alla pittura, passando per la stampa fotografica e per il gioiello, per il cd e per il disegno a pennarello; e l’umorismo nell’uso di qualsiasi materiale si desideri, dai brillantini nei “visual games" - i disegni per video giochi e giochi visivi gia' per proprio conto - alla nutella, giustamente!, nel trittico della Decisione politica.
Elio Grazioli
Gianluca Codeghini
Nato a Milano il 02.09.1968. Residente a Milano.
Diplomato all’Accademia di Brera Milano al corso di Pittura. Frequenta i corsi di Musica Elettronica e di Semiotica a Bologna e Milano. Le sue prime esperienze artistiche indagano nell’ambito della ricerca sonora e di una modalita' per archiviare e rigenerare il rumore a queste affianca performance e installazioni in ambiti urbani e in spazi espositivi, nel 1992 fonda laciecamateria edizioni.
Alcune linee teoriche del suo lavoro vertono temi come il rumore, la luce e la cecita', la polvere, il gioco, l’intervallo, i sottofondi, svariate sono le collaborazioni.
Galleria Mariottini
via San Domenico 50 (52100) Arezzo