Roberto Zito e Giusto Sucato. La mostra prende spunto dal nuovo libro di Ignazio Apolloni "L'amour ne passe pas - 52 lettere d'amore" che verra' presentato nel corso della serata da Maria Lombardo.
Roberto Zito e Giusto Sucato
Sabato 24 giugno alle ore 18, presso l'Atelier sul Mare di Castel di Tusa (ME),
verra' inaugurata la mostra di Roberto Zito e Giusto Sucato intitolata Pelagus.
La mostra, organizzata dalla Galleria d'Arte Studio 71 di Palermo, prende spunto dal
nuovo libro di Ignazio Apolloni L'amour ne passe pas - 52 lettere d'amore, Coppola
edizioni, che verra' presentato nel corso della serata con interventi di Maria
Lombardo e Deborah Pirrera
Circa un centinaio, le opere esposte nello spazio dell'Albergo (dove sara' possibile
alloggiare, per l'occasione, a prezzi speciali).
Il mare, visto come profondita' interiore e specchio d'acqua nel quale muoversi, e' il
sottile filo azzurro che lega questi due autori. Ma mentre per Roberto Zito esso e'
il liquido amniotico entro cui pulsano sentimenti femminili, per Giusto Sucato,
invece, e' materia impalpabile, eterea, entro il quale far muovere le sue creature
robotizzate.
Molto vicino al tema trattato da Ignazio Apolloni nel suo nuovo libro, Zito fa della
sua donna incanto. Ridestate dal sonno dell'oblio (ma alcune non vi erano mai
cadute, in realta'), le donne di Apolloni e di Zito si fanno amanti appassionate o
silenziose sfingi, guerriere o madri amorevoli, fate dei boschi, luna, sirene,
incorreggibili Pandore, incorreggibili Eve.
Tra calmi e femminili azzurri, le immagini di Roberto Zito si fanno latrici di
condizioni sociali e mentali che varcano la soglia dell'immediato leggibile.
Nelle sue opere, il collage (che si incontra in alcune carte) si fonde col tratto
grafico, la forma riempie lo spazio con tutta la sua immanenza e lo spirito si
solidifica in statue disegnate.
Tra fiori, isole, foglie, figure ieratiche sembranti di pietra e un pesce come
firma, l'universo illustrato ed interpretato da Zito viaggia nel mare delle
illusioni. Ed e' proprio il pesce, associato a un forte senso del recupero e della
valorizzazione del materiale (carta riutilizzata per Zito, materiali vari per
Sucato), uno dei motivi dominanti del lavoro di questi due artisti.
Le opere di Giusto Sucato, presentate in questa mostra, costituiscono un vero e
proprio catalogo del mare, un archivio di immagini conservate e depositate a lungo
prima di divenire rappresentazione. I frammenti del quotidiano, i reperti
abbandonati nei rifiuti, gli inamovibili relitti d'inquietudine sono stati
organizzati e dal sommerso, in forza di un movimento sottostante, sono "emersi in
superficie" sotto forma di pesci. Il pesce come simbolo di rinascita e come creatura
"robotica" fatta di legno, chiodi, forbici, bottoni, latta unico "frutto" vivo di
questo frenetico mondo.
Disegni, collages, sculture, poste alle pareti dell'albergo, offrono allo spettatore
una visione incantata popolata da donne miti e potenti, uniche bellezze in un mondo
in lotta, e da branchi di pesci contemporanei, frutto di una societa' del consumo
sconfitta (almeno per questa volta) dalla civilta' della memoria.
Inaugurazione: Sabato 24 giugno alle ore 18
Atelier sul Mare
Via Cesare Battisti - Castel di Tusa (ME)