Paolo Pajetta
Pietro Pajetta
Mariano Pajetta
Mario Pajetta
Guido Pajetta
Alberto Fiz
Giorgio Pajetta
Vittorino Pianca
Nico Stringa
Attraverso un centinaio di dipinti la mostra documenta i diversi momenti della ricerca artistica dei 5 pittori che ha espresso la famiglia Pajetta dal 1809 (anno di nascita del pittore capostipite Paolo) al 1987 (anno della morte di Guido, artista della terza generazione).
L'eredita' della pittura
(Serravalle, 1809 - Milano, 1987)
A cura di Alberto Fiz, Giorgio Pajetta, Vittorino Pianca, Nico Stringa
GALLERIA CIVICA D'ARTE MEDIEVALE, MODERNA E CONTEMPORANEA VITTORIO EMANUELE II
Vittorio Veneto, Villa Croze, 24 giugno - 24 settembre 2006
Attraverso un centinaio di dipinti particolarmente significativi la mostra documenta
in sezioni distinte i diversi momenti della ricerca artistica dei cinque pittori che
ha espresso la famiglia dei Pajetta dal 1809 (anno di nascita del pittore
capostipite Paolo) al 1987 (anno della morte di Guido, artista della terza
generazione).
L'interesse della mostra emerge nel racconto per immagini della vicenda - certo non
unica, come testimonia la storia di altre famiglie venete di artisti quali i Rotta,
Cadorin, Ciardi e Tito, ma rara - di questa famiglia che attraversa quasi due secoli
di pittura e vive con i suoi artisti la nascita, lo sviluppo e la maturita' di quel
nuovo pensiero sull'arte che chiamiamo il moderno.
Infatti la modernita' nasce
proprio ai primi dell'Ottocento in Europa - parallelamente in Italia e nel Veneto in
particolare con connotazioni del tutto originali - si afferma poi con la volonta'
degli artisti di essere nella realta' del proprio tempo e del proprio spazio con la
loro individualita' e passionalita' immaginativa. Agli inizi del Novecento esplode in
modo sofferto e dirompente con la nascita delle avanguardie e raggiunge la piena
maturita' alla meta' del nuovo secolo per poi esaurire la sua spinta propulsiva nella
nuova figurazione del contemporaneo.
Gli artisti presentati nella mostra sono:
Paolo Pajetta (1809 - 1879)
Pietro Pajetta figlio di Paolo (1845 - 1911)
Mariano Pajetta figlio di Paolo (1851 - 1923)
Mario Paolo figlio di Mariano (1890 - 1977)
Guido Paolo Pajetta nipote di Paolo (1898 - 1987)
La mostra si articola nelle seguenti sezioni:
1. Paolo Pajetta, il primo e il secondo Ottocento tra Venezia e il Vittoriese.
A cura di Vittorino Pianca
Racconta la nascita e la crescita di una dinastia di pittori veneti che col suo
capostipite Paolo inizia un percorso artistico e culturale che porta la figurazione,
dal clima accademico e attraverso l'atmosfera di genere, verso la maturita' di una
straordinaria pittura del reale.
2. Pietro Pajetta, la poesia della realta'.
A cura di Nico Stringa
Questa sezione, corpo centrale della mostra, rappresenta la piu' compiuta pittura del
secondo Ottocento veneto che vede, nella pittura di Pietro, l'abbandono
dell'Accademia, l'adesione alle numerose tematiche espresse per scandagliare e
raffigurare la realta' e alla fine del secolo un fugace avvicinamento al simbolismo
di stampo europeo (nella grande tela di Pietro intitolata L'odio):
- La pittura di genere
- I racconti della vita contadina, del lavoro e del quotidiano
- Il ritratto
- La veduta
- Il paesaggio
- La raffigurazione degli animali
- Il simbolismo
- La pittura religiosa
- L'affresco
La sezione esporra', oltre alle opere gia' note, numerosi dipinti inediti provenienti
da un ramo della famiglia che fino ad oggi aveva negato i prestiti e sara' arricchita
da un'ampia documentazione storico-fotografica degli affreschi di chiese e palazzi
privati.
3. Mariano Pajetta, l'eclettismo di fine Ottocento fra pittura e fotografia
A cura di Vittorino Pianca
Racconta la storia di un artista eclettico e tecnicamente molto dotato che dapprima
segue le orme del padre Paolo dedicandosi alla pittura di genere e alla decorazione
murale e in seguito, sovrastato dalla forte e affermata personalita' del fratello
maggiore Pietro, si dedica alla pittura applicata alla nascente fotografia.
4. Mario Paolo Pajetta fra Ottocento e Novecento a Verona.
A cura Francesca Costaperaria
Questa sezione racconta l'itinerario artistico di un pittore della terza
generazione, Mario Paolo Pajetta, che dalla natia Genova si trasferisce dapprima a
Venezia allievo di Luigi Nono, poi a Milano ed infine col padre Mariano a Verona
dove diviene uno degli animatori culturali della citta'.
La figura di Mario Paolo Pajetta e' tutta da scoprire, ma si sa di certo che ha
dipinto a lungo nella sua bella casa con vista sul teatro romano, diventando una
figura artistica molto apprezzata e amata dalla borghesia veronese.
La sua opera e' molto legata alla tradizione familiare, rifiuta gli azzardi delle
avanguardie, si colloca a cavallo tra Ottocento e Novecento ed e' permeabile solo
alle infiltrazioni della primissima modernita', quella legata ai post-impressionisti
e in particolare alla scomposizione cezanniana della forma. Il pittore eccelle nella
grande forza espressiva dei numerosi ritratti di eminenti personaggi della borghesia
veronese.
5. Guido Pajetta, l'inquietudine della modernita'
A cura di Alberto Fiz
Guido Pajetta, nipote di Paolo e cugino di Mario chiude il ciclo generazionale e
culturale dei Pajetta. Dopo l'iniziale formazione di tradizione ottocentesca, fra
frequentazioni familiari (nonno e zii pittori veneti) e alunnato all'Accademia di
Brera a Milano (allievo di Alciati), ha raggiunto fra lo scorcio degli anni Venti e
l'esordio dei Trenta una propria identita' moderna che si rafforza, dapprima con le
frequentazioni, nell'ambito di Novecento, di Sironi, Bucci ed i Chiaristi, e in
seguito con frequenti itinerari europei (in particolare parigini e londinesi).
La sua opera dagli anni Venti alla fine degli Ottanta e' percorsa da una sorta di
inquietudine della modernita' che accompagna l'artista da posizioni post-cubiste e di
fantasia surreale a un clima post-"fauve" ed infine, nella stagione creativa piu'
matura, ad un incalzare d'intenzioni espressioniste di forte marcatura esistenziale.
Guido Pajetta rappresenta la punta estrema di quella tensione verso la modernita' che
gia' caratterizzava gli artisti veneti del secondo Ottocento e che in lui diventa una
vera e propria inquietudine vissuta nell'attraversamento di tutto un secolo, il
Novecento, grande e tragico.
Questa ultima sezione spieghera' come la pittura di guido Pajetta, pur nell'adesione
ai nuovi richiami della modernita', manterra' sempre nella struttura della luce e del
colore la sua elezione profondamente veneta.
Galleria Civica d'arte Medievale Moderna e Contemporanea Vittorio Emanuele II
Viale della Vittoria, 321 (Villa Croze) - Vittorio Veneto (TV)
Orario: 9.30-12.30, 16-19 (lunedi' chiuso)
Ingresso: 5 euro (visita al Museo inclusa) / 3 euro (solo mostra)