Consonanze. L’esposizione mette in risalto, a vent’anni dalla scomparsa del maestro, una delle qualita' essenziali del grande artista nato a Rovereto poco piu' di un secolo fa. Alla musica e allo spirito della sonorita' nella piu' ampia accezione sono infatti ispirate molte delle opere del grande artista trentino. Con interventi di Enrico Castellani, Luciano Fabro, Giulio Paolini; a cura di Bruno Cora'.
Consonanze
con Castellani, Fabro, Paolini
La mostra-evento “Fausto Melotti - Consonanze", ideata e progettata da Bruno Cora', Direttore artistico del CAMeC, con opere di Fausto Melotti e interventi di
Enrico Castellani, Luciano Fabro, Giulio Paolini, sara' inaugurata presso il Centro
per l’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia il 1 luglio 2006 e terminera' il
15 ottobre.
L’esposizione mette in risalto, a vent’anni dalla scomparsa del maestro, una
delle qualita' essenziali del grande artista nato a Rovereto poco piu' di un secolo
fa. Alla musica e allo spirito della sonorita' nella piu' ampia accezione sono
infatti ispirate molte delle opere del grande artista trentino. “Con Melotti il
gioco delle metafore si allarga e non solo viene posta in campo l’architettura, ma
la musica. Musica vorra' dire esecuzione ritmica e armonica che si dilata nello
spazio, appunto vibrazione, di cui filamenti, forme, ramificazioni del metallo o dei
gessi sono l’eco o il risvolto figurativo che si prolunga oltre il limite definito
dagli oggetti prescelti. La scultura assume il ruolo sfuggente e sorprendente di un
commutatore, di una cassa di risonanza di rimandi plastici, accennati e abbandonati
come arpeggi o improvvise presenze emblematiche" (Fossati).
La mostra pertanto, facendo fulcro su una serie di significative opere di Melotti
recanti il denominatore comune della ‘musica’, vede la compresenza di alcuni
artisti - Castellani, Fabro, Paolini - che, in modi diversi, sono con lui
dialettici per quanto la loro opera riverbera espressioni di armonia e condivisione
poetica mediante lavori intrinsecamente connessi, attraverso il ritmo,
l’iterazione, la pausa, all’opera di Melotti.
Accanto dunque a un consistente nucleo di opere di Melotti scelte tra Scultura n.21
(1935), Scultura G (Nove Cerchi) 1967, Scultura A (I Pendoli) 1968, Contrappunto IX
(1972), Canone variato III (1972), Bestia politica (1972), Scala musicale (1974),
Controcanto (1975), Lazzaro (1980), I Lunari (1981) ed altre, tre ambienti saranno
dedicati al contributo specifico, un omaggio, degli artisti Castellani, Fabro e
Paolini a Melotti e alla mostra con opere scelte per l’occasione.
Nella mostra saranno altresi' esposti libri, poesie e documenti di Melotti volti a
dimostrare il suo interesse per la musica; Melotti infatti, dopo aver studiato
pianoforte durante l’adolescenza, in gioventu' ha seguito corsi di organo,
approfondendo la disciplina del contrappunto, e conseguito il diploma presso il
Conservatorio di Musica di Rovereto.
In occasione dell’importante evento sara' rivolto a un grande musicista
contemporaneo un invito particolare a segnare con un’esecuzione straordianria e
con la sua presenza questo importante anniversario della scomparsa del grande
scultore.
A conclusione della significativa iniziativa sara' edito un catalogo che, oltre a
raccogliere le immagini delle opere di Melotti e degli altri artisti, sara' ricco di
riflessioni e testimonianze critiche dovute a Gillo Dorfles, Alberto Fiz, Bruno
Cora' e di altri importanti contributi di studiosi a cui e' stato rivolto l’invito
a scrivere in occasione di questo anniversario.
Gli anni di Melotti
In occasione della mostra storica dedicata a Fausto Melotti, l’esposizione delle raccolte civiche del CAMeC si rinnova attraversando e accompagnando la biografia artistica del Maestro di Rovereto: gli anni e le amicizie della formazione, la pionieristica esperienza astrattista, i grandi maestri che non soltanto in ambito aniconico hanno percorso la strada delle arti visive in quel fervido periodo, i contatti e le ‘consonanze’ internazionali. Non solo, dunque, l’astrattismo lombardo, gravitante intorno all’avanzata attivita' promossa dalla Galleria “Il Milione", ma anche, in generale, l’importante contributo italiano al Concretismo europeo, affiancato da alcuni autorevoli esponenti d’ambito internazionale e da altre grandi voci delle generazioni prime e di mezzo del Novecento.
La selezione delle opere compiuta proviene dai tre nuclei che costituiscono le raccolte civiche della Spezia, ossia le acquisizioni raccolte dal Premio del Golfo (1933, 1949-1965, con ripresa dal 2000), e le donazioni Cozzani e Battolini.
Questi gli artisti in esposizione: Renato Birolli, Josef Albers, Hans Arp, Max Bill, Alexander Calder, Antonio Calderara, Aurelia Casoni, Felice Casorati, Mario Davico, Giorgio De Chirico, Sonia Delaunay, Fortunato Depero, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Vincenzo Frunzo, Albino Galvano, Winfred Gaul, Wassily Kandisky, Mario Lattes, Richard Paul Lohse, Arturo Martini, Umberto Mastroianni, Lazlo Moholy Nagy, Giorgio Morandi, Gualtiero Nativi, Mario Nigro, Enrico Paulucci, Enrico Prampolini, Mario Radice, Mauro Reggiani, Manlio Rho, Hans Richter, Filippo Scroppo, Gino Severini, Mario Sironi, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi.
Ufficio stampa: Sigma C.S.C. tel. 055 2340742 fax 055 244145 e-mail cscsigma@tin.it
Inaugurazione: 1 luglio ore 19.30
CAMeC
Piazza Cesare Battisti, 1 - La Spezia
Orari: da martedi' a sabato 10-13 / 15-19, domenica 11-19, chiuso lunedi'
Euro 6 intero, Euro 4 ridotto, Euro 3 ridotto speciale