Bedeteca de Lisboa
Lisboa
Cidade do Lobito, Olivais
0544 61446

Gianluca Costantini
dal 7/7/2006 al 2/8/2006
WEB
Segnalato da

Associazione Mirada


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Gianluca Costantini



 
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7/7/2006

Gianluca Costantini

Bedeteca de Lisboa, Lisboa

Political Comics. L'artista usa carta povera, da fotocopiatrice e linee semplici per intonare piccole storie estrapolate dal contesto storico e narrativo nelle quali hanno avuto luogo.


comunicato stampa

Political Comics

Chi conosce Costantini per le sue virtuosistiche decorazioni, per l'ossessione bidimensionale e l'horror vacui dello spazio bianco, pensera' ad una omonimia, vedendo la nuova serie di disegni realizzata per Political Comics.

In realta' tale cambiamento di rotta, parziale a dire il vero, non esclude la ricerca grafica e decorativa (decorazione dell'esistenza, come l'ha lui stesso definita): i due modus si accompagnano e incontrano lateralmente. Li accomuna un segno terso e preciso, tanto da far apparire la traccia a mano libera come un risultato di programma di elaborazione grafica digitale, cosa peraltro ipotizzabile per uno sperimentatore di media.

Invece Costantini regredisce, come se facesse un passo indietro prima della corsa: usa carta povera, da fotocopiatrice e nella riesumazione della linea assoluta, semplice, complice dei vuoti, intona piccole storie estrapolate dal contesto storico e narrativo nelle quali hanno avuto luogo. Sono le schegge informative che colpiscono i nostri neuroni e che, come visivamente rappresentato dal video che accompagna i lavori, costituiscono niente piu' che uno scarabocchio labile che attraversa il ritmo quotidiano del caffe' e la sigaretta.

C'e' sicuramente in questa opzione un'eco distinta dei lavori di Pettibon, la cui mostra alla GAM di Bologna ha lasciato un segno importante in questa serie di lavori. L'estemporaneita' del segno, a volte quasi espressivo, di Pettibon si traduce in Costantini in grafismo lineare con peculiarita' quasi geometriche.

Si coglie anche, nella tessitura del testo, la predilezione per un calligrafismo arabeggiante, che a volte rende ardua l'interpretazione semantica: e' un altro punto di incontro con il decorativismo insito in questo artista. La parola, e non piu' il simbolo o il pattern, diviene decorazione e ornamento. I disegni esposti sono piccoli brani di biografie impazzite: gli espatriati cambogiani USA dopo l'11 settembre che fino a pochi giorni prima parlavano solo inglese e guidavano bande a Los Angeles mostrano tatuaggi e gridano slogan dell'assurdo, i manifesti della Nollywood nigeriana si tramutano in quadretti dai gusti secessionisti... in tutti la parola, sintomo evidente e noto della storia fumettistica dell'autore, e' arabesco indistinto, continuum evanescente e inestricabile. Sono testi di letture usuali, segni che significano se stessi nella nostra percezione sopita dell'informazione: il gesto, differente nella forma, non risulta molto differente nelle intenzioni da quello della migliore poesia visiva, di esperienze come quelle di Stelio Maria Martini, anche se in coloro che vengono sintetizzati con questa denominazione c'e' una maggiore propensione all'aspetto semiotico e alla oggettualita' del valore della parola che qui e' assente.

Non possiamo quindi parlare di un Costantini militante: piuttosto di un recettore colpito che ha ritradotto i segnali in nuove forme. La realta' c'e' e si vede, oppure questa e' una utopica semplificazione. Cosa c'e' di reale e pragmatico nella stilizzazione in bianco e nero delle figure che vediamo rappresentate, nelle storie implose raccontate con sintesi bruciante in questi segni? Costantini e' sicuramente cambiato, ha realizzato una diversa estetica nei suoi lavori, ma questa non ha escluso il percorso fino qui intrapreso. Questa raccolta minuziosa e attenta di oggetti biografici rinvenuti non e' altro che l'horror vacui del tempo tracimatore di storie e biografie.

Gianluca Costantini e' nato nel 1971, vive e lavora a Ravenna.
E' direttore artistico della rivista inguineMAH!gazine www.inguine.net e della collana a fumetti Illustorie della casa editrice Fernandel http://www.fernandel.it, ha curato le esposizioni di Joe Sacco, Marjane Satrapi, Aleksandar Zograf, il Festival Komikazen con Associazione Mirada http://www.mirada.it. Collabora con L'Associazione Kufia per il progetto 100 disegnatori per la Palestina.
Pubblica i suoi fumetti su inguineMAH!gazine (Italia), Babel (Grecia) e WW3 (Stati Uniti)
Le illustrazioni di Political Comics vengono pubblicati orgni mese sulla rivista Volontari per lo sviluppo di Torino http://www.volontariperlosviluppo.it

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