Palazzo Gradari
Pesaro (PU)
via Rossini, 36
0721 400798 FAX 0721 377105
WEB
Paolo Conti
dal 6/7/2006 al 5/8/2006
dal lunedi' al sabato dalle 18 alle 24

Segnalato da

Giovanni Simoneschi




 
calendario eventi  :: 




6/7/2006

Paolo Conti

Palazzo Gradari, Pesaro (PU)

La scelta delle venticinque opere di grandi dimensioni, dai primissimi anni Settanta ad oggi, vuole mostrare la predisposizione di Conti a valicare i confini dell'opera tradizionale, sia in senso metaforico che oggettuale.


comunicato stampa

La dequadratura dell'arte

PAOLO CONTI. LA DEQUADRATURA DELL'ARTE, e' il titolo della mostra che si inaugura negli splendidi spazi di Palazzo Gradari a Pesaro, il prossimo 7 luglio. Con un volume curato da Vittoria Coen e Claudio Rizzi, questa mostra rappresenta una riflessione sui profondi contenuti dell'arte dell'artista bolognese.

La scelta delle venticinque opere di grandi dimensioni, dai primissimi anni Settanta ad oggi, vuole mostrare la predisposizione di Conti a valicare i confini dell'opera tradizionale, sia in senso metaforico che oggettuale. Nella grande installazione "La vendetta di Ulisse", pensata per Palazzo Gradari, l'artista rievoca la sfida fatale con l’arco, che l’eroe omerico, tornato ad Itaca sotto le spoglie di un mendicante, lancia ad Antinoo e agli altri Proci, pretendenti al suo trono.

I cinque cerchi in acciaio inox verniciato a fuoco, montati in sequenza, rimandano alle dodici scuri terminanti ad anello, e la piramide, sempre in acciaio, simboleggia la freccia dell’eroe, che dopo essere stata tirata attraverso le scuri, finira' nella gola di Antinoo, inaugurando la strage dei Proci. "La vendetta di Ulisse" puo' essere intesa come una metafora del lavoro di Conti, che costantemente attraversa i domini del sapere contemporaneo, partendo dalla scoperta dell'esistenza nel paesaggio dei "rottami", dei negativi del mondo contemporaneo.

Affascinante, nel percorso espositivo, e' l'installazione Platone, del 1971, nella quale, con un fascio di luce, Paolo Conti attraversa una sua scultura ("un pezzo di paesaggio" dice l'artista) proiettandone l'ombra sulla parete, che imprigiona con una grezza cornice di legno, prima di dipingerla. Attraverso le tele, i prigionieri nel piano e nello spazio, i galvanizzati, i frammenti, i cerchi e le sculture, a Palazzo Gradari e' possibile comprendere il percorso di uno tra i maggiori artisti italiani contemporanei.

Palazzo Gradari
via Rossini - Pesaro
Orario: 18 - 24 dal lunedi al sabato
Ingresso libero

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