Agostino Arrivabene
Stefano Faravelli
Giuliano Mauri
Patrizia Medail
Laura Panno
Enrico T. de Paris
Vincent Berg
Cristopher Broadbent
Anna Rosa Gavazzi
Marinellia Pirelli
Cesare Berlingeri
Raffaele Bueno
Momo' Calascibetta
Pirro Cuniberti
Beppe Gallo
Marcello Jori
Alejandro Kokocinski
Giovanni Ragusa
Luca Sacchi Gracco
Fabius Tita
Alessandro Verdi
Philippe Daverio
57mo Premio Michetti. In mostra piu' di 300 lavori di oltre 100 artisti. Il percorso e' suddiviso in 3 sezioni: la prima e' una riflessione sulla natura anche nel suo incontro con la scienza, la seconda e' uno studio sulla luce e su come la fotografia diventi un pezzo unico quando e' rielaborata, la terza sezione e' rappresentata da 5 gruppi etno-antropologici. A cura di Philippe Daverio.
57mo Premio Michetti
A cura di Philippe Daverio
Sabato 29 luglio si inaugura nella storica sede del Palazzo S. Domenico e del Museo Michetti a Francavilla al Mare il 57mo Premio Michetti dal titolo Laboratorio Italia, a cura di Philippe Daverio.
Il presidente Vincenzo Centorame nel suo testo in catalogo esordisce: "Laboratorio Italia costituisce una delle maggiori scommesse di queste ultime edizioni del Premio Michetti, rappresenta una sfida importante per la vastita' e l’articolazione della proposta e, soprattutto, per il suo porsi in un terreno altro rispetto alle ormai consuete “partite di giro" e dei riti abituali dell’arte contemporanea in Italia (…). Riteniamo di poter dire che Laboratorio Italia rompa le convenzioni e le abitudini alle quali siamo quasi costretti da una grancassa mediatica alla quale corrisponde una prospettiva sempre piu' asfittica. Il Premio Michetti continuera' a svolgere il suo ruolo autentico di ricognizione e di proposta soprattutto se non avra' paura di essere inattuale nell’audacia dei curatori e degli artisti che ospita".
L'edizione odierna coincide con il sessantesimo anniversario del Premio ed e' la mostra piu' grande degli ultimi vent'anni con un consistente numero di opere: piu' di 300 lavori per oltre 100 artisti.
Il percorso e' suddiviso in tre sezioni: la prima, De Rerum Natura, e' una riflessione sulla natura anche nel suo incontro con la scienza e riunisce opere di artisti gia' noti come Agostino Arrivabene, Stefano Faravelli, Giuliano Mauri, Patrizia Medail, Laura Panno e Enrico T. de Paris; la seconda, Per una altra questione fotografica, e' uno studio sulla luce e su come la fotografia diventi un pezzo unico quando e' rielaborata: qui, tra gli altri, si trovano i lavori di Vincent Berg, Cristopher Broadbent, Anna Rosa Gavazzi e Marinellia Pirelli. La terza sezione, la piu' estesa, dal titolo Per una altra ipotesi classificatoria, e' rappresentata da cinque gruppi etno-antropologici, sorti piu' che dalla volonta' critica, dalla raccolta di percorsi eccentrici catalogati da Philippe Daverio. Il curatore, nelle vesti di ricercatore e antropologo, ha dato vita a una sorta di genetica della pittura, creando cinque diverse etnie, a seconda delle varie espressioni artistiche, gli Insubri-espressionisti, i Felsini-morbidi, gli Etruschi-materici, gli Adriatici-bizantini e i Mediterranei-barocchi. Questa parte comprende numerosi artisti tra cui Cesare Berlingeri, Raffaele Bueno, Momo' Calascibetta, Pirro Cuniberti, Beppe Gallo, Marcello Jori, Alejandro Kokocinski, Giovanni Ragusa, Luca Sacchi Gracco, Fabius Tita e Alessandro Verdi.
In mostra e' possibile ammirare un consistente nucleo di opere su tela, sculture, installazioni, ceramiche, vetri e fotografie. L'attenzione alla distinzione semantica dei linguaggi e' stata particolarmente curata: il Premio intende ridefinire cio' che oggi e' pittura, scultura, fotografia, e riportare nell'ambito delle arti maggiori il vetro e la ceramica.
“Il panorama attuale delle arti visive in Italia - precisa Philippe Daverio - e' nella sostanza costituito da quattro aree ben distinte: un olimpo sancito dalle aste internazionali, alcuni artisti diventati con gli anni emeriti, una vasta produzione di giovani artisti con notevole e regolare produzione, un schiera piu' misteriosa di artisti nascosti nei meandri della societa' ma nondimeno portatori di innovazioni estremamente interessanti. L’intenzione e' di portare all’attenzione del pubblico questa ultima categoria, costituita non solo da percorsi ancora sperimentali e in divenire ma anche di evoluzioni professionali accertate, riconosciute da collezionisti nazionali e internazionali. I criteri di selezione, vista proprio la tipologia indagata, non hanno potuto essere quelli usati abitualmente dalla critica tradizionale, sono stati cosi' utilizzati parametri piu' vicini a quelli della antropologia culturale, in base ai quali la sommatoria degli elementi stilistici ha determinato raggruppamenti raccolti in base ad informazioni trasversali ottenute del mondo della cultura. Si sono evidenziati quasi automaticamente cinque gruppi, definiti non secondo scuole o consorterie ma attorno a tribalita' antiche che sicuramente nella penisola sopravvivono cosi' come sopravvivono le abitudini linguistiche e alimentari. L’Italia in questo modo si suddivide, ed e' ovviamente una divisione piu' ludica o concettuale che effettiva, in insubri, felsini, adriatici, etruschi e tirreni. Cio' che e' apparso straordinariamente intrigante e' che ognuno di questi gruppi esprime uno stile linguistico con un senso di autonomia fortemente distinguibile".
Il Premio Michetti, il piu' antico in Italia dopo la Biennale di Venezia, quest'anno ospita la mostra 13x17www.padiglioneitalia, un interessante stimolo che ha gettato le basi per una nuova visione dell'arte contemporanea in Italia. Le opere raccolte sono realizzate da artisti di spicco del panorama nazionale e internazionale, a cui si affiancano nomi meno noti al grande pubblico. La manifestazione, sostenuta da Philippe Daverio, e' nata dalla protesta della scomparsa del Padiglione Italia dalla Biennale di Venezia 2005. In quell’occasione tutti gli artisti erano stati invitati a essere presenti nella Chiesetta di San Gallo, con un lavoro il cui unico vincolo era la misura di 13x17 cm: una sorta di “ex voto" concepito come reazione a un sistema che non dimostrava rispetto per la produzione artistica nazionale. La risposta e' stata corale e il progetto si e' rivelato un segno visibile della forza della creativita' dell'arte contemporanea italiana. Questa sorta di censimento e' diventato per Philippe Daverio lo spunto di uno studio delle diverse tendenze ed espressioni artistiche fino alla catalogazione etno-antropologica.
Il concetto dell'allestimento del Premio Michetti e' rivisitato nell'ottica della cultura barocca e dell'ambientazione totale, in modo da consentire alle opere di essere partecipi di un tutto.
Il Premio Michetti verra' conferito da una giuria il 29 luglio, giorno dell'inaugurazione: l'opera che si aggiudichera' il primo premio verra' acquisita dalla Fondazione Michetti ed entrera' a far parte della collezione permanente.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Vallecchi Editore con testo di Vincenzo Centorame, presidente della Fondazione Michetti, presentazione e interventi per ogni gruppo antropologico di Philippe Daverio.
Immagine: Concetto Pozzati, Radiografie di burattini, 2003, olio e smalto su tela, cm. 100x150
Catalogo Vallecchi Editore
Informazioni al pubblico Palazzo S. Domenico Tel/Fax 085/4912347 fondazionemichetti@tiscalinet.it
Ufficio Stampa Irma Bianchi Comunicazione
Tel. 02.89404694 - 02.89400732 - fax 028356467 - info@irmabianchi.it
Conferenza stampa Roma mercoledi' 12 luglio h.18, Associazione abruzzese, Piazza Cavour 13
Premiazione e inaugurazione sabato 29 luglio h.19, Piazza S. Domenico, Francavilla al Mare
E' previsto un servizio di trasferimento in pullman da Roma (Stazione Tiburtina) a Francavilla al Mare e ritorno. Partenza 29 luglio h. 8.00 e arrivo a Francavilla h. 10.30
Ritorno 29 luglio h. 21.00 e arrivo a Roma h. 23.30
Sedi:
Palazzo S. Domenico e Museo Michetti
Piazza S. Domenico - Francavilla al Mare (Chieti)
Orario: dalle 18 alle 24 tutti i giorni. Chiuso il lunedi'
Ingresso gratuito