Centro Arti Visive Pescheria
Pesaro (PU)
corso XI settembre, 184
0721 387651 FAX 0721 387652
WEB
Vis a' Vis
dal 12/7/2006 al 30/8/2006
tutti i giorni dalle ore 17.30 alle 19.30. Lunedi' chiuso

Segnalato da

Studio Pesci




 
calendario eventi  :: 




12/7/2006

Vis a' Vis

Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro (PU)

Collezioni si incontrano. In mostra 20 opere di grande formato di artisti contemporanei italiani. L'incontro tra due collezioni avviene in base ad un criterio cronologico: l'arte degli anni '80 e' rappresentata da 10 opere della collezione del Gruppo UniCredit di giovane arte italiana, mentre gli anni '90 sono documentati dalla collezione della societa' Pesaro per l'Arte Contemporanea. A cura di Walter Guadagnini e Ludovico Pratesi.


comunicato stampa

Collezioni si incontrano

A cura di Walter Guadagnini e Ludovico Pratesi

Si inaugura sabato 15 luglio 2006 alle ore 18.00, presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, la mostra "Vis a' vis-Collezioni si incontrano", a cura di Walter Guadagnini e Ludovico Pratesi, allestimento che riunisce venti opere di artisti contemporanei italiani delle ultime generazioni provenienti dalle collezioni del Gruppo UniCredit e della societa' Pesaro per l'Arte Contemporanea.

Un'occasione per riflettere sulla natura del collezionismo "collettivo", strutturato secondo linee guida che provengono dai curatori delle raccolte, responsabili di scelte che intendono documentare l'evoluzione dell'arte in Italia dagli anni Ottanta ad oggi.

A differenza del collezionismo privato, banche e societa' hanno come finalita' la creazione di raccolte altamente rappresentative, dove non si selezionato soltanto gli artisti, ma soprattutto le opere, secondo criteri qualitativi attenti e precisi.

In questo caso l'incontro tra le due collezioni avviene in base ad un criterio cronologico: l'arte degli anni Ottanta e' rappresentata da dieci opere della collezione UniCredit di giovane arte italiana, mentre gli anni Novanta sono documentati dalla collezione di Pesaro per l'Arte Contemporanea, una societa' formata da quindici persone che hanno costituito una collezione in comune.

Le Collezioni che oggi si incontrano esprimono tangibilmente la fiducia nelle risorse creative del nostro Paese e la volonta' di fare sistema per valorizzarne le eccellenze.

La collezione del P.A.C.
Ludovico Pratesi

La collezione della societa' Pesaro per l’Arte Contemporanea, costituita nel 1991 e curata dal critico d’arte Ludovico Pratesi, riunisce una serie di opere realizzate principalmente da artisti italiani delle ultime generazioni che negli ultimi anni hanno saputo affermarsi sulla scena internazionale. In primo luogo per l’originalita' delle loro ricerche, nate da un’interpretazione della realta' espressa attraverso immagini complesse, legate a problematiche quotidiane e scottanti, come il rapporto tra l’uomo e la natura, il degrado delle periferie urbane, la deformazione del quotidiano operata dalla televisione, il fascino rarefatto degli spazi architettonici anonimi o la relazione tra pittura, video e cinema. Tematiche di grande attualita' che questi artisti hanno saputo trasformare in opere ricche di contenuti ma nel contempo intense e poetiche, che vanno interpretate come messaggi precisi e densi di riferimenti simbolici all’attualita'.
La peculiarita' principale della collezione e' data dalla sua dimensione collettiva, che unisce i quindici soci del P.A.C.: imprenditori, notai, avvocati, commercialisti, critici e storici dell’arte uniti dal comune interesse per l’arte contemporanea, espressa nelle forme espressive piu' svariate, dalla pittura alla fotografia, dal video all’arte multimediale. Animato dal desiderio di offrire al pubblico una campionatura del panorama artistico di oggi, dal 2005 il P.A.C. ha deciso di esporre le proprie opere negli spazi pubblici della Biblioteca San Giovanni della citta' di Pesaro, in attesa di collocarle in uno spazio espositivo istituzionale.

La mostra “Vis a' vis. Collezioni a confronto" al Centro Arti Visive Pescheria costituisce la possibilita' di aprire un dialogo con la collezione di un prestigioso istituto bancario come l’UniCredit, che si traduce in una preziosa occasione di crescita e di visibilita' a livello nazionale.
Per questa ragione abbiamo scelto di presentare in mostra dieci opere particolarmente rappresentative del taglio della raccolta, in modo da creare un rapporto di continuita' cronologica con le opere selezionate dall’UniCredit.
Un percorso dedicato all’arte degli ultimi quindici anni che comincia con Aurora d’autunno, l’opera di Mario Airo' che riproduce l’effetto di chiarore del sorgere del sole su un paesaggio montano, attraverso un’installazione semplice ma poetica.
La poetica di Stefano Arienti, che modifica le riproduzioni fotografiche di soggetti banali attraverso piccoli interventi manuali, come il ricalco, il collage o la cancellatura, e' documentata in mostra da Polpo, una diapositiva graffiata dall’artista fino a trasformarla in un’immagine pittorica.
I wanna go home di Botto & Bruno e' un esempio di una ricerca fondata sull’interpretazione delle periferie urbane intese come luoghi di degrado e alienazione sociale, dove scaturiscono conflitti e tensioni che colpiscono prevalentemente il mondo giovanile.
Le grandi fotografie digitali di Loris Cecchini, come No casting, raffigurano invece inquietanti set dove il reale si unisce al virtuale, animati da esseri umani che si muovono all’interno di paesaggi urbani costruiti con materiali da modellismo.
Legato a grandi questioni filosofiche sul significato del rapporto tra l’uomo e la natura e' l’immaginario di Francesco Gennari: Vetro, rappresenta un lampadario acceso collocato a terra, colto dall’obiettivo attraverso un vetro trasparente, il vero soggetto dell’opera. Le immagini fotografiche di Luisa Lambri interpretano gli ambienti architettonici scelti dall’artista attraverso la focalizzazione di alcuni dettagli, come la finestra di un appartamento presente nell’opera Untitled, mentre i quadri di Cristiano Pintaldi vivono della luce prodotta dalla trama dei pixel dipinti dall’artista e allineati sulla tela nera, che riproduce lo schermo della televisione. Paola Pivi e' un’artista che produce opere che appaiono come il frutto di progetti apparentemente paradossali, come fotografare uno struzzo su un’isola delle Eolie. I video di Grazia Toderi rappresentano ambienti e situazioni dal forte valore poetico, come l’interno di un grande teatro storico italiano, popolato da figure diafane e spettrali come fantasmi.
Infine, Francesco Vezzoli suggerisce una rilettura dei miti del cinema e della storia dell’arte con il ricamo a piccolo punto, attraverso un sottile gioco di rimandi tra gli artisti e le loro piccole ossessioni quotidiane. La presenza di opere della maggior parte di questi artisti nella collezione UniCredit sottolinea la volonta' di promuovere l’arte italiana contemporanea, ancora poco valorizzata nel panorama internazionale.
Un nobile intento condiviso da P.A.C. e UniCredit che questa mostra intende suggellare.


La Collezione UniCredit
Walter Guadagnini

Il tema del collezionismo corporate (e, nello specifico, di un istituto bancario) e', senza dubbio, uno piu' dibattuti e piu' controversi dell’attuale riflessione sulle caratteristiche e sui destini della diffusione dell’arte contemporanea.
Lo e' ancora di piu' nel nostro Paese, dove, per una serie di ragioni storiche ormai ampiamente riconosciute e analizzate, tale prassi e' stata sino a pochi anni orsono pressoche' inesistente, con tutte le conseguenze sul sistema artistico nazionale che sono, a loro volta, evidenti e inconfutabili. Presentare dunque, in questa occasione una sintetica selezione di una collezione come quella di UniCredit - formatasi nel corso di appena un biennio e all’interno di un progetto assai piu' vasto riguardante proprio i temi della divulgazione e della condivisione dell’arte contemporanea sia all’interno sia all’esterno del gruppo bancario - significa innanzitutto proporre al pubblico una metodologia e uno spunto di riflessione, prima ancora che un pur significativo - e qualitativamente alto - gruppo di opere d’arte.
La storia del collezionismo d’impresa insegna infatti che diverse sono le ragioni che portano alla nascita e alla costituzione di una collezione d’arte contemporanea, riassumibili per brevita' nei termini dell’investimento patrimoniale, della comunicazione esterna - intesa nelle sue varie declinazioni di riconoscibilita' e prestigio sociale, di cio' che con termine onnicomprensivo si usa definire come “immagine" - e della condivisione, interna ed esterna, di una serie di valori di cui l’oggetto artistico puo' essere portatore.
Il progetto di UniCredit si inserisce in questa terza ipotesi, secondo un modello ampiamente presente in altre realta' del mondo occidentale, ma che e' sostanzialmente inedito in Italia, e si propone dunque come caso esemplare, con tutte le responsabilita' (e anche i rischi) che questo comporta.
La collezione di arte contemporanea di UniCredit parte dunque da un principio di ordine relazionale e si integra all’interno di una strategia piu' vasta, che coinvolge tutti gli attori del sistema artistico nazionale, nessuno escluso: le istituzioni, il mercato, il pubblico e, last but not least, coloro che ancora, fino a prova contraria, sono i motori primi del sistema, vale a dire gli artisti.
Immaginare in tale contesto e su tali premesse una collezione ha significato dunque, primariamente, valutare che cosa fosse gia' sul terreno e che cosa mancasse, gli elementi di forza e gli elementi di debolezza del sistema; secondariamente, ha significato riflettere proprio sul tema della condivisione di valori e sulla loro comunicabilita'; ragionare, insomma, intorno a un progetto culturale nel senso piu' ampio e nobile del termine, non pensare a cio' che potesse essere semplicemente piu' redditizio in termini economici o di ritorno d’immagine. Da tali riflessioni e' nata la scelta di concentrare la propria attenzione sull’arte italiana e di restringere il campo all’arte realizzata nell’ultimo ventennio, a partire sostanzialmente dalla meta' degli anni ottanta. Ancora piu' precisamente, la scelta ha riguardato autori che hanno privilegiato i mezzi tradizionali della pittura e della scultura (pur con qualche significativa incursione nell’ambito dell’installazione, come nel caso dell’opera di Alessandra Tesi recentemente acquisita) e - ancora una volta per la prima volta con tale ampiezza e organicita' - la fotografia (e in autunno una grande mostra dedicata alla fotografia italiana contemporanea verra' ospitata nella sede di HVB a Monaco di Baviera, in uno dei primi progetti integrati del nuovo gruppo bancario europeo che fa capo a UniCredit).
Una scelta motivata da ragioni interne al sistema artistico nazionale (la presenza all’interno di alcune prestigiose pubbliche dei protagonisti degli anni settanta e dei primi anni ottanta e la quasi totale assenza delle generazioni successive, ad esempio, o l’ancor piu' evidente e grave latitanza delle istituzioni relativamente alla fotografia), ma anche e soprattutto dalla volonta' di agire in presa diretta, di testimoniare, diffondere, sostenere, condividere i processi in corso, le ricerche in divenire, i linguaggi di una contemporaneita' che non e' solo quella artistica ma e', ben piu' profondamente, quella della societa' in cui quotidianamente ci si muove. Di tale scelta viene in questa occasione presentata una tranche minima, ma significativa: dieci artisti che, di questa collezione, rappresentano la parte “storica", in quanto appartengono a quella generazione nata anagraficamente negli anni cinquanta e artisticamente negli anni ottanta, una generazione per la quale ormai e' giunto il tempo della storicizzazione, intendendo questo termine non come una celebrazione, ma come il momento in cui un lavoro piu' che ventennale viene posto in una prospettiva di lettura differente da quella dell’attualita', una prospettiva in cui si misura la tenuta dell’opera anche rispetto al mutare del gusto (e non a caso in mostra si alternano opere recenti e opere piu' tarde, a indicare la volonta' di documentare i momenti salienti di queste vicende creative, sia del passato sia del presente). E pare qui opportuno sottolineare che questa scelta e' nata dopo un confronto con gli amici del PAC pesarese - e in particolare con il curatore scientifico Ludovico Pratesi -, confronto che ha fatto emergere come la collezione del PAC comprendesse autori piu' giovani che, non casualmente, sono presenti anche nella collezione UniCredit: una condivisione di intenti che ha reso in qualche modo naturale la decisione di operare su due generazioni differenti, diverse nelle scelte di poetica e, proprio per questo motivo, testimoni di quella varieta' linguistica che e' da sempre caratteristica primaria dell’arte italiana. Un dialogo e un confronto per non omologarsi.

Immagine: Stefano Arienti, Polipo, 1997. Stampa elettronica su carta su forex da diapo, 130 x 200 cm. Collezione P.A.C. Pesaro per l'Arte Contemporanea

Le venti opere in mostra, tutte di grande formato, sono riprodotte nel catalogo della mostra, edito da Skira.

Ufficio stampa Studio Pesci
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Preview per la stampa: giovedi' 13 luglio ore 18.00

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